DAVOS – L’attivista climatica Greta Thunberg non usa giri di parole. E’ delusa dall’andamento del World Economic Forum di Davos, che oggi consuma l’ultimo giorno, al quale lei ha partecipato ribadendo il suo allarme sul riscaldamento globale. “Abbiamo fatto alcune richieste quando siamo arrivati. Ovviamente sono state completamente ignorate. Ma ce lo aspettavamo“, ha detto la giovane svedese, che nel suo intervento ha chiesto in particolare lo stop immediato al finanziamento dei combustibili fossili. Richieste che non hanno avuto riscontri dalla élite politica ed economica riunita in Svizzera. (Articolo pubblicato con questo titolo il 24 gennaio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)
Archivi Giornalieri: 24 Gennaio 2020
Il legame con le comunità per dare slancio a una competizione che non può prescindere dai piccoli comuni, molto spesso culla di realtà all’avanguardia, una responsabilità sociale d’impresa che non sia mero strumento di marketing, la spinta all’economia circolare che vede l’Italia già eccellenza in molti ambiti, il rapporto tra tecnologia e società e la riconversione di alcuni settori produttivi del nostro Paesi. Sono queste le colonne portanti, i temi a cui lavoreranno i promotori del ‘Manifesto di Assisi’, documento che ha raccolto circa 1.800 firme e che ha l’obiettivo di “costruire un’economia e una società più a misura d’uomo in grado di affrontare con coraggio la crisi climatica, grazie ad una nuova alleanza tra istituzioni, mondo economico, politica, società e cultura”. Il 24 gennaio, ad Assisi, il primo appuntamento nel Salone Papale del Sacro Convento. Una giornata di lavori, alla quale è prevista anche la partecipazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del presidente del Parlamento Ue David Sassoli. Un punto di inizio dal quale far partire per una svolta green che coinvolga tutto il Paese. I PROMOTORI – Tra i promotori Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, il numero uno di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, ma anche Francesco Starace, ad del gruppo Enel, Mauro Gambetti, padre custode del Sacro Convento di Assisi, Enzo Fortunato, direttore della rivista ‘San Francesco’ e Catia Bastioli, ad di Novamont. Cosa aspettarsi dopo l’appuntamento di Assisi, già ribattezzato ‘l’altra Davos’? “Si elaborerà un programma di lavoro – spiega Ermete Realacci a ilfattoquotidiano.it – che coinvolga tutte le realtà che stanno aderendo. Non ricordo un’esperienza, neanche a livello europeo, che abbia richiamato intorno a questo tema, così tante realtà produttive, dell’associazionismo, professionalità e personalità della società civile. Realtà grandi e piccole che si riconoscono in una sfida comune: insieme ci sono la Caritas di Benevento e l’architetto […]
Non bastano le indagini della Dda di Roma e i decreti impeditivi inflitti dai pubblici ministeri. La Regione Lazio ha dato il via libera all’aumento delle volumetrie della discarica di rifiuti inerti di via Canestrini, in località Porta Medaglia (Ardeatina), dove secondo una maxi-inchiesta dell’antimafia capitolina fino a poco tempo sono state sversate almeno 1.700 tonnellate di compost irregolare e percolato. L’autorizzazione è stata firmata il 23 dicembre dal capo della direzione politiche ambientali della Regione Lazio, Flaminia Tosini, e pubblicata sul bollettino ufficiale del 21 gennaio. La capacità totale dell’invaso passa da 1.189.647 a ben 1.655.229 metri cubi, circa 465mila metri cubi in più rispetto all’autorizzazione precedente. Con il provvedimento la discarica, 18 ettari totali, non andrà a consumare altro suolo, ma potrà estendersi in altezza fino a 122 metri. Numeri che potrebbero candidare l’impianto sull’Ardeatina a rappresentare il “piano B” per la nuova discarica di Roma, qualora il pronunciamento dell’Assemblea capitolina faccia saltare l’opzione Monte Carnevale: quello di via Canestrini, infatti, è fra i sette siti idonei dalla cabina tecnica interistituzionale del 4 dicembre scorso e con il nulla osta regionale ha superato le volumetrie della cava indicata da Virginia Raggi il 31 dicembre scorso nella Valle Galeria. L’inchiesta Smoking Fields e gli sversamenti illeciti – La discarica di via Canestrini è di proprietà di Adrastea Srl, società che fa parte della galassia Sep Srl, Società Ecologica Pontina, di Vittorio e Alessio Ugolini, al centro dell’inchiesta ‘Smoking Fields’, sfociata il 14 giugno scorso nella notifica di 23 avvisi di garanzia su disposizione del procuratore reggente di Roma, Michele Prestipino, e del pm Alberto Galanti. Secondo gli inquirenti, una parte del compost “fuori specifica” – in cui oltre all’organico veniva triturato di tutto (plastica, vetro, metalli vari) – prodotto dalla Sep finiva nei campi di alcuni agricoltori dell’Agro pontino, pagati per interrarli nei propri terreni. Un’altra sarebbe finita nella discarica di Porta Medaglia insieme al percolato: una pratica […]
Zac. Tagliati. Milleottocento ettari. La Regione Veneto si appresta a dare una sforbiciata a un quinto del Parco naturale della Lessinia. Mentre in tutta Europa nascono nuove aree protette in Italia vengono ridotte anche quelle che abbiamo. Parliamo di un piccolo gioiello tra le province di Verona (13 Comuni) e Vicenza (2 Comuni). In tutto sono diecimila ettari di prati, pascoli, ma soprattutto boschi e canyon. Sì, gole strette e vertiginose da dove emerge quella pietra così particolare, chiara, con le sue sfumature rosee e azzurrastre. La stessa che trovate nelle contrade storiche, nelle malghe del Cinquecento. Ecco il parco della Lessinia, selvaggio, ma vicino alle città. Una testimonianza dell’anima del Veneto delle prime montagne: rilievi coperti di boschi dove l’uomo tirava fuori dalla terra cibo e bestemmie. Una testimonianza dell’identità di una regione che non è soltanto Venezia e pianura. Eppure questo parco nato all’inizio degli anni Novanta sta per essere tagliato: “La Commissione del Consiglio Regionale, dove la maggioranza è di centrodestra, ha votato a favore della riduzione del 18 per cento del parco. Adesso manca il via libera del Consiglio”, racconta il geologo Tommaso Bianchini di Lessinia Futura. E spiega: “Il nostro parco è composto di pascoli e straordinari canyon, quelli che noi chiamiamo i vaj. Proprio questi ultimi, il vero simbolo della Lessinia, rischiano di essere tagliati fuori dal parco. La zona protetta perderà quasi la metà dei suoi boschi di castagni, carpini e ontani. Ma resteranno fuori anche contrade storiche come Tinazzo e Zamberlini, con le loro case di pietra antiche di cinque secoli. E poi malghe”, racconta Bianchini. Ma resterà anche fuori la Madonna della Lobbia, quella che da queste parti chiamano la Pietà dei Lessini; una statua della Vergine con il figlio in braccio che da secoli sorveglia una sella di prati per fare compagnia a pastori e contadini. Ma che cosa è successo? La proposta è partita da un gruppo di sindaci ed è stata accolta da tre consiglieri […]
BARI, 23 GEN – “Questo premio per me è molto importante e quindi vorrei dedicarlo a tutti i ragazzi che con coraggio e partecipazione manifestano per il clima“. Sono le parole di Potito Ruggiero, il 12enne di Stornarella (Foggia) che il 28 settembre scorso manifestò da solo nella piazza della sua città per il Fridays For Future con una torta farcita provocatoriamente di plastica, premiato oggi dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con la scultura “Radice di Puglia”. La cerimonia di premiazione è avvenuta nell’ambito del Forum regionale “Agire per il clima”, finalizzato alla redazione del piano strategico Puglia 2030 sulle strategie per lo sviluppo sostenibile della Regione. “Potito ha ricevuto questo premio dalla Puglia intera, non solo dal presidente, per la sua determinazione“, ha detto Emiliano. (ANSA del 23 gennaio 2020, ore 13:08)
CICLOVIA TIRRENICA – DA MARINA DI SAN NICOLA ALLA TORRE DI PALIDORO CINQUE BUONE RAGIONI PER SCEGLIERE IL PERCORSO CAMPESTRE 1) IL PERCORSO INTERNO CHE PASSA IN CAMPAGNA E’ UN TRACCIATO ORMAI STORICIZZATO, GIA’ UTILIZZATO DA CICLISTI E CAMMINATORI. FIGURA FRA L’ALTRO NEL LIBRO DI ROMANO PUGLISI “ROMA E DINTORNI IN BICICLETTA” (Ediciclo 2012). Vedi figura 1. 2) IN QUESTO TRATTO LA CICLOVIA TIRRENICA OFFRIREBBE LA FRUIZIONE DI UN PAESAGGIO DI GRANDE FASCINO: L’AGRO, LA BONIFICA, IL FIUME, I CASALI. L’ ESPERIENZA ANDREBBE A COMPLETARE CON UNA DIVERSA TIPOLOGIA L’ITINERARIO LITORANEO, GIA’ ALTROVE RAPPRESENTATO. SI POTREBBERO ATTIVARE PROGETTI PER FAVORIRE LA VENDITA E LA DEGUSTAZIONE DEI PRODOTTI LOCALI (CONTRIBUENDO A COSTRUIRE UN PERCORSO DI RAFFORZAMENTO ECONOMICO E DI OCCUPAZIONE). Vedi figura 2. 3) IL PERCORSO INTERNO COSTITUIREBBE UNA SCELTA A BASSO IMPATTO E MOLTO MENO ONEROSA RISPETTO ALL’IPOTESI DEL TRACCIATO ADIACENTE ALL’OSPEDALE BAMBINO GESU’, CHE ANDREBBE COSTRUITO EX NOVO E NECESSITEREBBE DI UN PONTE SUL FOSSO CUPINO IN AREA DI FOCE, CHE E’ UN’AREA DI ELEVATISSIMO INTERESSE AMBIENTALE. TALI OPERE SAREBBERO INCOMPATIBILI CON L’HABITAT FLUVIALE E CON LA PRESENZA DELLE DUNE COSTIERE E IN GENERALE CON L’AREA 1 DELLA RISERVA NATURALE STATALE DEL LITORALE ROMANO, E COME TALI SAREBBERO CENSURABILI DALL’UNIONE EUROPEA MEDIANTE PROCEDURA D’INFRAZIONE. LO STESSO VALE PER IL TRATTO SUCCESSIVO IN DIREZIONE PASSOSCURO, CHE PASSEREBBE IN AREA 1. VICEVERSA, L’ADEGUAMENTO DEL PERCORSO INTERNO AVREBBE UN COSTO MINIMO IN QUANTO IL TRACCIATO GIA’ ESISTE. 4) IL PASSAGGIO DIETRO IL BAMBINO GESU’ SAREBBE PAESAGGISTICAMENTE DI SCARSO INTERESSE, COSTEGGIANDO LA GRANDE STRUTTURA OSPEDALIERA. 5) LA PROPOSTA DI INTITOLARE AD ANTONIO CEDERNA L’INSIEME DEI PERCORSI CAMPESTRI NELLA TENUTA DI PALIDORO, FINO A RAGGIUNGERE LA STAZIONE FERROVIARIA, SOSTENUTA DA DIVERSE ASSOCIAZIONI, E LA SEGNALAZIONE DELLA TORRE E DELLE DUNE DI PALIDORO COME “LUOGO DEL CUORE” DEL FAI DIMOSTRANO QUANTO TALE SCELTA SIA […]
Il 21 gennaio il Consiglio dei ministri del nuovo governo progressista spagnolo ha approvato la “Declaración del Gobierno ante la Emergencia Climática y Ambiental” un documento di 6 pagine con il quale i ministri socialisti e di Podemos si impegnano a lavorare a 30 linee di azione – le prime 5 delle quali da attuare nei primi 100 giorni di governo – «per affrontare crisi climatica e trarre vantaggio dai benefici sociali ed economici offerti dalla transizione ecologica». Intervenendo ieri al World economic forum di Davos il premier socialista spagnolo Pedro Sánchez ha esposto le 5 grandi sfide del governo PSOE – Podemos – le stesse presentate nel suo discorso di investitura – e la terza in ordine di importanza, dopo il lavoro e la trasformazione digitale, è la transizione ecologica. «Il Consiglio dei ministri ha approvato la Declaración de Emergencia Climática – ha detto Sánchez – e il governo si impegna ad andare verso un modello energetico decarbonizzato e sostenuto da fonti rinnovabili, generando posti di lavoro e aiutando sempre i più vulnerabili». Non a caso gli altri due punti essenziali citati da Sánchez sono una reale parità tra uomo e donna e la lotta contro la povertà e la disuguaglianza. Il premier spagnolo ha sottolineato che per quanto riguarda la transizione ecologica. «Non c’è altra sfida che sia documentata meglio rispetto alle sfide che affrontiamo in Spagna. In realtà, queste sono sfide affrontiamo tutti noi: in Australia un’area più grande di quella dei Paesi Bassi e del Belgio messi insieme è in fiamme. Puerto Rico è inondato da piogge torrenziali. E anche qui, molto vicino a dove siamo noi, i ghiacciai si stanno sciogliendo: negli ultimi 5 anni i ghiacciai svizzeri si sono contratti del 10%. Quindi, l’emergenza climatica è un disastro che non conosce confini e l’attuale generazione è l’ultima a poter dare […]
Dopo l’attacco leghista, con il più che volonteroso appoggio di Fratelli d’Italia e di quel che rimane di Forza Italia, al Parco della Lessinia in Veneto e al tentativo della maggioranza di centrodestra della Liguria di abolire il Parco di Montemarcello-Magra-Vara, di depotenziare le altre aree protette e di cincischiare sull’istituzione e sui confini del Parco Nazionale di Portofino, interviene il sottosegretario al ministero dell’ambiente, Roberto Morassut (PD) che oggi ricorda che «la tutela ambientale non può essere solo evocata ma anche praticata. Sapere che, per ragioni propagandistiche, si intende sottrarre territorio di grande pregio naturalistico al Parco regionale della Lessinia in Veneto e che in Liguria non si riesce a dare vita al Parco nazionale di Portofino è davvero un controsenso rispetto alla necessità di sviluppare tutte le azioni per favorire la transizione verso un modello di sviluppo equo e sostenibile». Marassut, al quale ieri il ministro Costa ha affidato le deleghe per le politiche di risanamento ambientale, bonifiche e danno; dissesto idrogeologico e consumo del suolo; politica nucleare e cura dei rapporti con l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin); politiche dello spazio e della ricerca aerospaziale; politiche in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento elettromagnetico, evidenzia che «d’altronde l’avversione all’ambiente non è una novità dell’oggi. A mettere le mani negativamente sui parchi sono gli stessi che hanno contrastato l’accordo di Parigi sui mutamenti climatici e che hanno votato contro il Green Deal dell’Unione Europea». Il sottosegretario conclude: «Rafforzare la biodiversità, mettere in sicurezza il territorio, ridurre le emissioni dannose in atmosfera sono priorità alle quali non ci si può sottrarre soprattutto se si hanno responsabilità istituzionali. Per di più si continuano a tradire le aspettative di milioni di ragazzi che in Italia e nel mondo ci chiedono, dopo i danni fatti, di costruire un mondo diverso e […]