Su disposizione della Procura di Taranto, polizia e guardia costiera hanno sequestrato un’area di circa 70.000 metri quadri, sottoposta a tutela paesaggistica, nella zona costiera di Marechiaro/San Vito per i reati di inquinamento e disastro ambientale a carico di ignoti.
I sopralluoghi degli investigatori hanno permesso di constatare che nella zona che affaccia sul mare, erosa dopo una violenta mareggiata, era stratificata nel terreno una notevole quantità di rifiuti di ogni genere (laterizi, pneumatici, plastica, materiali ferrosi), comprese lamiere di eternit.
La Procura, ritenuto che i rifiuti stiano provocando un grave danno ambientale, anche a causa del percolato prodotto da tutte le sostanza inquinanti interrate, e per consentire le opportune e successive opere di risanamento, ha disposto il sequestro preventivo dell’area.
La denuncia era stata presentata nei giorni scorsi dall’ambientalista Luciano Manna di VeraLeaks che dopo il sequestro dell’area ha commentato: “Resta sconcertante il fatto che la giunta solo a novembre 2019, quindi pochi mesi fa, aveva approvato un progetto per la realizzazione di un parco, il Parco Mar Grande, nell’area che in pratica è una enorme discarica a cielo aperto costituita da rifiuti di ogni genere, compreso l’amianto.
Si spera che l’area possa essere, a breve, messa in sicurezza e bonificata perché i cittadini di Taranto possano riappropriarsi di aree verdi bagnate dal nostro meraviglioso mare“.
(Articolo pubblicato con questo titolo il 3 febbraio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)