Archivi Giornalieri: 12 Febbraio 2020
I Fridays for future (Fff) stanno organizzando in questi giorni la terza assemblea nazionale. Si terrà il 14 e 15 marzo. Stavolta, però, sono previste grandi novità. A differenza delle tradizionali liturgie dei movimenti, il luogo che ospiterà l’incontro non sarà una delle grandi metropoli della penisola, ma la cittadina sarda di Sassari. La scelta ha un significato simbolico e politico. «In Sardegna c’è un enorme piano di metanizzazione dell’isola di cui si sta discutendo proprio in questi mesi – afferma Lorenzo Tecleme, attivista dei Fff locali trapiantato a Bologna per studio – Intorno a esso si gioca il futuro della politica energetica nazionale. Si stima che produrrà un livello di emissioni più alto della Tav. Questa battaglia rischia di rimanere orfana e silenziata. Fare l’assemblea nazionale in Sardegna significa che i Fridays la prendono in carico». CONTRO L’INFRASTRUTTURA si è schierato tutto il fronte ambientalista, dagli studenti al comitato No metano, e anche la sezione sarda dell’Isde (International Society of Doctors for environment). Questa organizzazione è preoccupata per le ricadute sanitarie dell’opera su un’isola già stressata dagli insediamenti industriali e da quelli militari. IL TEMA DEL GAS FOSSILE come energia della transizione è al centro di un’aspra contesa tra movimenti ambientalisti e lobby del settore. Il rapporto Gas at a Crossroads, pubblicato a inizio del mese dal Global Energy Monitor, dimostra che i nuovi investimenti in infrastrutture per il trasporto di gas fossile pendono come una spada di Damocle su una effettiva transizione energetica. A fronte del sottoutilizzo delle reti per importare gas, del pesante impatto ambientale del metano e della durata degli impianti, i 117 nuovi miliardi di potenziali investimenti dei paesi europei (quasi il 10% italiani) sono di fatto incompatibili con l’obiettivo di emissioni zero entro il 2050. Cioè con una delle rivendicazioni principali del movimento dei Fridays e […]
Riceviamo e volentieri pubblichiamo Doppio appuntamento sulla figura di Charles Darwin, scienziato e scrittore. Due iniziative curate dalla Biblioteca d’Ateneo, in vista del Darwin Day 2020, pensate in maniera congiunta: la prima rivolta ad un pubblico di adulti, anche “non addetti ai lavori” e la seconda, rivolta ai più piccini. Si parte giovedì 13 febbraio, alle ore 17.30, con “Charles ed Emma Darwin: dall’origine di un amore a l’Origine delle Specie”. Un incontro per raccontare la vita di Emma, storia affascinante di una donna che ebbe un ruolo cruciale nella vita intellettuale del marito e nella pubblicazione di L’Origine delle Specie. Ne parleranno Chiara Ceci, autrice dell’omonimo volume, con Maurizio Casiraghi, docente di Zoologia ed Evoluzione all’Università degli Studi di Milano-Bicocca. “Alla scoperta dell’albero della vita” è invece il titolo dell’appuntamento dedicato ai più piccini (15 febbraio 2020, ore 11.00), una lettura di Federica Gardella, maestra, tratta dall’albo illustrato “L’albero della vita. La vita di Charles Darwin, naturalista, geologo e pensatore”, di P. Sis. Un albo di straordinaria ricchezza visiva e al tempo stesso puntuale dal punto di vista delle informazioni storiche e scientifiche, che consente al giovane lettore di immergersi pienamente nel tempo del racconto e di quella che è stata, a tutti gli effetti, una meravigliosa avventura umana e conoscitiva. Entrambi gli eventi sono a ingresso libero. Per maggiori informazioni Ufficio stampa Università di Milano-Bicocca Maria Antonietta Izzinosa 02 6448 6076 Chiara Azimonti 02 6448 6353 cell. 335 7098619 ufficio.stampa@unimib.it
L’incontro-dibattito promosso da Legambiente Basilicata e tenutosi a Montalbano Jonico, nel cui territorio ricade interamente la Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano, ha fatto il punto sulla situazione della più estesa e giovane Riserva regionale della Basilicata e, più in generale, ha discusso del sistema di governance delle aree naturali protette dell’intera Regione. Il presidente regionale del Cigno Verde lucano, Antonio Lanorte, ha ricordato l’iter di istituzione della Riserva (dalla firma della lettera di accompagnamento del dossier, alla sua “difesa” in Comitato tecnico-scientifico regionale), sottolineando che ci sono voluti «sette anni per l’istituzione, avvenuta nel 2011, della “Riserva regionale dei Calanchi di Montalbano” (tanti ne sono passati da quando Legambiente presentò il dossier di candidatura nel 2004) e nove quelli necessari per veder apporre le prime tabelle di perimetrazione, in via di completamento proprio in questi giorni. Un lungo percorso che, però, deve ora vedere un’accelerazione per un’effettiva tutela, valorizzazione e promozione della Riserva geologica che potrebbe rappresentare un attrattore ed un volano per l’economia sostenibile dell’area». Ma Lanorte ha anche evidenziato «l’importanza dei Parchi e delle aree protette nei progetti di conservazione e di sviluppo regionale», facendo però anche notare «la mancanza di un reale protagonismo di questi soggetti, l’assenza di una politica di sistema per le aree protette in Basilicata e in particolare le difficoltà che vivono soprattutto i parchi regionali in termini di finanziamenti e di dotazioni di strutture tecniche e gestionali». Dopo un emozionante “racconto fotografico” curato da Filippo Viggiani, testimone e divulgatore della valenza storica e paesaggistica dei calanchi, Maurizio Rosito, presidente del Circolo locale di Legambiente e guida escursionistica ha esaminato percorso normativo che ha portato prima all’istituzione e poi alla gestione della Riserva, evidenziando le «tante “luci” di questa straordinaria area geologica che, per estensione e varietà di ambienti e suggestioni, si configura […]
Mentre a Vienna, nella sede dell’International atomic energy agency 57 ministri e oltre 2000 esperti di oltre 130 Paesi e 35 organizzazioni internazionali partecipano fino al 14 febbraio all’International Conference on Nuclear Security: Sustaining and Strengthening Efforts (ICONS 2020) per riaffermare il loro comune impegno per il rafforzamento della sicurezza nucleare a livello globale de fare il punto sui loro sforzi per garantire la sicurezza dei materiali e della tecnologia nucleari, lo studio “Self-accelerated corrosion of nuclear waste forms at material interfaces” pubblicato pochi giorni fa su Nature Materials da un team di ricercatori statunitensi e francesi mette in dubbio fortemente il fatto che ci stiano davvero riuscendo. Infatti, secondo lo studio «i materiali che gli Stati Uniti e gli altri paesi prevedono di utilizzare per immagazzinare scorie nucleari di alto livello probabilmente degraderanno più velocemente di quanto chiunque in precedenza sapesse, a causa del modo in cui questi materiali interagiscono.» I risultati dello studio dimostrano che «la corrosione dei materiali di stoccaggio delle scorie nucleari accelera a causa dei cambiamenti nella chimica della soluzione delle scorie nucleari e del modo in cui i materiali interagiscono tra loro» e il principale autore dello studio, Xiaolei Guo, direttore del Center for performance and design of nuclear waste forms and containers del College of Engineering dell’Ohio State University, spiega che «questo indica che i modelli attuali potrebbero non essere sufficienti per stoccare questi rifiuti in modo sicuro. E dimostra che dobbiamo sviluppare un nuovo modello per lo stoccaggio di scorie nucleari». Un bel problema, visto che, aprendo il summit nucleare di Vienna, il direttore generale dell’Iaea Rafael Mariano Grossi ha ricordato che «la sicurezza nucleare non si limita a prevenire il terrorismo nucleare. E’ essenziale per garantire che i Paesi possano godere dei grandi benefici dell’uso pacifico della scienza e della tecnologia nucleari in modo sostenibile […]
Come fatto sapere con il comunicato stampa del 7 febbraio 2020, la giornata di domenica 9 febbraio dell’Assemblea Nazionale di VAS è stata dedicata alle iniziative portate avanti in tutti questi anni con altre associazioni ed è stata quindi aperta ai contributi esterni. All’ingresso i partecipanti hanno trovato una rassegna di diverse edizioni della rivista “Verde Ambiente”, di cui sono state messe a disposizione un certo numero di copie gratuite . Dopo che il Presidente ad interim Guido Pollice ha aperto i lavori dell’Assemblea, affiancato solo da Stefano Zuppello e non anche da Daniele Granara, Rodolfo Bosi ha chiesto ed ottenuto di intervenire per rilasciare la seguente dichiarazione: “A conclusione dei lavori di ieri pomeriggio l’Assemblea Nazionale ed il neo eletto Consiglio Nazionale hanno deciso di dotare la struttura organizzativa di VAS di una macchina che è però senza benzina, perché non ci saranno i soldi sufficienti per pagarla costantemente, e senza un guidatore per cui non potrà mai ripartire. In considerazione di quanto è accaduto ieri pomeriggio mi riservo di accettare le cariche che mi sono state assegnate”. Si riportano di seguito gli interventi nell’ordine in cui si sono verificati. SETEFANO ZUPPELLO – “Rispetto alle riserve di Bosi io sono però positivo, perché credo che VAS sia una macchina che deve continuare a funzionare. Per questo vorrei riproporre le campagne più opportune da rilanciare, vedendo insieme come riattivarle, utilizzando magari le nuove tecnologie.” Ritiene meglio però puntare su ‘Mangiasano’: cita al riguardo il Ministro dell’Agricoltura Belladonna che vorrebbe approvare il TTTP, facendo rientrare in Italia gli OGM. Fra le campagne di VAS richiama in particolare ‘VAS Ecoturismo’ della Calabria che sarebbe da esportare anche in altre Regioni. Fra le nuove campagne mette in evidenza quella promossa da poco con l’Unione Inquilini per l’efficientamento energetico nelle case di edilizia […]
Roma – Iscritti e simpatizzanti, provenienti da tutta Italia si sono ritrovati da ieri pomeriggio nella capitale presso la sala dell’Università Valdese, per una due giorni dedicata alla convocazione dell’Assemblea Nazionale della storica associazione ambientalista VAS (Verdi Ambiente e Società) Onlus. Dal 1991 (data di nascita di Vas riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente) ad oggi sono passati 30 anni di battaglie in difesa dell’ambiente e degli stili di vita sostenibili. L’Ordine del giorno prevedeva: relazione sullo stato dell’Associazione, da parte del Presidente, Dott. Guido Pollice, rinnovo delle cariche e l’adeguamento dello Statuto in conformità alle nuove norme delle APS e delle Onlus. Tra le tante personalità presenti alla manifestazione sono intervenuti Tullio Berlenghi, direttore del Ministero dell’Ambiente; Massimo Piras, Responsabile Rifiuti Zero, Elio Pacilio Presidente nazionale Green Cross, la senatrice Loredana De Petris. Da sempre ben rappresentata in Penisola sorrentina , grazie anche al costante impegno negli anni da parte di Rosario Fiorentino. Nel rinnovare il Consiglio Nazionale, proprio i risultati raggiunti negli ultimi tempi dagli attivisti sorrentini, in merito alle tante problematiche legate al territorio ed in particolar modo alla sua tutela, sono stati premiati. Entrano infatti nel Consiglio Nazionale della famosa associazione ambientalista il Prof. Franco Cuomo , Responsabile VAS del Circolo Territoriale di Vico Equense “Giovanni Esposito”; Salvatore Caccaviello ,Responsabile VAS Sorrento ed il Dott. Eduardo Fiorentino. Franco Cuomo da sempre attivo lungo il territorio di Vico Equense segnalando e denunciando il consumo indiscriminato di suolo e l’abusivismo edilizio sempre più spesso tollerato dalle amministrazioni locali. Una battaglia, spesso impari anche a causa della lentezza da parte della Magistratura, per ostacolare lo sventramento e la distruzione degli agrumeti, degli uliveti e dei favolosi boschi della collina vicana, soltanto per far posto a rimesse interrate ed altre insensate strutture. Spesso opere ritenute inutili in un territorio dalla bellezza impareggiabile che purtroppo stenta sempre più a farsi capire da chi sfortunatamente continua a gestirlo con l’unico obbiettivo di trarne profitto, ma soprattutto da chi lo vive […]