Cambiamenti climatici: il Consiglio Ue ha adottato la strategia europea a lungo termine da presentare all’Unfccc

 

Il Consiglio dei ministri dell’ambiente e dell’energia dell’Unione europea ha adottato, a nome dell’Ue e dei suoi Stati membri, la strategia a lungo termine dell’Ue per uno sviluppo a basse emissioni di gas a effetto serra.

La strategia sarà ora inoltrata all’United Nations framework convention on climate change (Unfccc), come previsto dall’accordo di Parigi.

In una nota il Consiglio sottolinea che «la strategia dell’Ue ribadisce il pieno impegno dell’Ue e degli Stati membri a favore dell’accordo di Parigi e dei suoi obiettivi a lungo termine.

Fa riferimento all’approvazione, da parte del Consiglio europeo, dell’obiettivo di realizzare un’Ue climate neutral entro il 2050, come emerge dalle conclusioni della riunione del 12 dicembre 2019.

L’Ue e gli Stati membri hanno concordato di realizzare un’ambiziosa trasformazione sociale ed economica grazie alla quale mirano a ispirare l’azione globale per il clima e dimostrare che il passaggio alla neutralità climatica non è solo imperativo, ma anche fattibile e auspicabile».

Tomislav Ćorić ministro dell’ambiente e dell’energia, della Croazia e presidente di turno del Consiglio Ue, ha commentato: «Sono lieto che abbiamo adottato la presentazione della strategia a lungo termine dell’Ue all’Unfccc. 

E’ importante rispettare i nostri impegni ai sensi dell’accordo di Parigi. 

Vogliamo ispirare gli altri a presentare in tempo le loro strategie a lungo termine. 

L’Ue è leader globale nell’azione per il clima. 

A dicembre, il Consiglio europeo ha fissato la direzione futura dell’Unione: l’Ue sarà climate neutral entro il 2050.

Siamo stati anche in grado di compiere buoni progressi sulll’European Green Deal».

Il Consiglio chiede inoltre ai singoli Stati membri di «preparare strategie nazionali da presentare all’Unfccc. L’Ue invita tutte le parti dell’accordo di Parigi a comunicare la propria strategia entro il 2020, conformemente all’accordo».

Il consiglio ha invitato Ghreta Thunberg – che oggi è a Bruxelles per partecipare all’European Climate Strike – a intervenire alla sessione pubblica e la giovane attivista svedese ha criticato duramente gli obiettivi Ue giudicandoli insufficienti, lenti e tardivi: la Thnberg ha ribadito quanto aveva già scritto in una lettera aperta inviata il 3 marzo insieme ad altri attivisti ai leder dell’Ue: «”Emissioni net zero entro il 2050″ per l’Ue equivale alla resa. 

Significa arrendersi. 

Non abbiamo bisogno di obiettivi solo per il 2030 o il 2050.

Ne abbiamo bisogno soprattutto per il 2020 e per ogni mese e anno a venire.

Perché obiettivi di emissioni net zero lontani non significheranno assolutamente nulla se continuiamo a ignorare il bilancio del biossido di carbonio, che si applica all’oggi, non a un futuro lontano. 

Se le emissioni elevate continueranno come adesso, anche per alcuni anni, il budget residuo sarà presto completamente esaurito.

E fino a quando non avremo le tecnologie che su vasta scala possono ridurre le nostre emissioni, dobbiamo dimenticarci il net zero o la ”carbon neutrality”. 

Abbiamo bisogno dello zero reale.

Se volete raggiungere gli impegni sottoscritti nell’Accordo di Parigi, le nostre emissioni di carbonio devono cessare. 

E la scienza ci dice che il processo deve – drasticamente – iniziare oggi».

Ćorić ha risposto: «Siamo grati che Greta Thunberg abbia accettato il nostro invito a parlare oggi ai ministri come ospite della presidenza croata. 

Condividiamo lo stesso obiettivo: vogliamo agire sul cambiamento climatico. 

Ho un messaggio per i giovani che chiedono azioni contro l’emergenza climatica. 

Vi stiamo ascoltando. 

Molti giovani pensano che la transizione verso la carbon neutrality non avvenga abbastanza velocemente. 

Vi incoraggio a compiere un ulteriore passo e contribuire attivamente alle politiche climatiche. 

Noi, i 27 ministri dell’ambiente e del clima, lavoriamo ogni giorno per proteggere i nostri cittadini e l’ambiente dai cambiamenti climatici».

Nella dichiarazione finale del consiglio si legge che  «l’Ue e i suoi Stati membri sono pienamente impegnati nell’accordo di Parigi e nei suoi obiettivi a lungo termine.

Concordando e realizzando un’ambiziosa trasformazione sociale ed economica, l’Ue e i suoi Stati membri mirano a ispirare l’azione globale per il clima e a dimostrare che il passaggio alla carbon neutrality non è solo imperativo, ma anche fattibile e desiderabile».

Soddisfatto anche il ministro dell’ambiente italiano Sergio Costa:  «E’ stato inoltre confermato che le risorse del Just Transition  Found e la compartecipazione finanziaria italiana potranno essere utilizzate per la decarbonizzazione dell’ex Ilva, che potrà puntare a nuove tecnologie come quella dell’idrogeno e per il Sulcis.

Per la regione sarda finalmente si aprirà la strada della salvaguardia e della tutela ambientale».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 marzo 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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