Migranti, Sea Watch: ‘Naufragio in mare tra Malta e Tripoli. Ue li lascia morire’. Appello da parlamentari maggioranza a Conte: ‘Intervenga’

 

La denuncia della ong Sea Watch di un nuovo naufragio di un barcone tra Malta e Tripoli ha riaperto la discussione sulla decisione dell’Italia di chiudere i porti a causa dell’emergenza coronavirus.

Mentre i 156 migranti soccorsi dalla nave Alan Kurdi saranno trasferiti su un’altra nave per fare la quarantena, essendo impossibilitati a sbarcare, un gruppo di parlamentari Pd-Leu-Iv ha scritto un appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché “soccorra chi è disperso in mare”.

In serata hanno firmato anche tre parlamentari M5s.

Per la ong Sea Watch la responsabilità è anche della stessa Unione europea che finge di non vedere quanto sta avvenendo in mare: “Lasciati morire soli nel giorno di Pasqua”, è stato il commento nelle scorse ore, “da un’Europa che parla a vuoto di solidarietà verso le persone che soffrono”.

Contro l’Europa ha twittato anche la capitana della Sea Watch Carola Rackete: “Shame on you, Europe”.

Vergognati, Europa”, ha scritto su Twitter.

Una barca è naufragata nella zona di soccorso maltese.

Le autorità europee conoscono la situazione da ieri ma hanno deciso di non fare niente.

Vergogna”.

Intanto oggi a Pozzallo (Ragusa) sono approdati 101 migranti, tra cui numerosi minori.

Stanno tutti bene e – dopo i controlli medici, che non hanno riscontrato criticità – sono stati trasferiti nell’ex centro di sperimentazione agricola della Regione siciliana, tra Comiso e Ragusa, dove passeranno la quarantena.

L’hotspot di Pozzallo è attualmente off limits: ospita infatti un quindicenne egiziano in isolamento perché positivo al coronavirus.

Il naufragio e la denuncia Sea Watch – Secondo la ong “250 persone erano alla deriva da ieri su 4 barconi”.

I quattro – che avevano a bordo rispettivamente 72 persone, 47, 55 e l’ultimo 85 – erano stati segnalati l’11 aprile a Sea Watch da Alarm Phone, l’associazione che offre supporto telefonico ai migranti in difficoltà.

Era stata la stessa ong a chiedere l’intervento del Commissario europeo per i diritti umani “per chiarire che i diritti delle persone salvate in mare devono essere garantiti a prescindere da quale sia la nave che li soccorre”.

L’ong ha quindi spiegato che l’agenzia europea Frontex ha oggi segnalato i barconi in mare, di cui uno capovolto.

Da qui l’allerta per il naufragio, del quale non è possibile sapere quante siano effettivamente le vittime.

L’appello dei parlamentari – Nel pomeriggio a muoversi sono stati un gruppo di 26 tra senatori, deputati ed europarlamentari esponenti di Pd-Leu-Italia viva e pure M5s.

Hanno infatti redatto un appello rivolto al premier: “Noi che abbiamo aderito a questo appello e che sosteniamo il suo governo la imploriamo, nel giorno di Pasqua, di fare presto, di soccorrere chi ha bisogno di essere soccorso in mare.

Ci giungono notizie di un naufragio, di natanti con il loro carico di umanità che disperatamente tentano di raggiungere le coste europee.

Al governo italiano chiediamo di intervenire prima che sia troppo tardi”.

Hanno finora aderito, riferisce una nota, i senatori Gregorio De Falco, Loredana De Petris, Davide Faraone, Elena Fattori, Francesco Laforgia, Paola Nugnes, Francesco Verducci, Sandro Ruotolo, i deputati Lorenzo Fioramonti, Nicola Fratoianni, Alessandro Fusacchia, Riccardo Magi, Gennaro Migliore, Rossella Muroni, Enza Bruno Bossio, Matteo Orfini, Erasmo Palazzotto, Luca Pastorino, Giuditta Pini, Fausto Raciti, Luca Rizzo Nervo, Doriana Sarli, Massimo Ungaro e gli europarlamentari Massimiliano Smeriglio, Pietro Bartolo e Pierfrancesco Majorino.

In serata il testo è stato sottoscritto anche dai 3 deputati M5s: Vittoria Casa, Paolo Lattanzio, Giorgio Trizzino.

Non ha firmato l’appello, ma ha protestato per la chiusura dei porti anche il leader di Italia viva Matteo Renzi: “Nel silenzio dei più ci sono dei gommoni di disperati in mezzo al Mediterraneo”, ha scritto su Twitter.

L’Italia che conosciamo noi non chiude i porti.

Ma va a prendere questi nostri fratelli e li salva.

Poi si impone la quarantena di due settimane.

Ma dentro un porto.

Vivi.

Perché i porti non si chiudono, mai. #RestiamoUmani”.

Mentre il centrodestra ha protestato per l’arrivo dei 101 migranti a Pozzallo: “Italiani chiusi in casa, immigrati già arrivati in Sicilia col virus e, anche oggi, clandestini liberi di sbarcare.

Basta!”, ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini, aggiungendo che “i trafficanti di esseri umani si fregano le mani per il business che prosegue indisturbato.

Assurdo”.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 12 aprile 2020 sul sito online del quotidiano “Il Fatto Quotidiano”)

 

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