«Spari» con sonniferi poi al macello. Al via il contenimento dei cinghiali

 

Le mamme allontanate dai cuccioli poi gli «spari» con i sonniferi della polizia provinciale e il trasporto nelle aree faunistiche per la macellazione e la lavorazione delle carni.

È partito ieri alle 18 a Tomba di Nerone, tra le proteste degli animalisti con mascherine e cartelli, il piano di contenimento dei cinghiali da parte del Campidoglio.

Ad effettuare le operazioni esperti faunisti della polizia provinciale su disposizione del dipartimento Ambiente del Comune.

Per le operazioni decise dalla giunta Raggi dopo l’approvazione del progetto stabilito con la Regione e fortemente voluto dalla prefettura per questioni di sicurezza, è stata chiusa via Italo Panattoni al confine con il parco dell’Insugherata, in zona Cassia.

Sul posto anche il presidente della Commissione Daniele Diaco (M5S) che si era opposto agli abbattimenti in favore delle sterilizzazioni.

«Con gli stessi soldi spesi in un solo anno — la proposta di Diaco — la Regione Lazio avrebbe potuto avviare un ben più efficace piano di contraccezione, che avrebbe garantito la sterilità dei cinghiali per periodi fino a cinque anni scongiurando, di conseguenza, il loro aumento numerico».

Gli ambientalisti protestano.

«Avviamo la sperimentazione farmacologica, studiamo alternative — insiste il presidente di Gaia Animali & Ambiente, Edgar Meyer.

«Si potrebbe fare una sperimentazione con area recintata a Castel di Guido — suggerisce Meyer che è stato al dipartimento Ambiente all’epoca dell’ex assessora Pinuccia Montanari — dove c’è l’azienda agricola gestita dal Comune.

Lì c’è un territorio vasto dove sono presenti anche allevamenti di bovini in libertà».

Ma a protestare sono tutte le associazioni ambientaliste.

«In questo periodo ci sono cucciolate, è una crudeltà inaudita — protesta Riccardo Manca, vicepresidente degli Animalisti italiani — È dimostrato inoltre che i cinghiali più si ammazzano e più si riproducono.

I nostri sono molto prolifici perché sono importati e non autoctoni.

Bisognerebbe piuttosto pensare che il problema sono la spazzatura e il consumo di suolo».

Ad attaccare il piano è anche Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape): «È un atto illegale e immorale uccidere degli esseri innocenti in un’aerea protetta» .

(Articolo di Manuela Pelati, pubblicato con questo titolo il 16 aprile 2020 sul sito online del quotidiano “Corriere della Sera”)

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