Preparare urgentemente un piano globale per la sopravvivenza della specie umana

 

«Ciò che stiamo affrontando ora con il Covid-19 è una prova generale per altre minacce future».

Un team di scienziati, imprenditori, funzionari pubblici e accademici australiani ha invitato «le nazioni del mondo a riunirsi per sviluppare una strategia per la sopravvivenza umana».

Infatti, la Commission for the Human Future (CHF), prendendo atto dei «crescenti rischi catastrofici causati da sistemi umani e ambientali mal gestiti, armi sotto-regolamentate e il fallimento dei nostri processi politici nell’affrontare sfide gravi come i cambiamenti climatici e le malattie pandemiche», ha affermato che «è  tempo che l’umanità agisca insieme per garantire il nostro futuro».

La CHF è un’organizzazione indipendente, istituita da «cittadini interessati alla Terra, per sensibilizzare sulla natura e la portata delle minacce catastrofiche ed esistenziali che affrontiamo, condividere informazioni e aiutare a sviluppare soluzioni durature».

Illustrando oggi durante una tavola rotonda online il rapporto “Surviving & Thriving in the 21st Century” pubblicato il 22 Aprile, il presidente della Commission for the Human Future, John Hewson della School of Economics dell’Australian National University (ANU) ed ex leader del Partito liberale australiano (per il quale è stato nel governo ombra anti-laburista e ha ricoperto diversi incarichi di governo), ha sottolineato che «la pandemia di coronavirus, la recente crisi degli incendi boschivi e la grave siccità in ​​Australia evidenziano come si stanno accumulando rischi catastrofici. 

La maggior parte dei Paesi sta riscontrando aumenti simili nelle minacce incontrollate. 

Tutto questo è  un campanello d’allarme per l’intera umanità che è tempo di agire.

Oggi nella nostra tavola rotonda online abbiamo preso in considerazione le 10  principali minacce catastrofiche per l’umanità e abbiamo riconosciuto che sono interconnesse.

Ciò significa che dobbiamo risolverle insieme, non una alla volta, e con soluzioni che non peggiorino la minaccia. 

Ciò che stiamo affrontando ora con il Covid-19 è una prova generale per altre minacce future.

Il gruppo ha anche concordato sul fatto che esistono molte soluzioni pratiche e che possono essere facilmente implementate per evitare conseguenze catastrofiche negli anni a venire.

Ciò che gli esseri umani faranno riguardo ai rischi catastrofici nel prossimo decennio determinerà se le generazioni attuali e future dovranno affrontare serie minacce alla loro sopravvivenza, o se potremo costruire un futuro più sicuro, più prospero e sostenibile.

Il gruppo ha concluso che la risoluzione di questi rischi offre enormi opportunità di benessere, sviluppo, stabilità, pace e rinnovamento per tutto il mondo e che i benefici per tutti coloro che agiscono ora come comunità globale sono enormi».

Secondo il rapporto, i Paesi del mondo devono unirsi per sviluppare «un piano d’azione condiviso per superare i molti rischi catastrofici che l’umanità deve affrontare» e la Commission for the Human Future  è convinta che «la pandemia di coronavirus, con la sua richiesta di azione globale unificata, presenta anche un’opportunità senza precedenti per l’umanità di unirsi per risolvere le altre minacce condivise».

Hewson, che sembra ormai anni luce distante dalla politica negazionista climatica e dal sovranismo dell’attuale governo di destra australiano tra liberali e nazionalisti ha affermato che «la pandemia globale che affrontiamo ora mostra quanto siano a breve termine, un battito di ciglia, le nostre prospettive, quanto siamo vulnerabili e impreparati alle minacce che possono scuotere o far crollare la nostra civiltà, persino estinguerci come specie.

Al momento, nessun governo al mondo ha un piano per far fronte a tutti questi rischi, per affrontarli come un sistema globale e per trovare il modo migliore e più sicuro per uscirne.

Questa mancanza di preparazione significa che l’umanità continuerà ad essere presa di sorpresa da crisi impreviste.

Questo rapporto è un appello a tutte le nazioni e tutte le persone».

Il rapporto evidenzia che «la capacità della specie umana di causare danni di massa a se stessa si è accelerata dalla metà del XX secolo. 

Le tendenze globali in termini demografici, informazione, politica, guerra, clima, danni ambientali e tecnologia sono culminate fino a raggiungere un livello di rischio completamente nuovo. 

I rischi che emergono ora sono vari, globali, complessi e catastrofici.

Nessuna nazione o governo sulla Terra riconosce ancora tutte queste minacce come un complesso correlato, e nessuna ha una politica esplicita per la sopravvivenza umana.

Riteniamo che questo debba cambiare, con urgenza, per concentrare l’attenzione del mondo su ciò che deve essere fatto».

Alla CHF dicono: «Riconosciamo che le soluzioni a questi grandi rischi dipendono non solo dalla politica del governo e dall’attività aziendale, ma anche dalle azioni di miliardi di persone nella loro vita quotidiana. Gran parte del nostro comportamento attuale deve cambiare, se la civiltà deve sopravvivere e prosperare».

Hewson ha spiegato che «il rapporto è la conclusione della prima conferenza e della tavola rotonda organizzata dalla Commissione che coinvolge numerosi esperti in tutti i settori di rischio e dell’attività umana.

Il nostro obiettivo è condividere pensieri e idee provenienti da tutto il mondo su ciò che la società nel suo insieme può fare per costruire un futuro sicuro in cui tutti possano prosperare.

Cerchiamo di dare potere a tutti, giovani e vecchi, donne e uomini, poveri o benestanti per aiutare a costruire un futuro umano sicuro e sostenibile».

La Commissione individua 10 “rischi catastrofici” – Collasso ecologico ed estinzione; riscaldamento globale; armi di distruzione di massa; scarsità di risorse; avvelenamento globale; insicurezza alimentare; malattie pandemiche; popolazione; tecnologie incontrollate; auto-delusione – che possono potenzialmente danneggiare l’intera o la maggior parte della civiltà umana se non affrontati ed Hewson fa notare che «non sono solo i cambiamenti climatici, le armi nucleari o le malattie pandemiche: ci sono almeno altri 7 rischi, altrettanto gravi, che devono essere affrontati allo stesso tempo. 

Tutti questi rischi sono connessi e non possono essere che risolti contemporaneamente.

Tuttavia, per quanto gravi siano queste minacce, il nostro messaggio è di speranza. 

Possiamo invertire questa pericolosa situazione se ci uniamo in tutto il pianeta per farlo. 

Se seppelliamo le nostre differenze, mettiamo in comune le nostre capacità e il nostro cervello e agiamo come cittadini responsabili della Terra, non persone divise per differenze nazionali».

Arnagretta Hunter, anche lei dell’ANU e del CHF,  conferma che «mentre siamo di fronte a tristi minacce, la Commissione ha messaggio di speranza.

Siamo in grado di ribaltare le cose se riusciamo a mettere in primo piano le persone giuste, fornendo i messaggi giusti.

Se comprendiamo chiaramente la natura e le cause dei rischi, escogitiamo soluzioni integrate e intraprendiamo azioni tempestive per disinnescare i rischi.

Maggiore è il ritardo, maggiore è la pena, sia economica che umana.

Dobbiamo convincere i nostri concittadini della Terra sulla necessità di impegnarci e di ogni sistema di mettere a disposizione ogni sistema di conoscenza  e per sopravvivere e prosperare di credenze in nostro possesso, per sopravvivere e prosperare.

Dobbiamo reclutare i migliori e più brillanti giovani esseri umani, non per fabbricare armi, ma per costruire il processo per far sopravvivere e rendere fiorente l’’intera umanità».

Il rapporto delinea una road map sul modo in cui l’umanità può sopravvivere e prosperare, compresa la fine del cambiamento climatico.

La Hunter spiega che si tratta di «un piano d’azione di emergenza per il clima che deve essere adottato a livello globale.

L’esperienza del coronavirus fornisce, su scala ridotta, un modello per il tipo di azione richiesta e offre alla leadership attuale un momento di opportunità per abbandonare l’attuale ritardo nella risposta ai cambiamenti climatici.

Raccomandiamo vivamente che i Paesi adottino, come minimo, un obiettivo di riduzione della CO2 del 50% entro il 2030. Questo è realizzabile, sia economicamente che tecnicamente».

Gli altri passi che dovrebbe compiere subito l’umanità – e può farlo – sono  mettere fine all’’insicurezza alimentare, vietare le armi nucleari, il ripristino globale dell’ambiente globale e la pulizia del pianeta.

Hewson  conclude: «Per sopravvivere e prosperare dobbiamo anche sviluppare una visione più eco-centrica del nostro futuro, piuttosto che una visione antropocentrica o economico-centrica, che promuova un mondo naturale in grado di sostenere non solo gli esseri umani, ma tutte le altre specie, habitat ed ecosistemi che sostengono la vita sul pianeta.

Per questo è essenziale che l’umanità sviluppi una comprensione condivisa della natura e delle cause dei rischi, che escogitiamo soluzioni integrate e che prendiamo provvedimenti preventivi ci per disinnescarli.

Maggiore è il ritardo, maggiore è il costo, sia economico che per le vite umane».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 28 aprile 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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