Circa mille divise da cuoco messe a ricoprire quasi per intero la principale piazza di Bruxelles.
Un simbolico cimitero nella Grand Place, che intende rappresentare il rischio di morte di un settore tra i più colpiti dalla pandemia del coronavirus: quello della ristorazione.
Come racconta la tv locale Rtbf, è stata questa la spettacolare e allo stesso tempo tragica protesta del settore dell’HoReCa nella capitale del Belgio e dell’Europa.
Gli chef stanno lanciando l’allarme dopo due mesi di chiusura obbligatoria dei loro ristoranti.
Il settore sta soffocando, dicono, e devono essere prese misure urgenti per evitare fallimenti che, per alcuni, sono già alle porte.
Uniti dallo slogan “sono un operatore della ristorazione e vorrei rimanere tale“, i ristoratori ricordano che il loro settore è il terzo datore di lavoro nel Paese, con 180mila posti a tempo pieno, 200mila lavoratori indiretti e 60mila liberi professionisti e imprese.
“Ad oggi, non abbiamo ancora ricevuto misure specifiche dal governo per il nostro deconfinamento.
Questa incapacità di assumersi la responsabilità del governo è mortale“, hanno denunciato gli organizzatori della protesta.
(Articolo pubblicato con questo titolo l’8 maggio 2020 sul sito online “Europa Today”)