Archivi Giornalieri: 31 Maggio 2020
Più trasparente, maggiormente refrattario al virus, più performante, ecologico e ‘circolare’. Questi i motivi secondo Assovetro (l’Associazione nazionale degli industriali del vetro) per cui per le barriere per il distanziamento sociale il vetro è “la scelta migliore“. Tra i pregi delle barriere ‘parafiato’ in vetro: è “il materiale più sicuro tra quelli attualmente utilizzati per queste applicazioni“, dal momento che “il virus sopravvive per un tempo molto maggiore sulla plastica (7 giorni), rispetto al vetro (4 giorni)”; mantiene nel tempo le sue caratteristiche ed è “facilmente pulibile e igienizzabile senza deteriorarsi”; garantisce “una migliore visibilità rispetto agli altri materiali, mantenendo un’estetica gradevole e trasmettendo una sensazione di maggior qualità percepita“; è “ecosostenibile, non emette sostanze volatili ed è riciclabile all’infinito al 100%“. Inoltre è una “scelta sicura contro gli incendi, in quanto materiale inerte“. In particolare, poi, sottolineando gli industriali del vetro, in aggiunta alla protezione antivirale e anti incendio, i vetri temprati di sicurezza e stratificati di sicurezza garantiscono anche una maggior resistenza agli urti e caratteristiche di rottura sicure. (ANSA del 29 maggio 2020, ore 17:30)
Si terrà alla fine del 2021 la Cop26, appuntamento cruciale per la lotta contro il cambiamento climatico che si sarebbe dovuto svolgere a novembre di quest’anno a Glasgow, in partnership con l’Italia. Rinviata all’anno prossimo per l’emergenza coronavirus, si era pensato in un primo tempo che si potesse tenere nei primi tre mesi del 2021 ma la Gran Bretagna ha spinto per un rinvio più lungo. La decisione finale è stata presa dai rappresentanti dell’Ufficio Cop dell’UnfccC (United Nations Framework Convention on Climate Change), con i partner britannici e italiani. Circa 30.000 persone, tra le quali 200 capi di Stato e di governo, avrebbero dovuto partecipare al vertice dell’Onu che sarebbe durato per 11 giorni. (ANSA del 29 maggio 2020, ore 11:54)
Dopo le biciclette elettriche, arrivano a Roma i primi 1.000 monopattini elettrici. Sono disponibili grazie al nuovo servizio di Helbiz. Il servizio dell’azienda americana è stato autorizzato da Roma Capitale, e a presentare la novità, sullo sfondo della Fontana di Trevi, la sindaca di Roma Virginia Raggi insieme con l’assessore alla Città in movimento Pietro Calabrese, il responsabile pubbliche relazioni di Helbiz Matteo Tanzilli e l’ad di Telepass Gabriele Benedetto. A livello di equipaggiamento di sicurezza, limiti di velocità e funzionalità di localizzazione, è stato spiegato, Helbiz ha risposto ai requisiti di conformità richiesti da Roma Capitale. Il servizio ricalca quello del bike sharing avviato con le bici ‘Greta’: si scarica l’app di Helbiz, si localizza il mezzo più vicino e lo si sblocca mediante la scansione di un codice QR sul manubrio. La tariffa è la stessa di quella applicata in tutte le città d’Italia: 1 euro per lo sblocco iniziale + 0,15 al minuto per la corsa. A ciò si aggiunge la possibilità di usufruire di una tariffa flat a 29.99 euro al mese che permette di effettuare un numero di corse giornaliere illimitato della durata di 30 minuti (a distanza di almeno 20 minuti l’una dall’altra) e l’accesso al servizio anche da Telepass Pay con 30 minuti di corse gratuite. (ANSA del 28 maggio 2020, ore 10:36)
La “Campagna Bastamianto” è stata ufficialmente presentata alla stampa come campagna nazionale nel giugno 1999. È nata da un lavoro precedente del circolo territoriale VAS di Napoli svolto sulle problematiche ambientali connesse alla bonifica dei siti industriali dismessi dell’area napoletana di Bagnoli. Nel corso di questa esperienza si è acquistata consapevolezza: a) della scarsa informazione pubblica intorno al problema amianto; b) della mancanza pressoché assoluta di una mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale; c) dello stato zero dello operazioni di bonifica, e della gravità del problema della destinazione finale dell’amianto “rimosso” in conseguenza delle operazioni di bonifica; d) della violazione sistematica del diritto alla salute sia dei lavoratori che delle popolazioni a rischio di esposizione amianto; e) della mancanza di strumenti di tutela sul piano giurisdizionale per la difesa dell’ambiente e della salute umana. La campagna Bastamianto è nata così dall’esigenza di affrontare il problema nella sua dimensione nazionale, e di coordinarsi e confrontarsi con altre realtà associative per raggiungere lo scopo di: 1) informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla nocività dell’amianto; 2) verificare e denunciare la mancata applicazione della legislazione vigente; 3) incidere direttamente sul processo formativo della legge, per indirizzare l’evoluzione normativa verso la tutela effettiva dell’ambiente e del diritto alla salute dei lavoratori e dei cittadini. La campagna Bastamianto è servita a risollevare la soglia di attenzione intorno a una sostanza cancerogena che il mondo scientifico prevede provocherà il maggior numero di morti nei prossimi venti anni, mentre, a livello istituzionale, i VAS sono riusciti a risollevare l’attenzione intorno a una legge dimenticata, la 257/92, (si pensi che soltanto nel febbraio ’99 si è tenuta la prima conferenza nazionale sull’amianto, i cui lavori sono stati peraltro seguiti da delegati dell’associazione), una legge che non soltanto in parte non è mai stata attuata, ma […]