Dopo il lockdown i parchi naturali del Lazio presi d’assalto

 

Due mesi di lockdown non sono passati senza conseguenze.

Nella fase 2 bis del nuovo Coronavirus, i romani hanno ripreso a frequentare i luoghi immersi nella natura.

Singoli escursionisti, ma anche famiglie e gruppi d’amici, sono tornati a percorrere quelle mete che, durante i mesi più difficili della pandemia, erano state loro precluse. 

I parchi presi d’assalto

I romani stanno riscoprendo i parchi e le aree protette di cui è ricco il Lazio – ha confermato Cristiana Avenali, responsabile dell’ufficio Piccoli Comuni della Regione – direi che negli ultimi tempi sono stati presi letteralmente d’assalto.

Riceviamo ad esempio molte foto da riserve come quella di Nazzano-Tevere Farfa, o da quella di Monte Navegna e Monte Cervia, che mostrano una cospicua presenza di escursionisti e ciclisti. Ma il turismo è ripreso anche sui monti Simbruini ed in quello dei Lucretili”.

Per non parlare delle mete più vicine alla Capitale, come possono essere la Valle dal Treja ed il parco di Bracciano e Martignano.

Sono varie le ragioni che stanno spingendo tanti cittadini lontano dalla metropoli.

Avevamo previsto l’esplosione del turismo dei prossimità. D’altra parte è anche frutto delle limitate possibilità economiche e della voglia, da parte dei cittadini, di trovare delle mete sicure” ha dichiarato Avenali. Si tratta d’un fenomeno che potrebbe avere ricadute positive. 

Un’opportunità di sviluppo

Le visite nei parchi che circondano la Capitale può ingenerare un circolo virtuoso.

Il rilancio dei parchi rappresenta un importante volano per lo sviluppo dei piccoli comuni.

I sindaci dei piccoli comuni sono consapevoli di questa opportunità ed infatti ci scrivono per chiederci d’investire sui sentieri e sulle strutture inutilizzate che possono essere sfruttate per lanciare imprese giovanili.

E non dobbiamo dimenticare che, la presenza dei giovani, è fondamentale anche per garantire dei servizi essenziali”. 

La riscoperta delle aree naturali che circondano la Capitale rappresenta un trend recente che sta però consolidandosi.

Ci sono anche delle criticità.

A partire dalla difficoltà riscontrate dai sindaci dei piccoli comuni, nella gestione le spiagge lacunali.

Il problema riguarda chiaramente le spiagge libere.

Ma per questo – ha precisato Avenali – la Regione ha stanziato dei finanziamenti che dovrebbero aiutare i sindaci ad organizzare la loro frequentazione”.

Distanziamento sociale e aree verdi

Il ritrovato fascino che riserve e aree naturali stanno esercitando sui romani non è passato inosservato.

Durante il lockdown abbiamo registrato un picco di attenzione verso i portali che offrivano visite guidate nei nostri parchi.

E pertanto abbiamo lavorato per garantire, alla riapertura, degli spazi adeguati. Ritengo che ci siamo riusciti” ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, presidente di RomaNatura e di FederParchi.

Passeggiare all’aperto  – ha ricordato Gubbiotti – già garantisce il rispetto del distanziamento sociale e quindi, chi fa delle escursioni, già tende a non concentrarsi in spazi ridotti ed a rispettare le norme sulla sicurezza”.

L’attenzione del Campidoglio

Il ritrovato appeal degli spazi verdi, non ha però persuaso tutte le amministrazioni a prendersene adeguatamente cura.

Purtroppo il Campidoglio è completamente assente.

Io già due settimane fa avevo scritto a Comune ed a tutti i municipi chiedendo interventi per manutenere i parchi cittadini.

Oggi quindi ci troviamo nella situazione, nel parco di Veio come in quello di  Monte Mario, in cui gli accessi gestiti da RomaNatura sono curati mentre quelli che dovrebbero esserlo dal comune non lo sono”.

D’altra parte, le carenze nella gestione del verde cittadino, già erano emerse alla loro riapertura.

Non sembra però aver scoraggiato i romani.

Il bisogno di stare all’aria aperta, dopo i mesi trascorsi in quarantena, ha prevalso.

(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con questo titolo il 3 giugno 2020 sul sito online “Roma Today”)

 

 

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