Bayer cede: 10 miliardi di dollari per i tumori provocati dal diserbante al glifosato

 

Stati uniti.

Il più grande produttore di sementi al mondo patteggia per 95mila cause aperte contro Roundup, il prodotto della Monsanto acquisito nel 2018.

E in Europa continua la battaglia ambientalista per vietarlo.

Bayer, il più grande produttore mondiale di sementi e pesticidi, ha accettato di pagare oltre 10 miliardi di dollari per risolvere e archiviare decine di migliaia di cause intentate contro il popolare diserbante, Roundup, cancerogeno.

La cifra che Bayer pagherà include 1,25 miliardi per far fronte a potenziali richieste future da parte di persone che hanno usato Roundup e che negli anni a venire potrebbero sviluppare la forma di cancro nota come linfoma non Hodgkin.

«È raro vedere un accordo consensuale con così tanti zeri», ha dichiarato al New York Times Nora Freeman Engstrom, professoressa della Stanford University Law School.

L’accordo, che deve ancora essere firmato, è stato straordinariamente complesso: è composto da una serie di accordi separati con 25 studi legali, i cui clienti riceveranno importi variabili.

Si parla di circa 95mila cause separate fra loro.

Con il raggiungimento dell’accordo i querelanti riceveranno, in media, poco più di 100mila dollari l’uno, contro le sanzioni multimilionarie che la giustizia americana aveva imposto nei pochi casi processati in precedenza.

La maggior parte delle cause legali sono state intentate da proprietari di case e terreni, sebbene rappresentino solo una piccola parte delle vendite di Roundup.

I maggiori consumatori sono gli agricoltori, nell’idea che il glifosato, l’ingrediente chiave di Roundup, è tanto efficace quanto sicuro.

Non si sa se questa affermazione sarà sottoscritta dall’Unione europea quando nel 2022 scadrà l’autorizzazione a usare l’erbicida.

Il Lussemburgo lo vieterà dal 2021 e forte è la battaglia dei gruppi ambientalisti per allargare la decisione al resto dei paesi Ue.

Pagando questa somma Bayer intende porre fine alla costosa battaglia legale ereditata dalla società con l’acquisto della Monsanto, nel 2018.

La società ha sottolineato che l’accordo non contiene alcuna ammissione di colpa o crimine.

Kenneth Feinberg, mediatore nominato dalla corte per l’accordo, ha definito la risoluzione del caso «costruttiva e ragionevole»: «I significativi progressi fatti finora ha detto alla Nbc forniscono un solido quadro che consentirà alle parti di chiudere a tempo debito l’attuale controversia Roundup».

Mettersi alle spalle la vicenda Roundup è percepita come una priorità dal ceo di Bayer, Werner Baumann: è stato lui ad avere orchestrato l’acquisizione della Monsanto per 63 miliardi di dollari e da allora ne ha subito le conseguenze legali.

L’ondata di richieste di danni per Roundup, insieme a tre grandi perdite giudiziarie, hanno fatto scendere del 29,3% le azioni della società, cancellando decine di miliardi di dollari dal valore di mercato e spingendo gli azionisti a emettere contro Baumann un rimprovero ufficiale senza precedenti.

Con questo accordo il costo totale dell’acquisizione di Monsanto è salito a oltre 75mila milioni mentre la capitalizzazione di mercato di Bayer, mercoledì era di poco superiore ai 72mila milioni di dollari, meno del costo di acquisizione della Monsanto.

(Articolo di Marina Catucci, pubblicato con questo titolo il 25 giugno 2020  sul sito online del quotidiano “il manifesto”)

 

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