Nel Parco dello Stelvio non serve l’asfalto

 

Recentemente, l’Osservatorio delle associazioni sul Parco Nazionale dello Stelvio (Cai, Fai, Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Mountain Wilderness, Touring Club Italiano, Wwf) ha esaminato il progetto di asfaltatura, ormai in fase avanzata di realizzazione, della strada dalle Torri di Fraele al piazzale antistante la palazzina A2A nei pressi della diga di Cancano, compreso il tratto che costeggia il Lago delle Scale e segnala con preoccupazione ai Comitati di Coordinamento e di indirizzo lombardo e nazionale «questo inutile scempio in un’area montana di pregio paesaggistico e naturalistico del Parco Nazionale dello Stelvio», chiedendo che «non si ripetano interventi di questo genere in attesa che siano approvati definitivamente  il Piano, le Norme di Attuazione e il Regolamento dell’area protetta».

L’osservatorio spiega che «l’iniziativa dell’asfaltatura è del Comune di Valdidentro che ha chiesto e ottenuto i pareri favorevoli della Soprintendenza e del Parco Nazionale dello Stelvio (Area Lombarda) nell’ambito della Conferenza di Servizi ex art. 14, 2° comma, L. 241/90».

L’Osservatorio, «pur prendendo atto che l’iter procedimentale è stato rispettato da parte dell’Amministrazione Comunale, non può non censurare, nel merito, l’iniziativa che non è dato sapere se dipenda dalla volontà di preparare la strada in asfalto per l’arrivo della tappa del Giro d’Italia, prevista per il giorno 22 ottobre 2020, ovvero da un “bisogno” della Comunità».

Le associazioni ambientaliste sottolineano inoltre che «l’area oggetto di progetto ricade all’interno del Sito di Rete Natura 2000 (ZPS “IT2040064 – Parco Nazionale dello Stelvio”) e della ZSC “IT20400088 Cime di Plator e Monte delle Scale”, in un brano del paesaggio particolarmente di pregio da un punto di vista ambientale per il suo ricco patrimonio naturalistico (aquila, gipeto, camoscio, ecc.).  

Si osserva, in particolare, che, giuridicamente, non si tratta di un lago, bensì di uno stagno in quanto non vi è né immissario né emissario, tanto è vero che non rientra tra i beni demaniali di cui all’art. 822 c.c., ma è di proprietà privata.

Già questo costituisce una particolarità unica del Parco Nazionale dello Stelvio, che andava tutelata e protetta con il mantenimento della strada sterrata (molto più gradita dagli escursionisti e dai cultori della mountain-bike), eventualmente migliorando la pavimentazione con materiale più compatto e a basso tasso di polvere.

Vi è, inoltre, da aggiungere che, una volta predisposte le Linee Guida e di indirizzo da parte del Comitato di Indirizzo e Coordinamento del PNS, è in corso la procedura per l’approvazione da parte della Regione Lombardia del Piano del Parco (Area Lombarda), per cui ragioni di opportunità volevano che si attendesse l’esito di tale iter, in fase assai avanzata, prima di prevedere la realizzazione di tale opera.

In secondo luogo non sembra che l’asfaltatura possa apportare giovamento alla comunità, che si vede depauperata di una risorsa ecologico-ambientale di estremo pregio che favorirà un utilizzo maggiore e facilitato da parte dei veicoli che, viceversa, in un Parco, andrebbe contrastato.

Neppure sembra che si possa sacrificare un bene di tale bellezza per l’arrivo di una tappa del Giro d’Italia, posto che nel 2019, proprio nel piazzale antistante la palazzina di A2A, vi fu l’arrivo del Giro d’Italia femminile, senza alcun problema per le atlete».

L’Osservatorio ricorda ai Comitati di coordinamento e di indirizzo regionale e nazionale che «nelle schede dei progetti di indirizzo del PNS – art. 4 punto e) delle Norme di Attuazione – tra le “azioni programmate o da programmare”, l’unico riferimento al Lago delle Scale riguarda, genericamente, la “riqualificazione del tratto di strada fra le Torri di Fraele il Lago delle Scale e la palazzina A2A”.

L’Osservatorio non può in alcun modo ritenere che i lavori in corso possano essere definiti di “riqualificazione”; viceversa, per gli sbancamenti in corso, per l’asfalto che va a snaturare il luogo e la vegetazione che lo circonda e per gli scarichi d’acqua nel lago con le grosse tubazioni posate, si avrà sicuramente un peggioramento della qualità di questa area così preziosa e del vicino Lago Secco che costituisce l’habitat naturale del tritone alpino e della rana temporaria».

Concludendo, l’Osservatorio «Stigmatizza l’opera in corso di ultimazione, augurandosi, per lo meno, che venga periodicamente monitorata la qualità dell’acqua del lago e che vengano messe in atto tutte le opere di mitigazione ambientale che possano limitare al minimo i gravi danni che vengono apportati all’ambiente di questo angolo del Parco Nazionale dello Stelvio».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 6 luglio 2020 sul sito online “greenreport.it”)

 

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