Sondaggio, l’Italia chiede una rivoluzione verde per la ripartenza dopo il Covid

 

Ripartire dal verde.

Riprogettare un Paese che dall’economia alla sostenibilità sia in grado, dopo la pandemia, di avere tutti gli strumenti adeguati per affrontare la crisi climatica.

Questo è quanto chiedono più di due terzi degli italiani per il futuro.

Una recente ricerca promossa dalla società “A Bird’s Eye Review”, partner italiana di Roberta Facciano General manager Gruppo SVR, partendo da Londra ha condotto un sondaggio in sette diversi Paesi del mondo per capire cosa si aspettano i cittadini per il futuro dopo il Covid-19.

Il sondaggio, che ha coinvolto più di mille intervistati tra Italia, Francia, Regno Unito, Cile, Perù, Indonesia e Nigeria, è stato condotto in maggio fra persone tra i 18 e i 45 anni provenienti da differenti ambienti e culture.

Le domande vertevano su aspettative post Covid,  ma anche speranze e cambiamenti necessari per il futuro e per la ripresa dopo la pandemia. 

In Italia è emersa, in particolare, la necessità di una “rivoluzione verde“.

Oltre i due terzi degli intervistati (69%) ritiene che le questioni ambientali siano diventate più importanti da quando il coronavirus ha colpito.

Nel dettaglio, il 63% si è detto interessato alle problematiche dei cambiamenti climatici, mentre il 57% a quelle legate all’inquinamento.

Quasi la metà degli italiani (44%) “desidera che il governo incentivi gli investimenti in settori trasformativi come l’energia e la tecnologia a basse emissioni di carbonio, e due su cinque (41%) ritengono che sia importante che il governo si concentri sulla ricostruzione delle infrastrutture nazionali per la ripresa e il futuro” spiegano gli autori del report.

Sempre in tema green, gli italiani si dicono pronti a cambiare il proprio stile di vita a favore di una ripresa verde e il 56% dice che da ora in poi darà maggiore importanza all’ambiente, una percentuale che si è rivelata la più alta fra tutti i Paesi coinvolti nel sondaggio.

Tra gli altri dati chiave emersi, c’è la necessità di un maggior uso della tecnologia “per accelerare la ripresa economica, sociale ed educativa, con oltre la metà degli intervistati (57%) che desidera sia un migliore accesso alla tecnologia sia lo sviluppo di servizi virtuali nazionali.

Anche la resilienza delle piccole e medie imprese è una grande preoccupazione, con quasi la metà (47%) che invita il governo a sostenere il recupero delle PMI” si legge nel sondaggio.

Chi guiderà la ripresa, compresa quella green?

Gli italiani prevedono che sarà guidata dal governo (88%), dalle imprese (76%) e dalle istituzioni finanziarie (75%).

In termini di imprese, quasi tre quarti (72%) degli intervistati nel Belpaese vogliono che queste  “migliorino il loro impatto sociale e ambientale, e gli italiani chiedono stabilità, sicurezza e protezione da parte delle loro istituzioni governative mentre il paese è alle prese con preoccupazioni sulla disuguaglianza sociale (54%) e sulla disoccupazione (59%)“. 

Più in generale, conclude il sondaggio, fra la totalità degli intervistati nei diversi Paesi presi in esame quasi tre quarti delle persone (71%) credono che la “nuova normalità” cambierà definitivamente la società.

Quasi nove su dieci (85%) ritengono che la crisi stia “accelerando” cambiamenti che sarebbero comunque dovuti avvenire.

Solo il 25% prevede che la “vecchia normalità” ritorni.

Un ritorno che per forza di cosa dovrà essere “green“.

In tutti i paesi più di nove persone su dieci hanno infatti affermato che la ripresa dovrebbe  tenere conto soprattutto delle questioni ambientali.

(Articolo di Giacomo Talignani, pubblicato con questo titolo il 7 luglio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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