“Ci sono troppi cervi”: Belluno dà il via libera all’abbattimento di oltre 3000 esemplari

 

Sono 3.234 i cervi, comprese femmine e piccoli, che dovranno essere abbattuti nei prossimi mesi.

Lo dichiara la Provincia di Belluno che, per permettere di raggiungere il numero di esemplari previsto, ha disposto quest’anno l’avvio anticipato, appena dopo Ferragosto, della stagione di caccia come tra l’altro già avvenuto lo scorso anno.

La presenza di troppi ungulati sul territorio mette in pericolo l’agricoltura ma anche la percorribilità delle strade.

Nel 2019 erano stati stimati circa 40 mila ungulati, escluso il territorio del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, troppi secondo la Provincia. Si tratta di 10.400 cervi, 13.600 caprioli, 2.400 mufloni, 7.250 camosci, oltre a  un numero imprecisato di cinghiali.

La presenza del lupo – dicono gli agricoltori –  ha sicuramente colpito la fauna selvatica, ma ne ha anche cambiato i comportamenti facendola arrivare anche d’estate fino a fondovalle.

L’obiettivo dell’abbattimento è il riequilibrio”, ha spiegato il consigliere provinciale con delega a caccia e pesca Franco De Bon.

I danni che provocano questi ungulati sono pesanti per agricoltura e biodiversità senza dimenticare i pericoli per chi viaggia sulle nostre strade”.

Per questi motivi, con il parere dell’Ispra, rispetto all’anno scorso, è stato aumentato del 20 per cento il piano di abbattimento.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 17 luglio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

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