L’analisi delle risorse forestali più completa al mondo

 

Le foreste sono al centro dell’Agenda 2030 e hanno l’immenso potenziale di favorire percorsi di sviluppo sostenibile.

Milioni di persone in tutto il mondo dipendono dalle foreste per la propria sicurezza alimentare e per il proprio sostentamento.

Tutelare le foreste è fondamentale anche per preservare le risorse naturali, dal momento che queste aree accolgono buona parte della biodiversità terrestre del nostro pianeta e contribuiscono a mitigare l’impatto dei cambiamenti climatici.

Secondo il recente rapporto the State of the World’s Forests, gli ecosistemi forestali ospitano 60.000 diverse specie di alberi, l’80% delle specie di anfibi, il 75% delle specie di uccelli e il 68% delle specie di mammiferi presenti sulla Terra e la Fao sottolinea che «appare dunque di fondamentale importanza invertire la tendenza della deforestazione e della perdita di biodiversità, cosa che può essere fatta preservando e gestendo le foreste e gli alberi in maniera sostenibile nell’ambito di un approccio integrato alla gestione del paesaggio, che individui soluzioni comuni alle sfide della sicurezza forestale e alimentare.

La Fao è del parere che la disponibilità di informazioni generali affidabili sulle foreste e altri utilizzi del territorio rivesta un ruolo chiave in questo processo».

Per questo, la Fao, utilizzando un formato digitale innovativo e intuitivo, ha presentato oggi il “Global Forest Resources Assessment 2020” (FRA 2020), che  è considerato il rapporto sulle risorse forestali più completo al mondo, insieme alla  online interactive dissemination platform, che contengono dettagliate analisi su scala regionale e mondiale relative a 236 Paesi e Territori.

L’Agenzia Onu sottolinea che «gli utenti hanno ora la possibilità di consultare un insieme confrontabile e coerente di oltre 60 indicatori forestali concernenti Paesi e regioni nonché scaricare i dati richiesti in un formato digitale non proprietario.

Potranno inoltre monitorare l’evoluzione nel tempo di parametri quali la superficie forestale, la gestione forestale, la proprietà delle foreste e il loro utilizzo».

La piattaforma contribuisce in modo significativo a diffondere informazioni sugli indicatori relativi alle foreste degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), tra I quali ci sono l’entità delle risorse forestali e della biomassa forestale, l’estensione delle foreste presenti nelle aree protette e la portata dei piani di gestione forestale e delle certificazioni in ambito forestale.

I nuovi strumenti saranno anche di supporto all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Secondo il rapporto FRA 2020,  Il nostro pianeta ha e una superficie forestale complessiva di 4,06 miliardi di ettari, pari a circa il 31% delle terre emerse. Considerando anche la Federazione russa – che si estende in gran parte in Asia –  l’Europa ospita il 25% del patrimonio forestale mondiale, seguita da America meridionale (21%), America  settentrionale e centrale (19%), Africa (16%), Asia (15%) e Oceania (5%).

La superficie occupata da foreste a livello mondiale continua a diminuire: dal 1990 il mondo ha perso 178 milioni di ettari di foresta.

Tuttavia, il tasso di perdita netta è notevolmente diminuito nel periodo 1990-2020 grazie a una riduzione della deforestazione[1] in alcuni paesi, associata a incrementi della superficie forestale in altri grazie ad attività di rimboschimento e al processo di espansione naturale delle foreste.

Il più alto tasso annuo di perdita netta di superficie forestale nel periodo 2010‑2020 è stato in Africa, per un totale di 3,9 milioni di ettari, seguita dall’America meridionale, con 2,6 milioni di ettari.

Il più elevato aumento netto di superficie forestale nel decennio 2010-2020 è stato registrato in Asia.

Si calcola che, dal 1990, il nostro pianeta abbia perso 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione e della conversione ad altri usi come l’agricoltura.

Tuttavia, il tasso di perdita di superficie forestale è notevolmente diminuito.

Nel quinquennio più recente (2015-2020) la deforestazione ha interessato 10 milioni di ettari di copertura forestale, in calo quindi rispetto ai 12 milioni di ettari del 2010-2015 e ai 16 milioni di ettari nel periodo 1990-2000.  

La superficie forestale compresa all’interno di aree protette è aumentata di 191 milioni di ettari dal 1990, fino a raggiungere una superficie complessiva stimata di 726 milioni di ettari (pari al 18% del patrimonio forestale totale dei paesi segnalanti).

Inoltre, sono in crescita in tutte le regioni le aree boschive sottoposte a piani di gestione: a livello mondiale, sono aumentate di 233 milioni di ettari dal 2000, superando di poco i 2 miliardi di ettari nel 2020.

I dieci paesi che, in media, hanno registrato la più alta perdita annua netta di superficie forestale tra il 2010 e il 2020 sono stati Brasile, Repubblica democratica del Congo, Indonesia, Angola, Repubblica unita di Tanzania, Paraguay, Myanmar, Cambogia, Bolivia (Stato Plurinazionale della), Mozambico.
I dieci paesi che, in media, hanno evidenziato il maggiore aumento netto annuo di patrimonio forestale nello stesso periodo sono Cina, Australia, India, Cile, Vietnam, Turchia, Stati Uniti d’America, Francia, Italia, Romania.

Anssi Pekkarinen, coordinatore del FRA, ha fatto notare che «il tasso di deforestazione, pur essendo diminuito in maniera significativa negli ultimi decenni, continua a essere fonte di grande preoccupazione.

Di questo passo rischiamo di non conseguire gli SFG 2030 relativi alla gestione sostenibile delle foreste.

Dobbiamo intensificare gli sforzi per arrestare la deforestazione e, così facendo, sfruttare appieno il potenziale offerto dalle foreste nel contribuire a una produzione alimentare sostenibile, alla riduzione della povertà, alla sicurezza alimentare, alla conservazione della biodiversità e alla lotta ai cambiamenti climatici, senza rinunciare alla produzione di tutti gli altri beni e servizi forniti dal nostro patrimonio boschivo».

I dati del rapporto FRA 2020 vengono inoltre usati dalla Fao per calcolare le emissioni e l’assorbimento di CO2 da parte delle foreste in ogni Paese e a livello globale.

«Per esempio – dicono alla Fao –  le nuove stime contenute nel rapporto FRA suggeriscono che le emissioni prodotte dalla perdita di superficie forestale sono diminuite in tutto il mondo di circa un terzo dal 1990».

Le cifre relative alle emissioni e all’assorbimento di anidride carbonica, estrapolate dal rapporto FRA, sono disponibili in FAOSTAT, la banca dati statistica della FAO.

Presentando il FRA 2020, la direttrice generale aggiunta della Fao, Maria Helena Semedo, ha ricordato che «il patrimonio di informazioni sulle foreste mondiali rappresenta un bene pubblico prezioso per la comunità mondiale, che contribuisce a facilitare la formulazione di politiche e decisioni nel settore forestale, anche con riferimento a investimenti solidi, sulla base di informazioni documentate”.

Questi nuovi strumenti ci permetteranno di rispondere alla deforestazione e al degrado delle foreste, prevenire la perdita di biodiversità e ottimizzare la gestione forestale nel migliore dei modi».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 21 luglio 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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