Il primo premio Gulbenkian per l’umanità a Greta Thunberg, lo donerà a progetti ambientali

 

La prima edizione del Gulbenkian Prize for Humanity è stata assegnata a Greta Thunberg, che ha subito annunciato che la Fondazione di Thunberg donerà il premio in denaro di 1 milione di euro a progetti per combattere il cambiamento climatico e la crisi ecologica e per sostenere le persone colpite dai loro peggiori impatti, in particolare nel Sud del mondo.

La presidente della Calouste Gulbenkian Fundação, Isabel Mota, ha sottolineato che «con l’assegnazione di questo premio, la Fondazione sottolinea il suo impegno per un’azione urgente sul clima, promuovendo comunità più resilienti e meglio preparate per i futuri cambiamenti globali, proteggendo, in particolare, i più vulnerabili».

Greta ha dichiarato: «Sono estremamente onorata di ricevere il Premio Gulbenkian per l’umanità. 

Siamo in un’emergenza climatica e la mia fondazione donerà il più rapidamente possibile tutto il premio in denaro di 1 milione di euro per sostenere organizzazioni e progetti che lottano per un mondo sostenibile, difendendo la natura e sostenendo le persone che stanno già affrontando i peggiori impatti del clima e crisi ecologica – in particolare quelli che vivono nel sud del mondo. 

A partire dal dare 100.000 euro alla campagna SOS Amazzonia , guidata da Fridays For Future Brasil per affrontare il Covid-19 in Amazzonia, e 100.000 euro a Stop Ecocide Foundation per sostenere il loro lavoro per rendere l’ecocidio un crimine internazionale».

La Calouste Gulbenkian Fundação, istituita nel 1956, è un istituto filantropico portoghese «dedicato alla promozione delle arti, della carità, della scienza e dell’educazione» ma, dopo l’annuncio del premio a Greta, qualcuno ha fatto subito notare che ha avuto rapporti e collaborazioni anche con compagnie petrolifere.

Il presidente del Grand Jury  del premio, Jorge Sampaio presidente del Portogallo dal 1996 al 2006, ha sottolineato l’ampio consenso di questa scelta ed ha evidenziato che «il modo in cui Greta Thunberg è stata in grado di mobilitare le generazioni più giovani per la causa dei cambiamenti climatici e la sua tenace lotta per modificare uno status quo che persiste, la rende una delle figure più notevoli dei nostri giorni». 

Sampaio ha anche ricordato l’enorme responsabilità mostrata dalla 17enne svedese «nel consolidare il suo ruolo pedagogico e la sua leadership nella lotta contro i cambiamenti climatici, come condizione per lo sviluppo sostenibile, al quale l’attribuzione di questo Premio mira a contribuire».

Il premio Gulbenkian per l’umanità, assegnato ogni anno, per un importo di 1 milione di euro, punta a riconoscere persone, gruppi di persone e/o organizzazioni di tutto il mondo i cui contributi alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici si distinguono per la loro novità, innovazione e impatto.

Un comitato di specialisti, presieduto da Miguel Bastos Araújo, ha valutato, in una prima fase, 136 nomination e presentato un elenco di 10 candidati, per la valutazione finale del Grand Jury.  Questo comitato era composto da figure come Arlindo Oliveira (Instituto Superior Técnico di Lisbona), Carsten Rahbek (Københavns Universitet), Rik Leemans (università di Wageningen) e Viriato Soromenho Marques (università di Lisbona).

Il Grand Jury del del Gulbenkian Prize for Humanity presieduto da  Sampaio, è composto da personalità come Hans Joachim Schellnhuber (fondatore e direttore emerito del Potsdam-Institut für Klimafolgenforschung – PIK), Hindou Oumarou Ibrahim (presidente Association des Femmes Peules Autochtones du Tchad), Johan Rockström (direttore del PIK e professore all’Università di Potsdam), Katherine Richardson (coordinatrice del Sustainability Science Center della Københavns Universitet), Miguel Arias Cañete (ex commissario Ue per l’energia e l’azione climatica), Miguel Bastos Araújo (geografo, Premio Pessoa 2018),Runa Khan (fondatrice e direttrice esecutiva dell’ONG Friendship e a capo di Global Dignity Bangladesh) e Sunita Narain (scrittrice e attivista ambientale, direttrice del Center for Science and Environment di New Delhi).

Ecco la motivazione del premio: «Nata nel 2003, Greta Thunberg è una figura internazionale di spicco nota per aver avvertito della crisi esistenziale che l’umanità sta affrontando a causa dei cambiamenti climatici. 

Ha dato voce alle preoccupazioni delle giovani generazioni riguardo al loro futuro, che è a rischio a causa del riscaldamento globale, ed è stata sotto i riflettori per la sua gioventù ma anche per la sua comunicazione diretta e incisiva. 

La sua influenza globale non ha precedenti per qualcuno della sua età. 

E’ stata considerata una delle 100 personalità più influenti del mondo da Time Magazine e premiata con il titolo di “Person of the Year” da questa rivista nel 2019; anche la rivista Forbes l’ha inclusa nella lista delle 100 donne più potenti del mondo del 2019 ed è stata nominata due volte per il premio Nobel per la pace (2019 e 2020)».

(Articolo pubblicato con questo titolo il 22 luglio 2020 sul sito online “greenreport.it”)

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