L’impegno dell’Italia all’Onu per azioni urgenti per la salvaguardia della biodiversità entro il 2030

 

Oggi all’Onu i  capi di Stato e di governo di 64 Paesi e la presidente della Commissione Europea si sono impegnati al Leader Event for Nature and People, organizzato dal Wwf in collaborazione con Unep, Undp e Segretariato della CBD, a invertire la perdita di natura entro la fine del decennio.

I Paesi che hanno sottoscritto l’impegno rappresentano più di 1,3 miliardi di persone e oltre un quarto del PIL mondiale e tra questi c’è anche l’Italia.

Infatti, il ministro dell’ambiente Sergio Costa, ha annunciato «l’adesione dell’Italia, al documento internazionale che impegna gli Stati ad azioni concrete e urgenti per la salvaguardia della natura e della salute delle persone».

Obiettivo principale dell’evento è quello di annunciare la “Leaders Pledge for Nature”, un impegno globale per la protezione della natura, sottoscritto da leader politici e da stakeholders, che sarà presentato anche al prossimo Summit sulla Biodiversità del 30 settembre e al quale parteciperanno i Capi di Stati e di Governo, per l’Italia, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Secondo il Wwf, «l’impegno dei leader per la Natura: Uniti per invertire la perdita di biodiversità  entro il 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”: così si intitola l’incontro di oggi in cui i leader si impegnano a intraprendere azioni urgenti nei prossimi dieci anni nell’ambito del Decennio di azione delle Nazioni Unite per il raggiungimento degli obiettivi di Sviluppo Sostenibile.

A pochi giorni dal Vertice delle Nazioni Unite sulla Biodiversità , l’Onu lancia un segnale forte e unitario: il mondo deve aumentare l’ambizione nel fermare e invertire la perdita di biodiversità  a beneficio delle persone e della natura e deve contribuire concretamente alla lotta al cambiamento climatico».

Costa, intervenendo in videoconferenza al summit. ha detto: «Annuncio con soddisfazione che il Presidente Giuseppe Conte ha aderito, a nome dell’Italia, alla “Promessa dei Leader per la Natura”, con l’impegno ad azioni urgenti entro il 2030 per contrastare la perdita di biodiversità. Il mondo sta affrontando una crisi sanitaria senza precedenti ma rimangono centrali le emergenze ambientale e climatica.

Nel ricostruire le nostre economie, abbiamo una imperdibile opportunità: cambiare il paradigma delle nostre società, investire sulla salute del nostro pianeta, mettere persone e ambiente al centro delle politiche».

Costa ha sottolineato che «più Natura entro il 2030 è un obiettivo che l’Italia persegue in vista dei prossimi grandi appuntamenti, la COP15 sulla Biodiversità e la COP26 sul Clima, di cui saremo co-presidenti con il Regno Unito.

Biodiversità e clima sono sfide interconnesse e richiedono soluzioni comuni e globali. Impegniamoci affinché i nuovi, e necessariamente ambiziosi, obiettivi del quadro per la biodiversità post
2020 guidino le decisioni politiche, le scelte economiche per tutelare il patrimonio che la Terra ci offre e trasmetterlo alle generazioni future
».

Il Wwf apprezza l’ambizione dell’Italia confermata dalla sottoscrizione dell’Impegno dei leader per la Natura” da parte di Conte: «E’ un’ottima notizia che, come annunciato dal ministro dell’Ambiente Costa oggi, l’Italia abbia aderito ufficialmente a “La Carta di Intenti per la Natura” promossa da un forte nucleo di nazioni che vogliono agire subito per invertire la curva alla perdita di biodiversità  globale.

Come scritto nella Carta siamo in uno stato di emergenza planetaria in cui tutti i fenomeni sono interconnessi: la perdita di biodiversità, il cambiamento climatico, la pandemia da Covid-19, le scelte di produzione e consumo insostenibile».

La presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi, commentando la dichiarazione del ministro dell’Ambiente Sergio Costa al Leader’s Event di New York, ha ricordato che «il Wwf chiede che siano date delle risposte nature positive su scala globale.

Un posto che il nostro Paese deve rivendicare in tutte le sedi perché custode di una delle più ricche biodiversità  d’Europa e deve dimostrare nei fatti di essere capace di arrestare il declino di un capitale naturale che – al pari dei beni storici, culturali, archeologici ed artistici – fa parte, a pieno titolo, della ricchezza della nazione e del patrimonio comune di tutta l’umanità».

Marco Lambertini, direttore generale di Wwf International, aggiunge: «La perdita di natura e biodiversità  è gravissima e sottopone a pericolosi rischi la nostra salute, l’economia e i nostri mezzi di sussistenza.

Le pandemie, gli incendi, il declino della fauna selvatica e il cambiamento climatico sono tutti sintomi del nostro rapporto pericolosamente squilibrato con il mondo naturale. Non possiamo più ignorarli e dobbiamo agire ora, con decisione.

L’impegno dei leader per la natura segna un momento cruciale, con paesi che dimostrano, al più alto livello politico, una reale leadership impegnandosi a invertire la perdita di biodiversità  entro il 2030.

Il nostro invito è rivolto a tutti i leader, affinché costruiscano su questa ambizione il Summit Onu dei Capi di Stato e di Governo del prossimo 30 settembre.

Insieme, devono sviluppare e concordare un piano condiviso per i negoziati sulla biodiversità  e sul clima previsti per il prossimo anno, per assicurare un futuro a carbonio zero, positivo per la natura ed equo per tutti.

Non c’è mai stato un momento più cruciale di adesso per agire».

Con il “Leaders Pledge for Nature” gli Stati si impegnano a:

Fare in modo che la risposta all’attuale crisi sanitaria ed economica sia verde ed equa e contribuisca  Direttamente al migliore risanamento e alla realizzazione di società sostenibili.

Mettere la biodiversità, il clima e l’ambiente nel suo complesso al centro sia delle strategie e degli investimenti di risanamento per il Covid-19, sia nel percorso per conseguire su scala nazionale e
internazionale lo sviluppo e la cooperazione.

Sviluppare e realizzare un piano globale, ambizioso, per la biodiversità post-2020, da adottare in occasione della XV Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sulla Diversità Biologica (CBD CoP 15) che includa: obiettivi e traguardi chiari e solidi, arrestare l’estinzione delle specie indotta dall’uomo, garantire il recupero delle popolazioni di specie in declino, aumentare significativamente la tutela della terra e degli oceani del pianeta attraverso sistemi di Aree Protette e ripristinare una quota significativa di ecosistemi degradati.

Assicurare la piena ed effettiva partecipazione dei popoli indigeni e delle comunità locali nei processi decisionali e per il riconoscimento dei loro diritti, così come riconosciuto da pertinenti strumenti internazionali e nazionali;

Supportare gli impegni con un forte sistema di monitoraggio e revisione e con meccanismi di attuazione che siano adeguati alla sfida di fermare e invertire la perdita di biodiversità.
Procedere nella transizione verso modelli di produzione, consumo e di sistemi alimentari sostenibili che soddisfino i bisogni delle persone ma che siano compatibili con i limiti del pianeta e che includano una transizione rapida verso una crescita sostenibile, disaccoppiata dall’utilizzo delle risorse, anche attraverso un’economia che usi efficacemente le risorse, che sia circolare e che promuova cambiamenti comportamentali e un significativo aumento delle nature based solutions e degli approcci ecosystem-based, a terra e a mare.

Intensificare in maniera significativa gli sforzi comuni per ridurre gli impatti delle specie aliene invasive.
Ridurre significativamente l’inquinamento dell’aria, dei campi, del suolo, delle acque dolci e di quelle marine, eliminando in particolare la dispersione della plastica nei nostri mari entro il 2050, come anche l’inquinamento dovuto alle sostanze chimiche, all’eccesso di nutrienti, ai rifiuti pericolosi, anche grazie al rafforzamento del coordinamento, della cooperazione e della governance su scala globale per contrastare le microplastiche e l’abbandono di rifiuti in mare e, dedicando attenzione a un approccio basato sull’intero ciclo di vita e sostenendo un risultato ambizioso per il processo avviato con  lo Strategic approach and sound
management of chemicals and waste beyond 2020.

Accrescere l’ambizione e allineare le politiche nazionali con quanto stabilito dall’Accordo di Parigi, predisponendo Nationally Determined Contributions e strategie a lungo termine, coerenti con gli obiettivi per la riduzione della temperatura dell’Accordo di Parigi e con l’obiettivo di Zero Emissioni Nette di gas serra entro la metà del secolo, rafforzando la resilienza climatica delle nostre economie e dei nostri ecosistemi e promuovendo la convergenza tra gli strumenti finanziari dedicati al clima e alla biodiversità.

Porre fine ai crimini ambientali che possono influire seriamente sugli sforzi destinati ad affrontare il degrado ambientale, la perdita di biodiversità e il cambiamento climatico e possono indebolire la sicurezza, lo stato di diritto, i diritti umani, la salute pubblica e lo sviluppo sociale ed economico.
Garantire un quadro giuridico efficace, proporzionato e dissuasivo, rafforzando le forze dell’ordine che operano su scala nazionale e internazionale, offrendo un’effettiva cooperazione.

Ciò ricomprende anche considerare i crimini ambientali che coinvolgono gruppi criminali organizzati, come quelli che gestiscono il traffico illegale di animali selvatici e di legname.

Integrare la biodiversità nelle politiche rilevanti di settore e intersettoriali a tutti i livelli, incluse quelle riguardanti settori chiave come quello alimentare, agricolo, della pesca e della forestazione, dell’energia, del turismo, delle infrastrutture e dell’industria estrattiva, del commercio, delle catene di approvvigionamento e in quegli accordi e processi internazionali nodali che contemplano strumenti per indurre un cambiamento, compresi quelli promossi in ambito G7, G20, WTO, WHO, FAO, UNFCC, UNCD.

Integrare l’approccio “One-Health”, ad ogni livello, in tutte le politiche in tutti i processi che orientano la sostenibilità sanitaria e ambientale in maniera organica.

Rafforzare tutti gli strumenti di attuazione finanziari e non finanziari, per trasformare e riformare i settori economici e finanziari e per garantire il benessere delle persone e la salvaguardia del pianeta.
Migliorare la mobilitazione di risorse da tutte le fonti, pubbliche e private, massimizzando l’efficacia e l’efficienza nell’uso delle risorse esistenti e facilitando l’accesso a strumenti di sostegno laddove possa essere necessario, in modo da aumentare significativamente il supporto destinato alla biodiversità, comprese le nature-based solutions.

Eliminare o ridefinire i sussidi e gli altri incentivi che sono dannosi per la natura, la biodiversità e il clima e aumentare, nel contempo, significativamente gli incentivi che hanno un impatto positivo o neutro sulla biodiversità attraverso tutti i settori produttivi.

Ottimizzare l’efficienza, la trasparenza e l’accountability nell’uso delle risorse esistenti, anche attraverso i co-benefici, il monitoraggio finanziario e gli schemi di rendicontazione.
Utilizzare un approccio nel delineare e nell’attuare le politiche basato sulle conoscenze scientifiche, che riconosca il contributo cruciale delle conoscenze tradizionali e dei popoli indigeni, così come della scienza e della ricerca impegnate nella lotta al degrado e alla perdita della biodiversità e al cambiamento climatico; e che coinvolga l’intera società, compresi i settori economici e finanziari, i popoli indigeni e le comunità locali, coloro che difendono i diritti umani ambientali, i governi e le autorità locali, i gruppi religiosi, le donne, i giovani, i gruppi della società civile, l’accademia e gli altri stakeholder.

Nell’approvare questa Carta di Impegni per la Natura, gli aderenti si impegnano a realizzare azioni significative con una responsabilità condivisa nell’affrontare l’emergenza planetaria, segnando una svolta significativa nell’assunzione di responsabilità verso questa e le future generazioni sulla base della buona volontà e dalla capacità di raggiungere gli obiettivi in essa dichiarati.

Questa Carta di impegni, ha anche lo scopo di sostenere il sistema delle Nazioni Unite e il suo ruolo fondamentale nel catalizzare la risposta globale alla crisi nei prossimi, decisivi, mesi e anni e segna il percorso che servirà agli eventi e ai processi internazionali chiave che si susseguiranno nel 2021 nell’ambito del G7, del G20, del Congresso Mondiale dello IUCN, della Quinta Assemblea sull’Ambiente dell’ONU, della CoP 26 della Convenzione sui Cambiamenti Climatici (UNFCC) e della Conferenza ONU sugli Oceani, aprendo la strada ad un Piano Globale per la Biodiversità post-2020.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 28 settembre 2020 sul sito online “greenreport.it”)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas