Stadio della Roma, il progetto è fermo da mesi: Comune e Regione ai ferri corti

 

Lo stadio della Roma alimenta la tensione tra Comune e Regione.

Sono pochi i passi in avanti fatti registrare dalla scorsa estate.

E se il ruolino di marcia rimane questo, sarà complicato che la Sindaca, prima della fine del mandato, possa partecipare alla posa della prima pietra dello “stadio fatto bene”.

Inutile nascondersi dietro ad un dito.

Le difficoltà di interlocuzione tre i due livelli istituzionali sono palesi.

E sono risultate ancor più evidenti dal botta e risposta, al vetriolo, che nella giornata del 27 ottobre ha reso protagonisti Virginia Raggi e l’ente governato da Nicola Zingaretti.

Botta e risposta

Rispondendo ai cronisti che chiedevano conto dell’iter di approvazione dello stadio, Virginia Raggi ha dichiarato che “per quanto riguarda la Regione, sono state concordate delle modifiche e ora attendiamo la loro firma”.

Un’affermazione generica che, alla Garbatella, pochi hanno apprezzato.

Nel replicare la Regione si è concentrata sulla variante urbanistica.

Ha quindi specificato di aver già comunicato al comune che “non sussistono ancora le condizioni per arrivare ad un accordo che possa essere votato dalla giunta regionale e che ci fosse la necessità di approfondimenti tecnici da elaborare in sede congiunta”.

Queste informazioni, la Regione  dichiara di averle richieste al Comune il 5 agosto.

L’iter amministrativo: facciamo chiarezza

La questione è tecnica e va chiarita meglio.

Per realizzare il progetto “dello stadio fatto bene”, è necessario sottoscrivere una convenzione urbanistica di durata pluriennale.

E’ la giunta regionale che, con un’apposita delibera, la rende esecutiva.

Prima però deve essere votata in Assemblea capitolina la variante urbanistica che modifica la destinazione dell’area di Tor di Valle.

Fatto questo si passa in Regione per l’approvazione finale.

All’origine di questo processo, è necessario che il Comune faccia degli accordi con la Regione, per quanto riguarda il potenziamento della Roma Lido, e  con la Città Metropolitana, per quanto concerne l’unificazione della via Ostiense con la via del Mare, nel tratto di competenza dell’ex Provincia.

Quest’ultimo accordo, è stato firmato nel pomeriggio del 27 ottobre.

L’accordo da firmare 

La risposta della Regione ha offerto la sponda al Campidoglio per fare un’ulteriore precisazione.

La giunta regionale deve ancora approvare lo schema di accordo di collaborazione finalizzato al potenziamento delle infrastrutture di trasporto pubblico locale, in particolare della linea ferroviaria Roma-Lido – ha sottolineato il Campidoglio – Si tratta di un atto propedeutico alla convenzione Urbanistica”.

C’è dell’altro.

Il Comune ha fatto sapere che “non risultano gli approfondimenti tecnici di cui parla la Regione”.

A testimoniare la difficoltà di interlocuzione che si registra tra i due livelli istituzionali. 

Un dialogo complicato

Però, se l’intenzione è di creare le condizioni per far realizzare lo stadio a Tor di Valle, è necessario che il dialogo riparta.

E che Comune e Regione si chiariscano sugli atti che vanno sottoscritti.

Perché dal 5 agosto, data in cui la Convenzione urbanistica è stata inviata, ad oggi, non ci sono stati progressi.

Ed anzi, anche nella seduta della commissione Trasparenza dello scorso mese, è emerso che la Convenzione era incompleta

E di questo passo il progetto di Tor di Valle, come vorrebbe anche una parte della maggioranza pentastellata in Comune, non porterà la firma del Movimento 5 stelle.

(Articolo di Fabio Grilli, pubblicato con  questo titolo il 28 ottobre 2020 sul sito online “Roma Today”)

 

 

 

 

 

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