Le mani su Veio

 

Pubblichiamo la nota dei GRE LAZIO inviata all’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio il 26 novembre 2020.

OGGETTO: NOTE IN MERITO ALLA DESIGNAZIONE DELLA COMUNITA’ DEL PARCO DI VEIO. RICHIESTA CHIARIMENTI

Egregio Assessore,

esprimiamo viva preoccupazione per le incomprensibili pressioni che risulterebbero operate dagli uffici regionali sulla Comunità del Parco di Veio affinché vengano ritirate le legalissime designazioni effettuate in data 12 dicembre 2019, con presa d’atto del 24 febbraio 2020, per procedere a nuove designazioni sulla base di una normativa entrata in vigore solo il successivo 27 febbraio 2020 e che evidentemente non può avere effetti retroattivi come noto secondo le previsioni dell’ordinamento giuridico.

Vorremmo sapere se tale invito sia stato rivolto a tutti i sistemi di aree protette o ci sia una particolare attenzione nei confronti del Parco di Veio.

Ed eventualmente per quali motivi.

Ci stupisce – secondo quanto si ipotizza – che la Regione possa distrarsi dal compito di monitorare se l’attività degli Enti gestori persegua adeguatamente le finalità di protezione e la normativa più generale, per intervenire senza vigenti presupposti di legge in merito alla nomina dei rappresentanti di garanzia del territorio, minando l’autonomia della Comunità del Parco ed esercitando pressioni in tal senso e violando il principio di leale collaborazione tra enti.

Sembrerebbe quasi che gli uffici regionali, anziché lavorare per colmare il gap di protezione da anni presente nella Regione Lazio ed evidenziato erga omnes dalle informazioni territoriali e ambientali rese disponibili dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, prestino il fianco a possibili strategie di controllo politico degli organi di governance delle aree naturali protette, operando interventi potenzialmente condizionanti in tal senso.

Non vorremmo che dietro tutto ciò si nascondessero altri propositi che solo con l’unanimismo possono essere realizzati: è per questo che le chiediamo di intervenire per verificare la correttezza amministrativa dell’operato della Direzione, per garantire l’autonomia delle Comunità, per far sì che al centro dell’azione degli uffici della Regione Lazio ci sia esclusivamente la tutela del territorio e dell’ambiente. 

Ai fini della trasparenza amministrativa si richiede inoltre di ricevere puntuali informazioni sulle modalità di tenuta e iscrizione dell’elenco delle associazioni ambientaliste presente presso la Direzione Capitale naturale, parchi e aree protette che possono completare, di volta in volta, le Comunità delle Aree Naturali Protette per finalizzare l’iscrizione ai sensi dell’articolo 16 della legge regionale del Lazio n. 29 del 1997.

Art. 16 (50) (Comunità)

1. I presidenti delle province, i sindaci dei comuni e i presidenti delle comunità montane o loro delegati nei cui territori sono ricomprese le aree naturali protette, costituiscono la comunità dell’area naturale protetta o del sistema delle aree naturali protette gestite unitariamente, ciascuno con responsabilità pari alla quota di partecipazione territoriale calcolata, nel rispetto di quanto previsto dal presente comma,  sulla base dei criteri stabiliti dalla Giunta regionale con propria deliberazione.

La quota di partecipazione è definita con riferimento alla percentuale della superficie comunale compresa nell’area protetta nonché alla percentuale della quota di partecipazione del comune alla superficie complessiva dell’area protetta e non può comunque eccedere, per ciascun comune, il 49 per cento dell’intero organo collegiale.

Alle province è riservata una quota complessiva pari ad un decimo; alle comunità montane una quota pari ad un decimo di quanto spetta complessivamente ai comuni che ne fanno parte.

Fanno parte della comunità, altresì, quattro rappresentanti nominati dal Presidente della Regione, di cui due designati dalle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello regionale e altri due designati dalle associazioni ambientaliste a livello regionale, riconosciute ai sensi dell’articolo 13 della l. 349/1986 e successive modifiche, o iscritte nell’albo regionale del volontariato.

Ai rappresentanti delle associazioni è riservata una quota di partecipazione fissa, non calcolata su criteri territoriali, pari a due centesimi ciascuno. (51)

(Articolo pubblicato con questo titolo il 27 novembre 2020 sul sito online dei Gruppi di Ricerca Ecologica – G.R.E.)

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N.B. – L’art. 16 della legge regionale n. 29/1997, modificato dalla l.r. n. 12/2016, ha aumentato al 1° comma la composizione di ogni Comunità del Parco.

I nuovi 4 membri aggiunti avrebbero dovuto essere nominati ed insediati entro il 3 luglio del 2018, ma a distanza ormai di quasi 2 anni e mezzo l’Assessora all’Ambiente e Risorse Naturali Enrica Onorati deve ancora provvedere a fare l’avviso pubblico per invitare alla presentazione di autocandidature come già fatto dal precedente Assessore all’Ambiente Mauro Buschini.

Il 12 dicembre 2019 la Comunità del Parco di Veio ha votato ugualmente con la presenza di 9 sindaci, ma in assenza non solo dei 4 membri aggiunti che complessivamente costituiscono 80 millesimi, ma anche della Provincia di Roma che costituisce da sola 100 millesimi.

Da come risulta dal verbale, la Comunità ha dato avvio alla valutazione delle candidature pervenute, a cui sarebbe seguito un “ampio spazio al confronto ed alla verifica di tutte le eventuali convergenze sui requisiti ritenuti primari”.

Di questo “ampio spazio” non è stata riportata almeno una sintesi sommaria, che lasciasse almeno capire le ragioni per cui alla fine i 9 Sindaci della Comunità del Parco abbiano orientato il loro rispettivo voto solo su tre dei 14 candidati ritenuti ammissibili, trascurando il curriculum degli altri 11, quasi tutti laureati (tranne tre).

Dall’esame e dal confronto del “curriculum” di ognuno dei 14 candidati appare di tutta evidenza che il criterio che alla fine sembra essere stato seguito risulta da un lato inversamente proporzionale all’obbligo di valutare l’adeguatezza del curriculum di ognuno dei tre candidati votati, mentre dall’altro lato appare invece direttamente proporzionale al grado di carattere “fiduciario” per giunta di stampo prettamente politico.

Sul candidato Pizzoni Ignazio che ha avuto il maggior numero di millesimi (319,676) c’è stata la convergenza di tre soli Comuni, con Castelnuovo di Porto in testa, seguito dai limitrofi Comuni di Sacrofano e di Mazzano Romano (che da soli rappresentano poco più del 30% del totale della Comunità del Parco di Veio) soprattutto per il fatto che tale candidato ha svolto diversi incarichi con il Comune di Castelnuovo di Porto, malgrado come titolo di studio abbia quello di perito chimico industriale che non sembra rispondere appieno a quanto prescrive al riguardo il 1° comma dell’art. 14 della legge regionale n. 29/1997, secondo cui anche i membri del Consiglio Direttivo dell’Ente parco di Veio debbono essere scelti “tra persone che si siano distinte per gli studi e per le attività nel campo della protezione dell’ambiente con comprovata esperienza di gestione ed adeguato curriculum”.

La stessa identica considerazione vale per il candidato Carbonetti Tullio che risulta essersi posizionato al secondo posto in misura dei millesimi raccolti (298,503), dai Comuni di Formello, Morlupo, Magliano Romano, Riano e Campagnano di Roma e che è stato prescelto per il fatto che anche lui a sua volta ha svolto diversi incarichi con la Regione Lazio, malgrado come titolo di studio abbia soltanto il diploma di liceo scientifico.

Dalla candidatura da lui presentata, il sig. Carbonetti Tullio risulta essere il Vice Presidente dei Gruppi di Ricerca Ecologia (G.R.E.) del Lazio.

 

 

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