Il cambiamento climatico illustrato ai più piccoli

 

Il cambiamento climatico è una questione scientificamente molto complessa.

Anche per questo motivo è stato possibile per il fronte dei negazionisti, capitanati e manipolati dall’industria petrolifera e dai suoi alleati, instillare dubbi sul surriscaldamento globale e la sua origine antropica, provocando così un grave ritardo nel raggiungimento della consapevolezza e di conseguenza nell’azione.

Anche nel momento in cui non è più messo in discussione, se non da qualche nostalgico complottista o esponente del business del petrolio, che con l’uso indiscriminato dei combustibili fossili abbiamo generato un pianeta febbricitante, è fondamentale continuare a comunicare in maniera chiara, precisa ed efficace su un fenomeno con le cui implicazioni ambientali e sociali dovremo fare in conti a lungo.

Sapere con che cosa si ha a che fare ed assimilare comportamenti diversi da quelli che stanno portando il pianeta al tracollo è particolarmente importante particolare per le future generazioni.

Spiegare il cambiamento climatico ai più piccoli è ancora più complesso, ma è una sfida necessaria; a coglierla ci pensa, fra gli altri, il libro illustrato Cambiamento climatico (Quinto Quarto Edizioni).

Gli autori sono Yayo Herrero, antropologa, María González, biologa, e Berta Páramo, illustratrice scientifica.

Dalla loro collaborazione è nato un discorso completo, preciso e incisivo sul problema ecologico del nostro tempo, da affrontare con urgenza prima che diventi una catastrofe.

In una cinquantina di pagine, utilizzando il potere evocativo e comunicativo di disegni curati e suggestivi, delle vere e proprie opere d’arte, il libro non trascura nessuno dei tanti aspetti legati alla questione; in una successione di quadri, si passa dall’affrontare le basi indispensabili per la comprensione del fenomeno, come la corretta definizione di combustibili fossili, la spiegazione dell’effetto serra, la distinzione fra clima e tempo meteorologico, il concetto di biodiversità, agli effetti del cambiamento climatico: sui principali ecosistemi, gli oceani, le foreste, le montagne, ma anche le città e le campagne; sulla biodiversità facendoci capire il valore del suo mantenimento, e gli equilibri ecologici.

Il libro individua le correlazioni con i fenomeni metereologici estremi che sono sempre più frequenti e si sofferma parimenti sulle implicazioni sociali dei cambiamenti climatici, spiegando come pongano anche una questione di equità e giustizia: la diminuzione della qualità dell’aria, a causa della combinazione di caldo e inquinamento, danneggia la salute; gli eventi catastrofici si ripercuotono sulle popolazioni più povere e quelle più direttamente dipendenti dalle risorse naturali (e meno responsabili delle emissioni) come quelle indigene, aumentando le disuguaglianze; un pianeta più caldo è anche un pianeta dove si intensificano guerre e conflitti, perché le persone finiscono per dividersi in due gruppi: quelle che credono di essere in salvo e quelle che con il clima e la terra fanno affari da una parte, e quelle che si ritrovano depredate e condannate a non poter vivere bene in nessun luogo, dall’altra.

Come per la pandemia di Covid-19, anche gli effetti dei cambiamenti climatici colpiscono maggiormente categorie deboli quali donne e bambini; a conferma, un dato sconvolgente: nel 1991, durante il passaggio del ciclone che ha devastato il Bangladesh, sono morte 150 mila persone, di queste, 135 mila erano donne e bambine.

Ma le donne sono anche quelle che più spesso troviamo alla guida di battaglie per il clima e l’ambiente, in alcuni casi pagandolo duro, a volte con la stessa la vita.

Troviamo così, oltre al volto della giovane Greta Thunberg, anche la storia dell’attivista honduregna Berta Càceres , assassinata perché difendeva la sua terra dagli interessi dei petrolieri.

Infine, siccome secondo la comunità scientifica abbiamo appena dieci anni a disposizione per evitare che la temperatura media globale superi i livelli oltre i quali gli esseri umani e la natura saranno in una situazione di grave rischio, oltre a capire, bisogna agire; contrastare i cambiamenti climatici significa non solo ridurre le emissioni, ma anche i nostri consumi (l’impronta ecologica) senza dimenticare l’importanza di una maggiore equità e democrazia nei rapporti sociali ed economici; è anche utilizzando questa chiave che si comprendono le false soluzioni come l’energia nucleare, le tecniche di sottrazione di anidride carbonica o gli agrocombustibili.

Avere a cuore, nel presente, il futuro del pianeta è una missione che riguarda noi, che si compie anche nella nostra vita quotidiana, i cui piccoli gesti vanno cambiati, ma anche i governi da cui dobbiamo esigere un programma per la terra e le persone.

Un libro pensato per i più piccoli ma che serve anche agli adulti.

«Tutti e tutte siete necessari per fare pace con la terra»: un percorso che ha bisogno di una cultura che imiti l’organizzazione della natura, una cultura antica e nuova allo stesso tempo: la cultura della terra.

(Articolo di Serena Tarabini, pubblicato con questo titolo il 31 dicembre 2020 su “L’Extraterrestre” allegato al quotidiano “il manifesto” di pari data)

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