Lunedì di Pollice – 8 marzo 2021

 

Donne e ambiente: “green is the new pink”, tra economia e cultura

Sono Guardie forestali, Direttrici di hotel a impatto zero, Comunicatrici ambientali, Blogger su gli stili di vita: oggi le donne italiane sono impegnate in prima linea per la salvaguardia del pianeta.
Nella seconda metà degli anni ’80 del secolo scorso, una delle linee più vivaci e incisive del movimento delle donne è stata quella dell’incrocio tra prospettive femministe ed ecologiste.
Laura Conti. (nata Udine 1921- morta Milano 1996) prende parte alla guerra di liberazione aderendo al Fronte della Gioventù.
Sopravvissuta al campo nazista di smistamento di Bolzano, dove era stata internata nel 1944, si laurea in Medicina nel 1949.
E’ stata consigliera alla Provincia di Milano dal 1960 al 1970; Consigliera regionale alla Regione Lombardia dal 1970 al 1980, Deputata alla Camera dei Deputati dal 1987 al 1992.)
All’indomani di Seveso (luglio 1976 si è battuta con determinazione contro chi voleva minimizzare l’accaduto; da tale esperienza è nato il libro Visto da Seveso.
Grazia Francescato è stata presidente dei Verdi e del Wwf e ricorda le battaglie per “l’ecologia”, parola che oggi suona quasi desueta, e la fatica di farsi ascoltare (anche come donna).
Laureata in Lingue e Letterature Straniere alla Bocconi di Milano, si è poi trasferita a Roma, scrivendo per Paese Sera.
Nel 1973 è tra le fondatrici di Effe, la prima rivista femminista in Italia. Redattrice dell’ANSA dal 1977, anche come corrispondente da Bruxelles, ha collaborato con il Globo, Panorama, La Repubblica, Natura Oggi, Oasis e La Nuova Ecologia.
È stata poi corrispondente da Roma della rivista Airone. Nel 2016 ha ricevuto a Sorrento il Premio Internazionale di Ecologia Verde Ambiente
Licia Colò fu una delle prime a parlare in televisione della salvaguardia degli animali minacciati di estinzione (come l’orso bianco) o dal bracconaggio (come gli elefanti. Nel giugno 2001 fonda il quotidiano on line animalieanimali, di cui è anche direttore editoriale e che si occupa di animali, natura e ambiente.
Nel 2014 ha ricevuto a Sorrento il Premio Internazionale di Ecologia Verde Ambiente
Simona Roveda riuscì, a metà anni 80, nell’impresa di lanciare un prodotto biologico nella grande distribuzione.
Milanese di nascita e comasca d’adozione, imprenditrice con la passione per la natura e per l’ambiente.
La sostenibilità è alla base delle scelte di vita e di lavoro. Nel 1986 ha co-fondato Fattoria Scaldasole – azienda alimentare che ha promosso il mercato del biologico in Italia – e nel 2000 LifeGate – media network e advisor per lo sviluppo sostenibile. Oggi è Direttore editoriale e comunicazione LifeGate
Rita Levi Montalcini. (Torino, 22 aprile 1909 – Roma, 30 dicembre 2012) è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986.
Nell’autunno del 1930 scelse di studiare medicina all’Università di Torino; dove cominciò gli studi sul sistema nervoso che avrebbe proseguito per tutta la vita.
Ebbe come compagni universitari due futuri premi Nobel, Salvador Luria e Renato Dulbecco.
In seguito alle leggi razziali del 1938 Rita fu costretta a emigrare in Belgio. E’ una storia bella di grandi soddisfazioni di impegno civile e di lucidissimo accademico.
E’ stata Presidente onorario di Green Cross Italia, consigliere del Presidente Gorbaciov e componente del board di Green Cross International .
Come figure internazionali per me è importante citare:
Vandana Shiva che è nata a Dehra Dun, nell’India del nord da una famiglia progressista.
Ha studiato nelle università inglesi ed americane laureandosi in fisica nucleare, che decide poi di abbandonare per dedicarsi all’ecologia una volta tornata in India.
Nel 1982 fonda nella sua città natale il Centro per la Scienza, Tecnologia e Politica delle Risorse Naturali, un istituto che affronta i più significativi problemi dell’ecologia sociale dei nostri tempi, in stretta collaborazione con le comunità locali e i movimenti sociali.
Gro Harlem Brundtland. Nata ad Oslo nel 1939, si laurea in medicina (1963) e consegue la specializzazione in sanità pubblica ad Harvard, Massachusetts (1965).
Da sempre impegnata politicamente nel Partito Laburista, anche grazie all’influenza del padre, anch’esso medico e personaggio di spicco del partito laburista, diventa Ministro dell’ambiente dal 1974 al 1979.
Diviene primo Ministro della Norvegia per due legislazioni (1986-1996): è la prima donna a ricoprire tale carica e il più giovane Primo Ministro nella storia della Norvegia.
Nel 1983 è nominata presidente della Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite.
Nel 1987 redige il cosiddetto “Rapporto Bruntland” Our Common Future, che contiene una definizione di sviluppo sostenibile che coniuga le aspettative di benessere e di crescita economica con il rispetto dell’ambiente e la preservazione delle risorse naturali.

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