“Ho la famiglia ‘contadina’: basta inquinare con i tour”

DI STEFANO MANNUCCI, IL FATTO QUOTIDIANO, 30 MAGGIO 2022

Leggenda vuole che per Elisa il giorno del destino sia datato 1992, quando il karaoke tv di Fiorello approdò a Gorizia. La ragazzina fu catapultata sul palco in sostituzione di una cliente della madre parrucchiera, affrontò Questione di feeling (Mina!) e Rosario, ammirato, le chiese se frequentava le medie. “Ho 15 anni”, protestò Eli. Risposta di Fiore: “Io a 15 anni ancora andavo all’asilo!”.
“Ogni volta che ci incontriamo ci ridiamo su. Ma la scoperta di tante cose era arrivata molto prima. Avrò avuto cinque anni”.
Che accadde, Elisa?
Feci nascere un albero. Per caso.
In che senso?
Ero ghiotta di quelle prugne gialle chiamate gocce d’oro. Vivevamo al piano terra di un condominio, sputavo i nòccioli nel giardino. Uno di questi attecchì.
Uno sputo da bimba punk.
Con quella magia involontaria ho aperto gli occhi sulla natura. Ora di alberi adottati, sparsi per il mondo grazie a Treedom, ne avrò centinaia. Africa, Sudamerica. Baobab, manghi, avocado.
Mentre a casa?
Una ventina. Un frutteto che ci dà fichi, mele, ciliegie, melograni, pesche. E due orticelli, uno per le erbe aromatiche, l’altro con carote, insalate, patate, finocchi. Siamo contadini. Facciamo la felicità di parenti e amici.
Una popstar a chilometro zero.
Mica tanto. Con il tour Back to the Future ne faremo di strada, e ovunque andremo vogliamo far piantare alberi. Da cittadina, spero di convincere gli enti locali a creare il verde nelle aree urbane in sofferenza. Con Legambiente e Life Terra puntiamo a nove milioni di alberi in più in Italia e 500 milioni in Europa.È il messaggio “verde” del Festival #Heroes2022 di questi giorni a Verona. Tanti appuntamenti in giro per la città, un Green Village e tre suoi concerti all’Arena con ospiti: Marracash, Elodie, Mace, Rochelle, Franco126 e il nuovo giudice di X Factor Rkomi.
Il tour, che riprenderà un mese più tardi, vuole essere ecosostenibile.
I tir e l’energia da impiegare nei carrozzoni live non sono un toccasana per l’ambiente.Invertiremo la tendenza. Anche a costo di sembrare anacronistici, rivendicando la centralità di un tema messo in secondo piano da pandemie e guerre. Siamo ripartiti più freneticamente di tre anni fa in mezzo a un armageddon, rituffandoci in un caos primordiale di attivismo cieco dove la Terra rischia la mazzata finale, se non ci concentreremo sulle energie alternative e sull’indipendenza dalle forniture.
Perché non avete invitato Greta?Oddio, non ci ho pensato. Temevo fosse irraggiungibile, ma potrebbe essere una buona idea coinvolgerla più in là.
Il 4 giugno lei, Elisa, sarà da Ligabue a Campovolo.(Qui tace ma non nega)
E poi l’11 tornerà lì con le altre star donne per “Una Nessuna Centomila”, l’evento contro i femminicidi.
Ognuna di noi duetterà con un amico maschio, io porterò Tommaso Paradiso. Dopo quel video-vintage-disco con le parrucche bionde siamo diventati gemellini.
A proposito di violenza, lo è anche la vergognosa challenge su TikTok, la Boiler Summer Cup, in cui dei giovinastri agganciano le ragazze più in carne, al solo scopo di fare punti. Umiliandole.Su TikTok spuntano sfide da idioti. C’è gente che è morta per soffocamento, solo per vincerle. Non so che tipo di ragazzi possano aderire a una challenge così, mi sembra incredibile, se penso agli amici di mia figlia che fanno skate. Eppure mai così ampia è stata l’accettazione per i corpi formosi. Il body positivity rilanciato anche da nuove artiste italiane come Big Mama. Nella street culture americana i rapper con il culo più grosso sono rispettati come kings & queens.
A lei non è mai capitato il body shaming, vero?Certo che sì. Avevo 20 anni, al tempo del mio primo album. I discografici mi chiesero di perdere almeno una taglia. Mi infilavano in tuniche nere che nascondessero i miei fianchi, giudicati troppo grossi rispetto al busto.
Per difendere il corpo delle donne si è spesa anche Matilda De Angelis, con cui duetta nella nuova hit Litoranea.L’ho scoperta grazie a Cesare Cremonini, che su Instagram aveva pubblicato Matilda alle prese con la sua Poetica. Un’esibizione provata per Sanremo, ma non andò in onda. Lì me ne sono innamorata. Volevo una voce legata al mood cinematografico del brano di Calcutta. Ci siamo divertite come pazze in Costa Azzurra per girare il video, anche se faceva un freddo boia e per sopportarlo ho bevuto un po’. Ma sono astemia!.
Anni fa Matilda aveva postato su YouTube una propria versione unplugged di Luce.Non lo sapevo. Ha un talento molto versatile, e un futuro pazzesco.
Come visse l’annuncio della vittoria a quel Sanremo 2001?Fu così surreale. Avevo 23 anni, ero un’outsider, fan totale di Giorgia. Non mi aspettavo davvero di arrivare prima, ma Caterina Caselli ci credeva. Mi guardai intorno spaesata sentendo pronunciare il mio nome dalla Carrà.
Ricorda la prima canzone composta?Si intitolava Antea, era legata a una principessa della saga di Dune, per la quale aveva composto le musiche Morricone. Tutto torna, no?

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