ENERGIE. Il superbonus per l’efficientamento energetico delle abitazioni non ha ridotto i consumi di gas. La soluzione è sostituire le caldaie di 17,5 milioni di case che ancora utilizzano l’energia fossile Di DANIELA PASSERI, EXTRATERRESTRE- IL MANIFESTO 7 APRILE 2022 Non bastano i «cappotti» (termici) a ridurre in modo consistente i consumi di gas per il riscaldamento delle abitazioni. Serve accelerare sull’elettrificazione dei consumi, cioè sulla sostituzione delle caldaie a gas con pompe di calore, da supportare con il fotovoltaico. E bisogna farlo su 17,5 milioni di abitazioni in Italia ancora riscaldate con il gas naturale, costituito principalmente da metano, un gas serra che dobbiamo tagliare del 34% entro il 2030 e del 50% entro il 2050 se vogliamo contenere il riscaldamento globale entro 1,5°C, come ammonisce il più recente Rapporto Ipcc pubblicato lunedì. QUESTA NECESSITA’ E’ EVIDENZIATA, numeri alla mano, da uno studio di Elemens realizzato per Legambiente e Kyoto Club realizzato nell’ambito di una campagna per la decarbonizzazione degli edifici: per quanto siano stati fatti importanti passi avanti sul fronte dell’efficientamento, il Superbonus 110% (26,6 miliardi di detrazioni concesse a fronte di 139 mila asseverazioni depositate al 31 marzo) e altri Bonus casa hanno inciso poco sul consumo di gas perché gli sgravi fiscali vengono concessi anche a chi installa caldaie a gas a condensazione che, per quanto più efficienti, sono pur sempre alimentate da un combustibile fossile. Elemens ha calcolato che, elevando al 3% il tasso annuo di riqualificazione degli edifici e installando 1 milione di pompe di calore (300 volte più efficienti delle caldaie a gas), si potrebbero risparmiare entro il 2030 circa 8 miliardi di metri cubi di gas, che rappresentano il 20% delle importazioni del gas russo. INCENTIVARE L’EFFICIENTAMENTO energetico (cappotto interno o esterno, sostituzione dei serramenti, ecc) sempre accoppiato alla elettrificazione dei consumi, due facce della […]