Il traffico stradale è la più grande fonte di inquinamento acustico in Europa

 

Secondo il briefing “Managing exposure to noise in Europe” pubblicato oggi dell’ European environment agency (Eea),  l’inquinamento acustico resta un grave problema per la salute ambientale in Europa, con i trasporti che sono una delle principali cause e con il rumore del traffico stradale che è la principale fonte dell’esposizione umana al di sopra della soglia di 55 decibel (dB). 

Nei 33 Paesi europei membri dell’Eea, circa 100 milioni di persone sono esposte a rumore del traffico stradale superiore a 55 dB, di questi, 32 milioni sono esposti a livelli di rumore molto elevati (superiori a 65 dB).

La seconda fonte di rumore sono le ferrovie, con 19 milioni di persone esposte al di sopra 55 dB. 

La terza fonte è il rumore degli aerei, vicino ai principali aeroporti, con più di 4,1 milioni di persone esposte, seguita dal rumore delle industrie nelle aree urbane, con 1,0 milioni di persone esposte.

Il rapporto Eea fornisce non solo le stime aggiornate dei numero di persone esposte al rumore in Europa, ma anche un aggiornamento sulle misure adottate dagli Stati membri dell’Ue per affrontare i problemi derivanti dal rumore.

Il briefing presenta anche una sintesi aggiornata dei diversi tipi di misure utilizzate dai Paesi europei per ridurre il rumore, che vanno da azioni che controllano il rumore alla fonte, come ad esempio l’introduzione di superfici stradali fonoassorbenti, ad aerei e treni più silenziosi, fino a misure quali il miglioramento della progettazione urbana per ridurre i volumi di traffico e limitare gli insediamenti residenziali in aree molto rumorose.

Il briefing è il seguito del Noise in Europe 2014 report  dell’Eea ed è stato presentato in occasione dell’apertura della Noise in Europe conference  di oggi a   Bruxelles, una delle iniziative dell’International Noise Awareness Day del 26 aprile.

L’Unione europea ha adottato misure per affrontare il problema attraverso la direttiva europea del 25 giugno 2002, relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale (End) e l’Eea ricorda che  la legislazione dell’Ue impone agli Stati membri di preparare mappe acustiche per sviluppare d’azione volti a prevenire e ridurre l’esposizione nociva.

Il briefing si basa sugli ultimi dati trasmessi all’Eea dai Paesi membri in base alla direttiva End ed è accompagnato da schede aggiornate per ogni Paese (ma L’Italia non c’è) e da un  nuovo web-viewer  che mostra i dati aggiornati in materia di rumore in tutta Europa.

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms, sottolinea che, da solo, il rumore da traffico stradale è il secondo fattore di stress ambientale più dannoso in Europa, dietro l’inquinamento atmosferico e l’Eea spiega che «gli effetti nocivi del rumore derivano principalmente dalla reazione allo  stress che provoca nel corpo umano, che può verificarsi anche durante il sonno. Questi possono potenzialmente portare a morte prematura, malattie cardiovascolari, deficit cognitivo, disturbi del sonno, ipertensione e, per lo meno, fastidio».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 24 aprile 2017 sul sito online “greenreport.it”)

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