MANIFESTAZIONE A VENEZIA IL 2 LUGLIO CONTRO UNA VISIONE AFFARISTICA DEL TURISMO

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Unesco lo scorso anno aveva minacciato di retrocedere Venezia tra lista dei siti in pericolo vista la drammatica situazione che la città e la laguna stanno vivendo in questi ultimi anni sotto la incessante pressione turistica.
Per moltissimi cittadini questa minaccia rivolta al governo italiano poteva essere una opportunità per indurre la politica a ogni livello a intervenire per fare qualche scelta a favore della città della laguna e dei cittadini residenti.

Il 2 luglio è prevista a Cracovia l’annuale apertura dei lavori Unesco dove tra l’altro si doveva decidere del caso Venezia.

Il governo e l’attuale sindaco Brugnaro hanno fatto di tutto in questi mesi per bloccare questa decisione che sarebbe come un’infamia x l’Italia, ottenendo pochi giorni fa un rinvio al 2018.

A dispetto delle promesse elettorali, per chi ci credeva, la giunta Brugnaro si è distinta per scelte contrarie a quanto richiesto dalla comunità internazionale, qualche esempio:
– continui cambi di destinazione d’uso delle case x scopi turistici;
– svendita di isole e palazzi storici x speculazioni turistiche;
– concessioni diffuse in tutto il territorio di terraferma x nuovi grandi alberghi con migliaia di nuovi posti letto;
– abolizione Parco della Laguna che tanto sudore ci era costato far approvare;
– nuovi progetti di scavi canali per far passare le grandi navi;
– continuo calo dei residenti;
ecc ecc

Per protestare contro questa visione affaristica di Venezia che vede il sindaco Brugnaro tra i principali affaristi in campo e che sta lentamente ma inesorabilmente cacciando i cittadini dalla loro città trasformandola definitivamente in un sorta di parco divertimenti si è deciso di manifestare il 2 luglio dalle 11 alle 13 circa con un corteo che dovrà partire dall’arsenale per arrivare in piazza smarco.

Per questo motivo le principali associazioni cittadine si sono unite per far si che la protesta sia efficace. non saranno previste bandiere delle associazioni per dar più visibilità  a una forma di protesta che parte dalla base dei cittadini.

Prime adesioni: Verdi Ambiente e Società Aps Onlus, Vas Venezia, Vas Lombardia, Osservatorio Immissioni e Redazione Verde Ambiente

 

 

 

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