Pecore tosaerba a Roma, Pratesi (Wwf): idea ottima, meglio dei diserbanti. E usiamo anche gli asini

 

Capre e pecore come tosaerba per gestire il verde pubblico di Roma, ormai ridotto a selva incolta, da cui spuntano i monconi degli alberi tagliati perché pericolanti in assenza di manutenzione? P

er Fulco Pratesi, ambientalista della prima ora e storico fondatore del Wwf Italia, di cui resta presidente onorario, l’idea dell’assessore capitolino all’Ambiente Pinuccia Montanari è ottima.

Pensa che si possa risolvere così il problema dell’incuria del verde romano?

«Perché no?

Oltre all’esempio di Berlino citato dall’assessore, io lo ho viste anche nei prati del King’s College di Cambridge.

E ce ne sono tante anche nelle nostre Oasi del Wwf .

Aggiungo che si potrebbero usare allo scopo anche gli asini, andrebbero benissimo e sono specie magnifiche».

Certo, di erba da brucare ne avrebbero tantissima.

«Sì, perché con le piogge degli ultimi mesi la vegetazione spontanea è esplosa.

Sono erbe sane, belle, ci sono tanti fiori di campo, anche se incolti: sarebbero un ottimo alimento per pecore e capre.

L’unica cosa è che bisognerebbe controllare la proliferazione degli ailanti, una specie di alberi non autoctona che è molto invasiva».

Un altro compito che potrebbe essere assegnato agli ovini tosaerba.

«Certo, e poi si farebbe finalmente a meno dei diserbanti chimici, devastanti per l’ecosistema.

Come dei concimi della stessa natura: gli escrementi degli animali sono da sempre quello migliore».

Ma le sembra davvero realizzabile a Roma una soluzione del genere?

«Se fatta bene, se controllata e gestita con passione, certamente sì.

Arrivo a dire che si potrebbero impiantare piccoli allevamenti di ovini nelle Ville storiche, immense e quasi sempre mal tenute.

Farebbero bene all’ambiente, e produrrebbero anche latte per il pecorino romano, uno dei prodotti più esportati del Lazio in tutto il mondo».

Per ora a Roma abbiamo tanti cinghiali…

«Quelli vanno meno bene, sono un po’ troppo invasivi.

Ma sono animali che non danno fastidio e tantomeno sono aggressivi, a meno di non spaventarli.

Ma le capre e le pecore sono perfette, davvero».

 

 

(Articolo di Ester Palma, pubblicato con questo titolo il 16 maggio 2018 sul “Corriere della Sera”)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas