Il nuovo ministro Sergio Costa visto dagli ambientalisti

 

Il presidente dell’Ispra e del Sistema nazionale per la protezione ambientale Stefano Laporta, a nome di tutto l’Istituto e dei colleghi dell’Snpa, dà «il benvenuto al nuovo ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa».

È un augurio «particolarmente sentito» quello delle massime autorità nazionali in materia d’ambiente perché «il neo ministro è un rappresentante delle istituzioni da sempre impegnato nella tutela dell’ambiente e nella lotta ai crimini ambientali».

E ai saluti rivolti dalle istituzioni ambientali del Paese, mentre a Roma è in corso il giuramento del nuovo governo, s’affiancano quelli delle più diffuse associazioni ambientaliste italiane.

«La nomina di Sergio Costa, personalità competente ed esperta, al ministero dell’Ambiente è un’ottima notizia – commenta la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi facendo gli auguri di buon lavoro al neo ministro – L’impegno sulla Terra dei Fuochi, le attività svolte nel Corpo Forestale dello Stato prima e ora nei Carabinieri, ci hanno visto lavorare insieme negli ultimi anni.

Nel Wwf, Costa, troverà un alleato nel percorso di rafforzamento e rinnovamento del ministero dell’Ambiente e a sostegno del processo di transizione ecologica dell’economia del nostro Paese oltre che nell’assicurare la presenza qualificata dell’Italia ai tavoli e negli organismi europei e internazionali, tra le nazioni più avanzate al mondo, sui temi dello sviluppo sostenibile, della decarbonizzazione, della gestione integrata delle risorse naturali.

Ci auguriamo – conclude Bianchi – che si possa affrontare presto la nostra proposta di trasformazione del ministero dell’Ambiente che aveva ricevuto adesioni da tutte le forze politiche».

«Siamo certi – dichiara anche il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – che Costa possa proseguire, nel migliore dei modi anche da ministro, il suo lavoro a difesa dell’ambiente e della legalità.

Una persona competente e di alto profilo che in questi anni è stata sempre in prima linea per difendere l’ambiente e contrastare, insieme a Legambiente, la realizzazione delle discariche abusive e la grande vergogna della Terra dei Fuochi ancora irrisolta.

Dal nuovo esecutivo e dal neo ministro Costa ci auguriamo che vi sia una ferma volontà politica per far in modo che i temi ambientali diventino una delle priorità dell’agenda di governo, perché l’ambiente si intreccia sempre di più con tante altre questioni fondamentali, come ad esempio quella del lavoro, dell’economia ma anche con le tematiche sociali e quelle legate alle disuguaglianze economiche, sociali e territoriali cresciute in questi anni nella Penisola.

E nel ripartire infine occorre ricordare il ruolo che l’Italia può svolgere come ponte tra l’Europa e il Mediterraneo in una dimensione di continente dei diritti, dell’accoglienza e dell’innovazione, dicendo no a muri,pregiudizi e disuguaglianze che non fanno di certo bene al Paese».

«Sergio Costa ha un’ottima reputazione – rimarca infine all’Adnkronos Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – Come associazione ambientalista collaboreremo, come sempre, con tutti i ministeri e speriamo di poterlo fare anche con lui, così come speriamo che convochi presto le associazioni per fare il punto dell’agenda e sentire da noi quali sono le priorità».

Passando invece in rassegna i commenti dei profili politici più attenti al tema dell’ambiente spicca il commento di Rossella Muroni, deputata LeU ed ex presidente di Legambiente, che da una parte rivolge «tanti auguri di buon lavoro a Sergio Costa, il generale che ha combattuto la terra dei fuochi e criticò la scomparsa del Corpo Forestale dello Stato», ma dall’altra rimarca come le vicende degli ultimi giorni sono servite «a spostare ancora più a destra l’asse del Governo Conte. Faremo opposizione con energia e convinzione – dichiara al proposito Muroni – sempre guardando al bene del Paese.

Ora proprio ora non possiamo più tardare nel far crescere una nuova cultura europeista che metta al centro la lotta alle disuguaglianze e la creazione di uno spazio comune, solidale e davvero a servizio dei popoli europei.

Vorrei che i miei figli si sentissero cittadini liberi in un’Europa giusta».

Critico anche il commento rivolto al nuovo esecutivo dalla co-presidente dei Verdi Europei, Monica Frassoni: «Si profila un governo che rischia di essere insostenibile sia dal punto di vista sociale che economico e che rimette in discussione lo stato di diritto e il rispetto dei diritti umani, compresi quelli di migranti e rifugiati.

Questo governo sembra anche tendere verso alleanze e convergenze con riforme e leader internazionali illiberali, diametralmente opposti al tradizionale approccio costruttivo dell’Italia, che ricordiamo essere uno dei membri fondatori dell’Unione Europea.

Si tratta di una sfida e di un pericolo per l’intera Ue, ma la risposta non può in alcun modo essere un richiamo superficiale al rispetto delle regole e alle “riforme”, che vengono interpretate e trasformate in opzioni unilaterali di austerità nelle politiche economiche.

Alcuni rappresentanti – per lo più conservatori – di governi e istituzioni europee sembrano sottovalutare l’impatto e l’importanza di azioni e politiche incentrate su solidarietà e investimenti positivi, invece che su numeri e parametri rigidi. In particolare, l’Ue deve cambiare in maniera decisa e radicale le proprie politiche economiche, soprattutto investendo in lavori verdi e sostenibilità piuttosto che promuovendo ulteriore austerità, e adottare un nuovo approccio alla migrazione incentrato sulla condivisione della responsabilità tra tutti gli Stati membri e su risorse adeguate per un processo positivo di integrazione.

È necessario rivedere le priorità e la governance europea e aprire a una profonda riforma dei metodi di decisione comunitari.

È importante – conclude Frassoni – che gli italiani vedano in maniera concreta che l’Ue può essere effettivamente riformata secondo opzioni di sostenibilità e democrazia, e che loro stessi hanno un ruolo fondamentale da giocare in questo processo».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 1 giugno 2018 sul sito online “greenreport.it”)

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