Difesa idrogeologica, Costa prova a riportare al ministero 1,2 miliardi

 

C’è 1 miliardo e 200 milioni di euro per la difesa idrogeologica: sto provando a riportarli al ministero dell’Ambiente anche per la tutela dei boschi.

Voglio essere io il centro di spesa”.

Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in Senato al convegno “Incendi boschivi e prevenzione: intelligence, tecnologia e presidi agricoli per la tutela dei boschi e delle aree protette italiane”, nel corso del quale è stata presentata la campagna #StopIncendi2018, organizzata dalla Fondazione Univerde.

La tutela idrogeologica – ha detto il ministro – ha indici di rischio diversificato, dal più alto al più basso. I fondi vanno spesi partendo dal rischio più alto, ma anche in modo ecocompatibile.

Ecco perché deve essere presso il ministero dell’Ambiente.

Questo non significa che debba farlo solo il mio ministero: riguarda tutto il governo”.

Il ministro Costa ha poi annunciato fondi extra budget per i parchi nazionali, le aree marine protette, le riserve.

Risorse “non assegnate a pioggia, ma in relazione ai progetti presentati, dalla rimozione dei rifiuti abbandonati all’introduzione di sistemi di videosorveglianza“.

Come ha ricordato Costa, uno degli incendi più devastanti si è verificato l’estate scorso nel parco nazionale del Vesuvio: “800 ettari carbonizzati, gli alberi come cerini in piedi, uno spettacolo spettrale. Adesso, però, si sta facendo tanto lavoro, con molti interventi di ingegneria ambientale che costituiscono un esempio di gestione delle aree percorse dal fuoco”.

Il ministro ha inoltre evidenziato che al “Tuf”, il Trattato unico forestale, va data una visione ambientale in aggiunta a quella economica.

Una visione che guardi alla tutela della biodiversità.

Ha poi affermato di avere un “forte rapporto personale” con il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, con il quale “si lavora bene insieme”.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 13 giugno 2018 sul sito “Casa&Clima”)

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