Nulla è definitivo, ma ci sembra che finora pochissimo si trovi su ambiente e mobilità ciclistica nella legge di bilancio 2019. In attesa di capire cosa succederà tra Governo e Unione Europea, siamo andati a cercare nei vari siti istituzionali per scoprire quali sono (e se ci sono) le spese previste mirate sulla mobilità ciclistica e sull’ambiente. A un anno dall’approvazione unanime della Legge Quadro 2/2018 che ha concluso la scorsa legislatura facendoci sperare in un cambiamento serio delle politiche bike friendly, aspettiamo ora i passi successivi da parte del Parlamento e del Governo. Degli oltre 100 articoli che compongono la legge di bilancio 2019, datata 31 ottobre, non ne abbiamo trovato alcuno che parlasse di ambiente o mobilità attiva. Un vero peccato considerando che è di pochi giorni fa l’approvazione della Dichiarazione di Graz, giudicato un passo avanti dalle associazioni bike friendly. In questo documento, redatto nella città austriaca durante una seduta informale dei ministri dell’Ambiente e dei Trasporti dell’Ue, il riferimento alla mobilità attiva è stato esplicito venendo così incontro alle richieste dell’European Cyclists’ Federation di cui Fiab esprime il vicepresidente Alessandro Tursi. L’assenza di un impegno esplicito sui temi ambientali nella legge di bilancio 2019 andrebbe per caso spiegata come una sorta di lezione all’”ambientalismo da salotto” colpevole, secondo parte del Governo, dello stato di incuria del nostro territorio? Nella scorsa campagna elettorale la Federazione Italiana Amici della Bicicletta si era impegnata incontrando ufficialmente i candidati dei partiti per proporre la cosiddetta “dieta del traffico”: in questa nostra iniziativa volevamo parlare di ambiente – perché meno auto significano minor inquinamento – ma anche di economia e di diritto allo spazio pubblico delle persone. “Siamo di fronte al documento più importante del Governo del Paese, quello che sancisce quante risorse e per cosa, scoprire che non tiene minimamente conto delle tematiche […]