In quella che è stata definita la “notte della politica” (Damiliano, “l’Espresso” 16/12) due spettri si aggirano per l’Italia: l’uno è la disgregazione della democrazia parlamentare, l’altro è l’avvento del sovranismo. L’impostura dell’esecutivo di non consentire al Parlamento l’esame, sia pure sommario, della legge sulla manovra finanziaria – demagogicamente definita “manovra del popolo” – in violazione della procedura di approvazione prevista dall’art. 72 della Carta Costituzionale a tutela di tutti i gruppi e di ogni singolo parlamentare, segna il definitivo svuotamento delle prerogative del Parlamento, peraltro, già in atto da tempo. Ma quello che oggi maggiormente preoccupa, è che la massima istituzione democratica è piegata, non tanto ai voleri del governo, (anzi, di un non-governo, quale è quello attuale), quanto ai voleri dei due capi politici dei partiti di maggioranza che – rivestendo anche le cariche di vice-premier e di titolari di fondamentali dicasteri, e cumulando, in tal modo, un immenso, incontrollato, pericoloso potere decisionale – riescono a controllare i rispettivi partiti, i rispettivi gruppi parlamentari, asserviti e blindati, e, conseguentemente, i singoli parlamentari cui viene impedita, con richiami alla disciplina di partito, alla minaccia di espulsioni, anche la presentazione di emendamenti a testi governativi. Sistematica è l’imposizione del voto di fiducia per imbrigliare i dissidenti e minacciosa si profila l’istituzione del vincolo di mandato. Oggi, quindi, il Parlamento è vuoto, privo di progetti e di iniziative ed anche l’opposizione che limita la sua azione di contrasto alla maggioranza nelle sedi parlamentari combatte a vuoto e diventa inutile. Ecco, quindi, il primo pericolo: se viene meno la funzione del Parlamento cade anche la democrazia. Ma un altro fantasma si aggira per l’Italia: il sovranismo che riduce i diritti costituzionali (che hanno una vocazione universale) in nome della sicurezza interna, della difesa contro l’aggressore laddove, però, il pericolo è solo presunto, ampliato ad arte […]