Al Sant’Anna di Pisa si studiano pioppi disinquinanti e i ‘super alimenti’

 

PIOPPI antinquinanti, ‘super alimenti’ e studi per limitare o controllare i problemi della mosca sulla produzione dell’olio di oliva.

Sono tre filoni, tra i tanti, di ricerca portati avanti dal biolabs della Scuola superiore Sant’anna di Pisa.

Dallo studio dei pioppi, spiega Luca Sebastiani, direttore dell’istituto di scienze della vita del sant’anna e coordinatore del biolabs, “stiamo cercando di capire come la specie possa essere utilizzata per il disinquinamento dei siti contaminati, ovvero per rimuovere inquinanti organici come i metalli pesanti“.

Inoltre, sottolinea, “raccogliendo queste informazioni proviamo a migliorare le piante, rendendole sempre più efficienti in questa azione ambientale“.

Si tratta di “un sistema naturale, senza l’intervento chimico o fisico, che spesso sono molto invasivi su terreni o acque: è la pianta, infatti, a distruggere i composti inquinanti nell’ambiente“.

Certo, precisa, “sono interventi che hanno bisogno di più tempo per essere utilizzati, tuttavia hanno costi di realizzazione molto più bassi. Integrando, quindi, i sistemi tradizionali con questi naturali, possiamo ottenere dei risultati vantaggiosi“.

Alimenti ‘arricchiti’

C’è poi la ricerca sui cosiddetti ‘super alimenti’.

In pratica, spiega Laura Ercoli, docente di agronomia generale e coltivazioni erbacee, “studiamo come produrre alimenti arricchiti rispetto a quelli tradizionali da composti nutraceutici, cioè che possiedono un effetto benefico sulla salute umana. Prodotti indicati per tutti e protettivi“.

Si tratta di processi naturali, messi in campo “durante la fase di coltivazione. Sui cereali, per esempio, non aggiungiamo nulla dopo la raccolta, ma interveniamo con tecniche specifiche sulla pianta per arricchirne la granella“, come “la concimazione con ferro e zinco“.

L’olio d’oliva

C’è poi un altro ambito pratico e di forte interesse in Toscana: gli studi condotti sulla mosca olearia, che tanto influisce sulla resa dell’olio di oliva.

Anche all’interno di progetti con la regione Toscana“, spiega Ruggero Petacchi, ricercatore di Entomologia agraria, “ci occupiamo di tecniche e strategie di controllo alternative al mezzo chimico, da una parte; dall’altra gestiamo reti di monitoraggio per aiutare gli enti pubblici nei progetti di difesa sul territorio“.

Il problema della mosca,  conclude il ricercatore, “c’è e ci sono stagioni più problematiche rispetto ad altre.

Noi cerchiamo di prevedere, utilizzando i modelli climatici e conoscendo la biologia dell’insetto, quello che può essere la gravità dell’attacco, anno dopo anno“.

 

(Articolo pubblicato con questo articolo il 1 maggio 2019 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

 

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