Intervento di VAS alla audizione della X Commissione Urbanistica sul Piano Territoriale Paesistico Regionale (PTPR)

 

Marco Cacciatore

Presidente della X Commissione Urbanistica della Regione Lazio

Il 13 maggio 2019 il Presidente della X Commissione Ambiente Agricoltura della Regione Lazio ha fatto trasmettere il seguente invito alle seguenti 7 associazioni.

Si riporta di seguito l’intervento che ha fatto dott. arch. Rodolfo Bosi in qualità di responsabile del Circolo Territoriale di Roma di VAS.

Ha esordito facendo un appunto al Presidente della X Commissione che nel suo intervento introduttivo ha parlato di un ormai non più accettabile stato ventennale di “misure di salvaguardia”  ed ha chiesto ai partecipanti di far sapere se sono d’accordo per una approvazione rapida del PTPR o per un suo rimando.

Riguardo alle “misure di salvaguardia” a cui sarebbe sottoposto l’intero territorio della Regione Lazio il dott. arch. Rodolfo Bosi ha tenuto a precisare che quanto meno da più di vent’anni risultano approvati definitivamente con la legge regionale n. 24/1998 quasi tutti i Piani Territoriali Paesistici (PTP), che il PTPR ha il compito di recepire, pur con una diversa zonizzazione, che tine conto anche della Convenzione sul Paesaggio: valgono le rispettive norme per tutte le zone soggette a vincolo paesaggistico, con la clausola che in caso di contrasto vale la prescrizione più restrittiva.

Riguardo al quesito, posto dal Presidente Marco Cacciatore,  Rodolfo Bosi si è augurato che il PTPR venga approvato definitivamente entro il 14 febbraio del 2020, anche perché con la sua entrata in vigore viene a scattare quanto prevede la legge regionale urbanistica n. 38/1999, vale a dire che tutti i Piani Regolatori dei Comuni, chiamati ora Piani Urbanistici Comunali Generali (PUCG), o le loro Varianti Generali dovranno essere approvati dalla ex Provincia di Roma, ora Città Metropolitana di Roma.

L’art. 66 della legge regionale n. 38/1999 dispone che questo trasferimento dei compiti si attuerà  quando saranno stati approvati sia i Piani Territoriali Provinciali Generali (PTPG)  che il PTPR: fin dal 2010 la Provincia di Roma ha approvato il suo PTPG e si sta aspettando l’approvazione definitiva del PTPR

Il dott. Rodolfo Bosi ha fatto sapere che in sede di redazione del PTPR l’arch. Daniele Iacovone, che ha fatto da coordinatore, ha voluto la collaborazione delle associazioni ambientaliste e VAS lo ha convinto ad includere nella pianificazione anche i siti di Rete Natura 2000 come i Siti di Interesse Comunitario (SIC) e le Zone di Protezione Speciale (ZPS) e gli istituti faunistici (Oasi di Protezione, Zone di Ripopolamento e Cattura, Aziende Faunisitico-Venatorie ecc.).

Ma ciò che distinguerà per la sua unicità il PTPR del Lazio dai Piani Territoriali Paesistici delle altre Regioni, una volta approvato definitivamente, sarà  il modo in cui detta la disciplina per ogni Ambito di Paesaggio individuato, perché per ognuno di essi l’arch. Daniele Iacovone ha predisposto tre Tabelle, la più importante delle quali è la Tabella B che è relativa alla disciplina di tutte le tipologie degli interventi possibili di trasformazione del territorio.

Riguardo a questa metodologia Rodolfo Bosi ha fatto notare che il PTPR ha però dimenticato di dettare la disciplina dei corsi d’acqua e dei laghi: ha fatto l’esempio del lago di Bracciano, di cui il PTPR disciplina le fasce di rispetto di 300 metri ma non lo specchio d’acqua benché vincolato in quanto ricadente in una Zona di Protezione Speciale e nel parco naturale regionale di Bracciano-Martignano.

Rodolfo Bosi ha quindi fatto presente che il 13 giugno 2008 ha presentato le osservazioni al PTPR a nome di VAS, a cui la Regione Lazio ha controdedotto assieme al MIBACT a dicembre del 2015, accogliendo in tutto o in parte 43 di queste osservazioni.

Ha ricordato al riguardo quanto è stato messo in evidenza nel corso della audizione di avvio dell’iter del PTPR che si è tenuta il 25 gennaio 2019 dalla direttrice Manuela Manetti  riguardo alle controdeduzioni condivise con il MIBACT, cui spetta comun que l’approvazione finale del PTPR: non possono e non devono quindi essere rimesse in discussione né le osservazioni respinte né le osservazioni accolte che per interessi particolari si volessero rigettare.

Rodolfo Bosi ha fatto presente che invece possono ed anzi debbono essere accolti a priori tutti gli eventuali errori che venissero scoperti in modo oggettivo, perché anche il MIBACT sarebbe costretto in tal caso ad una loro correzione d’ufficio assieme alla Regione Lazio.

Per un opportuno confronto con un comportamento esattamente opposto, il dott. Arch. Rodolfo Bosi ha quindi voluto far presente che il 31 gennaio 2017 ha trasmesso a nome di VAS le sue Controdeduzioni ad un documento sottoscritto da tutte le cosiddette “forze produttive” con cui hanno proposto 12 precise richiede di modifica del Norme del PTPR  e delle sue Tavole  su cui il precedente 18 gennaio hanno chiesto ed ottenuto un incontro con il Presidente della Commissione Ambiente ed i consiglieri in indirizzo, al di fuori della sede istituzionale delle audizioni formali che le Commissioni competenti dovranno concedere anche a tutti i soggetti interessati.

Ha quindi fatto presente che il 25 gennaio 2019 ha consegnato personalmente all’Assesosre all’Urbanistica Massimiliano Valeriani ed alla X Commissione Urbanistica  la Nota VAS prot. n. 3 del 25 gennaio 2019 con le controdeduzioni alla proposta di 6 “indirizzi su cui impostare la modifica del PTPR”, ufficializzata sempre dalle cosiddette “forze produttive” nel corso dell’incontro con i consiglieri regionali che si è tenuto nella sala Mechelli il precedente martedì 22 gennaio.

Riguardo alle richieste delle “forze produttive” ha voluto porre l’accento sulla pretesa (avallata anche da diversi consiglieri regionali) di aggiornare la cartografia del PTPR, perché redatta sulla Carta Tecnica Regionale del 1999, per stigmatizzare la mancanza di onestà intellettuale specialmente da parte di chi  ha partecipato alla audizione del 25 gennaio 2019 ed ha quindi potuto ascoltare l’arch. Manuela Manetti che ha ben illustrato l’inutilità di una tale operazione e che ha comunque messo a disposizione del sito l’ultimo aggiornamento al 2014 della Carta Tecnica Regionale.

Rodolfo Bosi ha tenuto a mettere in risalto che le destinazioni del PTPR riguardo alle zone sottoposte a vincolo paesaggistico costituiscono delle invarianti ambientali da rispettare sempre e comunque, per cui tutte le trasformazioni del territorio messe in atto dopo l’adozione del PTPR dovrebbero avere rispettato le prescrizioni dettate dalle Norme del PTPR e risultare nelle cartografie aggiornate: ma se invece sono avvenute in aree vincolate trasformazioni di carattere abusivo, chiaramente riportate anch’esse in una cartografia aggiornata, pretendere di cambiare la zonizzazione del PTPR  per adeguarlo ad esse (classificandole come “Paesaggio degli insediamenti urbani”) significherebbe mettere in atto una loro sanatoria.

Dal momento che l’arch. Manetti ha pubblicato la cartografia aggiornata, Bosi ha chiesto di accertarvi tutte le trasformazioni edilizie avvenute nel frattempo in violazione delle prescrizioni delle norme del PTPR e di provvedere alla alla loro dovuta repressione.  

Il dott. Arch. Rodolfo Bosi si è soffermato alla fine sul problema del centro storico di Roma, che il PTPR ha vincolato come “bene tipizzato”, classificandolo  fra gli “Insediamenti urbani storici e relativa fascia di rispetto”, che è disciplinato dall’art. 43 delle Norme del PTPR.

In tale Ambito di Paesaggio il comma 9 dell’art. 43 consente esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria e di restauro e risanamento conservativo: ma il successivo e tuttora vigente comma 15 stabilisce che “le disposizioni del presente articolo non si applicano agli insediamenti urbani storici ricadenti fra i beni paesaggistici …, per i quali valgono le modalità di tutela dei “Paesaggi” e alle parti ricadenti negli insediamenti storici iscritti nella lista del Patrimonio dell’Unesco (Roma – centro storico, Tivoli – Villa d’Este e Villa Adriana, Necropoli etrusche di Tarquinia e Cerveteri) per i quali è prescritta la redazione del Piano generale di gestione”.

Bosi ha fatto presente da un lato che il Piano di Gestione Unesco (approvato dall’allora Commissario di Roma Tronca) per sua stessa definizione non può avere una valenza prescrittiva, perché può essere solo di indirizzo e che dall’altro lato la disapplicazione dell’art. 43 ha permesso fin qui la demolizione e ricostruzione di molti edifici ricadenti nel centro storico, fra cui diverse palazzine in stile Liberty, creando un problema tuttora non risolto su cui ha posto un particolare accento anche Italia Nostra nel corso della audizione che le è stata concessa il 14 maggio 2019.

Bosi ha quindi messo in evidenza che in sede di controdeduzioni condivise con il MIBACT il suddetto comma 15 è diventato il 17 dal seguente testo: “Non si applicano le disposizioni sostanziali e procedurali di cui al presente articolo all’insediamento urbano storico sito Unesco centro storico di Roma. L’applicazione di specifiche prescrizioni di tutela da definirsi, in relazione alla particolarità del sito, congiuntamente da Regione e Ministero, decorre dalla loro individuazione con le relative forme di pubblicità”.

Rodolfo Bosi ha fatto notare come in modo immotivato e soprattutto contraddittorio l’art. 43 si applica per i centri storici di tutti i Comuni del Lazio, ma non vale invece per il centro storico di Roma fino a quando Regione e Ministero non avranno individuato specifiche prescrizioni di tutela.

L’altro aspetto ancor più contradditorio rilevato da Bosi è che la definizione di specifiche prescrizioni di tutela del centro storico di Roma potevano se non dovevano essere individuate da tempo e che il loro rimando mette a nudo l’anomalia della posticipazione di una norma che verrà fissata chissà quando, quando va invece imposta contestualmente alla approvazione definitiva del PTPR.

Rodolfo Bosi ha chiuso il suo intervento chiedendo l’abolizione del comma 17, che fa diventare conseguentemente prescrizioni di tutela tutte le altre disposizioni dell’art. 43, senza nessun rimando a scervellarsi per definire chissà quali altre diverse prescrizioni di tutela.

Ha chiuso il suo intervento ripromettendosi di trasmettere alla X Commissione Urbanistica le sue osservazioni, con cui chiederà di estendere il vincolo del centro storico di Roma anche alla città storica così come individuata dal vigente Piano Regolatore della Capitale.

 

Ptpr, proseguono le audizioni con ambientalisti e associazioni territoriali

Al centro degli interventi di oggi la rigenerazione urbana, l’aggiornamento della cartografia e i vincoli per il centro storico di Roma.

16/05/2019 – La commissione Urbanistica del Consiglio regionale del Lazio ha proseguito oggi la serie di audizioni sul Piano territoriale paesistico regionale (Ptpr).

Sono state ascoltati: Verdi ambiente e società, Zona bianca, Associazione Roma Nord, Territorio e Ambiente Santa Marinella, Territorio Roma e Carte in regola.

Unanime il parere sulla necessità di arrivare alla discussione e all’approvazione del Ptpr prima che scadano i termini previsti dalla legge.

Molte le obiezioni e le correzioni richieste: in particolare in diversi interventi è stato chiesto di armonizzare il Piano con le norme sulla rigenerazione urbana, l’aggiornamento della cartografia in maniera da avere uno strumento adeguato alle modifiche avvenute sul territorio, l’apposizione di un vincolo prescrittivo e non un semplice rimando all’Unesco per quanto riguarda il centro storico di Roma.

E’ stato anche chiesto di verificare i vincoli sui casali rurali nella riserva del Litorale romano.

A cura dell’Ufficio stampa del Consiglio Regionale del Lazio

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