CHIUDETE LA CIRCUMVESUVIANA E’UN ATTO DOVUTO AI CITTADINI E ALL’ETICA PUBBLICA

 

Non mi ricordo più quante denunce del sottoscritto sono depositate nei libri di stazione della circumvesuviana, non mi ricordo più quante lettere a La Repubblica Napoli e al Corriere del mezzogiorno ho scritto per descrivere il degrado che i pendolari erano costretti a subire ogni giorno in andata e in ritorno in un viaggio massacrante e disumano al limite dell’inferno.

L’assessore Cascetta, all’epoca di Bassolino presidente di Regione, la definì – in un delirio menzognero – una “perla tra le ferrovie europee”, mentiva sapendo di mentire, ma dopo di lui altri assessori contribuirono a gonfiare un bubbone che affogava e continua ad affogare danaro pubblico  restituendo il peggiore disservizio ferroviario d’Europa.

Il degrado cominciò con il decreto legge n. 422 del 19 novembre 1997 con il quale le ferrovie di interesse locale vennero gradualmente cedute alle Regioni, divenute responsabili dei servizi di trasporto pubblico locale: nell’ambito di tale riforma dal 1º gennaio 2001 cessò la gestione commissariale governativa e venne costituita la Circumvesuviana Srl, azienda di proprietà della Regione Campania.

Due anni dopo, il 6 marzo 2003, la stessa passò sotto il controllo della holding Ente Autonomo Volturno (EAV), da allora quel degrado non si è più arrestato.

Una commistione di interessi pubblici e privati ha creato e mantiene in vita un carrozzone politico per la gestione del voto clientelare, attraverso assunzioni: oggi, la circumvesuviana è solo questo e niente altro.

L’Ente Autonomo Volturno (EAV) oggi gestisce questa ferrovia disastrata,  un’ azienda campana che, grazie ad agganci politici dal settore dell’energia idroelettrica ha negli anni allargato le proprie attività alla progettazione e gestione di sistemi di trasporto pubblico.

Mi riferisco soprattutto alla gestione di Nello Polese, già sindaco socialista di Napoli  dal 1990 al 1993 costretto a dimettersi e a ritirarsi a vita privata dopo l’esplosione di Tangentopoli.

Tre mesi di galera, ventitré processi, la sospensione dall’insegnamento universitario, nominato dal presidente Stefano Caldoro PdL  amministratore unico dell’EAV – Ente Autonomo Volturno – la società definita holding dei trasporti della Regione Campania con un capitale di oltre 62 milioni di euro interamente versati e che ha una mission aziendale specifica che opera soprattutto lungo 3 direttrici strategiche, come si legge sul sito web.

Nella mission dell’azienda si può leggere:

Un ruolo strategico nell’ambito del piano integrato dei trasporti della Regione Campania

– di holding strategica ed industriale nei confronti delle Società controllate, con funzioni di indirizzo, integrazione, coordinamento e controllo.

Pertanto le Società controllate sviluppano sempre di più il loro ruolo rivolto al miglioramento continuo del servizio erogato, anche tramite la realizzazione degli investimenti, e ad una più marcata efficienza gestionale”.

Se non fosse tragico ci sarebbe da ridere!

E’ legittimo o no sapere se l’EAV, e per essa l’arcipelago di sigle che contraddistinguono il sistema dei trasporti regionali, quello che sta succedendo oggi ha a che fare con tutto questo, con questa storia che si configura essere un vero e proprio “sistema ”.

La Magistratura forse dovrebbe attivarsi anche perché quello che accade tutti i giorni tra disagi e proteste inascoltate dei cittadini meriterebbe  chiarezza, e forse dovrebbero attivarsi anche i sindaci delle città non servite come si converrebbe da questa ferrovia disastrosa e disastrata.   

Due anni fa ci scrissi una serie di racconti, ironici, ma quello che avveniva allora è peggiorato ora.

L’EAV è un ente che andrebbe commissariato, la procura dovrebbe indagare sui suoi dirigenti e qualcuno, i sindaci da Napoli a Sorrento, o a Sarno o a Baiano, dovrebbero decidere di boicottare questa ferrovia e incentivare e decidere di istituire nuovi sistemi di trasporto.

La circumvesuviana come si chiamava una volta è la peggiore ferrovia d’Europa, forse al Cairo o a Bombay si viaggia meglio.

Qualcuno parla di affidarla a privati, ma le gestione EAV è già una gestione privatistica anche se “all’italiana”, perché poi affoga milioni di soldi pubblici.

Oggi il sistema trasporti campano continua ad essere quello che ho descritto: disastroso e ingestibile soprattutto per   omissioni, clientelismo nel quale la scarsa programmazione territoriale c’entra fino ad un certo punto, mentre c’entra molto la mano morta politica di un ente che andrebbe immediatamente indagato.

Le responsabilità di quello che sta succedendo sono da attribuirsi ai dirigenti EAV, ma anche agli  amministratori regionali che si sono avvicendati in questi anni.

Ho viaggiato come pendolare per quarant’anni su questi treni, ne ho visto il repentino degrado soprattutto negli ultimi vent’anni, ora sono in pensione felice di non prendere più quei treni.

Non penso che la situazione possa migliorare con questo tipo di gestione e non servono forze di polizia nelle stazioni, dipendesse da me, le metterei negli uffici EAV, o la chiuderei definitivamente.

Così com’è oggi essa rappresenta solo un danno  all’erario pubblico e all’etica pubblica e una vergogna per tutti.  

(Articolo di Franco Cuomo, responsabile del Circolo Territoriale di Vico Equense “Giovanni Esposito”, pubblicato con questo titolo il 18 giugno 2019 sul blog “Cronache da Agharta”)

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas