Caldo: api stressate non volano più, -41% miele

 

Le api stremate dal caldo hanno smesso di volare e non svolgono più il lavoro di trasporto di nettare e polline, ma sono in pericolo anche le nuove covate che le operaie cercano di salvare dalla disidratazione evitando che le temperature nelle arnie superino i 33-36 gradi.

E’ quanto afferma la Coldiretti nel ricordare che la prima produzione nazionale di miele di acacia e agrumi, secondo i dati Ismea, è crollata del 41% rispetto alle attese.

Ora l’ondata di caldo africano rischia di dare il colpo di grazia agli alveari dove, sottolinea la Coldiretti, le api ventilatrici sono impegnate a rinfrescare l’interno agitando velocemente le ali in modo da ricambiare l’aria e quelle acquaiole portano invece acqua in forma di goccioline per raffreddare, a scapito della normale attività di impollinazione.

Il risultato, precisa la Coldiretti, è che quest’anno la produzione nazionale risulterà sotto gli oltre 23,3 milioni di chili del 2018.

La stato di sofferenza delle api, che sono un indicatore dello stato di salute dell’ambiente, è rappresentativo in realtà dello sconvolgimento provocato dal clima sulla natura, animali e piante.

(ansa del 23 luglio 2019, ore 10:50)

 

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