L’orso M49 è in Alto Adige? Il ministro Costa: «Non ammazzatelo»

 

Dopo essere stato catturato un mese fa in territorio trentino, adesso l’orso M49 rischia di subire la stessa sorte in Alto Adige, a seguito dell’ordinanza di cattura annunciata dalla Provincia autonoma di Bolzano.

«La base su cui si fonda l’ordinanza è il Pacobace (ovvero il Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’Orso bruno sulle Alpi centro-orientali, ndr), che prevede determinati casi di intervento.

Anche in Trentino è stato fatto così e anche noi abbiamo preso le stessa strada – spiega all’Ansa l’assessore provinciale all’agricoltura e foreste, Arnold Schuler – L’ordinanza prevede la cattura dell’orso. Solo se l’orso diventerà pericoloso per l’uomo allora è previsto, anche dal Pacobace, l’abbattimento».

Alla luce del Pacobace M49 è un orso problematico, dato che ha causato danni economici ad attività produttive, favoriti dalla mancata adozione di strumenti di prevenzione adeguati, ma la sua pericolosità per le persone è ancora da dimostrare come sottolineavano già a luglio Wwf, Lipu e Lac.

Nella notte tra il 14 e 15 del mese scorso M49 è stato catturato in Trentino e rinchiuso in un’area di contenimento ad hoc, dalla quale è comunque riuscito a fuggire e stavolta senza radiocollare: si presume che l’animale si trovi adesso in Alto Adige sulla base di segnalazioni arrivate da escursionisti.

«Dobbiamo capire dove si trova e se è ancora sul nostro territorio, perché si muove molto», precisa infatti Schuler.

«Tra presunti avvistamenti, false segnalazioni, allarmi infondati, siamo ormai alla psicosi – commentano dal’Ente nazionale protezione animali (Enpa) – Trento e Bolzano ci dicano in base a quali elementi ritengono di aver trovato la posizione del plantigrado, ora localizzato in Trentino ora in Alto Adige, visto che l’animale non ha più il radiocollare e non può essere individuato con tanta sicurezza.

Inoltre, non c’è alcuna urgenza o alcun pericolo legato alla presenza di M49.

Infatti, l’unica certezza è che il plantigrado non abbia alcuna intenzione di farsi trovare, confermando la sua riluttanza a qualsiasi contatto con le persone e con le attività antropiche, soprattutto dopo il trauma subito con la precedente cattura».

Anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa è tornato sull’ipotesi di cattura avanzata da Bolzano invitando alla cautela: «Leggo che Papillon, cioè l’orso M49, si sia definitivamente allontanato dalla provincia di Trento dove su di lui c’è un’ordinanza di cattura e abbattimento e stia dirigendosi in quella di Bolzano.

Questa è una buona notizia se però la Provincia Autonoma di Bolzano non metterà a rischio la sua vita. Innanzitutto poi dobbiamo avere la certezza che l’orso di cui parlano sia proprio lui.

Adesso invito la provincia di Bolzano a non creare allarmismi controproducenti.

Mi aspetto, in un sano rapporto cordiale e istituzionale, di ricevere presto notizie dal presidente Arno Kompatscher per attivare Ispra che è e sarà sempre pronta ad affiancare il territorio con tutta la sua competenza e disponibilità.

Invito pertanto a non emettere ordinanze che mettano in pericolo la vita di Papillon.

Lasciamo parlare i tecnici e non le suggestioni.

Io rinnovo il mio appello: non ammazzatelo».

 

(Articolo pubblicato con questo titolo il 20 agosto 2019 sul sito online “greenreport.it”)

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