Il dibattito voluto dal centro-destra sulla situazione politica che si starebbe determinando nella Regione Lazio

 

Come risulta dal resoconto stenografico della seduta del Consiglio Regionale del 16 settembre 2019, i consiglieri di Forza Italia Antonio Aurigemma, Adriano Palozzi e Pasquale Ciacciarelli hanno aderito al Gruppo Misto, a far data dal 10 settembre 2019, mentre il consigliere Giuseppe Simeone ha assunto la carica di Presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia a far data dal 10 settembre 2019.

Si è poi svolto il dibattito sul tema della «situazione politica» che si starebbe determinando nella Regione Lazio, stando ai mass media che prospettano una imminente alleanza tra PD e M5S.

Nel suo intervento la capogruppo del M5S Roberta Lombardi ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Chiaramente, colleghi, le vicende nazionali non possono non avere ripercussioni anche a livello regionale, se non locale, pertanto, cari colleghi di centrodestra, vi do uno scoop: la maggioranza il presidente Zingaretti ce l’ha già in Consiglio regionale, gliel’avete data voi in questo anno di legislatura, gliel’avete data voi con due esponenti del centrodestra che sono opportunamente passati al Gruppo Misto e hanno fatto il Patto d’Aula, gliel’avete data voi quando avete sabotato la mozione di sfiducia che voi stessi avevate fatto incardinare e per la quale voi avevate programmato delle opportune assenze e in occasione della quale il Movimento 5 Stelle era qui, tutto presente, e tutti e dieci hanno votato a favore di quella mozione di sfiducia».

Ha concluso affermando che «se il PD, come a livello nazionale, vuole sedersi a un tavolo e confrontarsi con noi con serietà e onestà sulle soluzioni per i cittadini laziali, senza tatticismi, furbate, logiche spartitorie, avrà da parte nostra un interlocutore serio e corretto con cui lavorare.

L’abbiamo dimostrato il primo giorno di questa legislatura e continueremo a farlo nel prosieguo».

Secondo il capogruppo di “Lazio 2018” Stefano Parisi «il rapporto strategico … è nato il giorno dopo le elezioni del 4 marzo sono seguite una serie di condivisioni programmatiche tra PD e 5 Stelle che hanno seguito la vita di questa Amministrazione in questi 18-19 mesi che sono passati».

Ha tenuto a fare la seguente precisazione: «io penso che sia legittimo quello che ha detto la consigliera Lombardi, che ci sia un confronto all’interno di quest’Aula fra PD e 5 Stelle per decidere se andare o no nella Giunta e quindi entrare in maggioranza, però c’è una piccola differenza, che non è piccola, tra il Parlamento e questo Consiglio regionale: il Parlamento ha un sistema prevalentemente proporzionale.

Non votiamo il Presidente del Consiglio, noi votiamo i parlamentari.

Qui, invece, in Regione Lazio come nei Comuni c’è un sistema maggioritario puro, si vota l’elezione diretta del Presidente della Regione. Roberta Lombardi ha fatto la sua campagna elettorale come l’ho fatta io chiedendo voti contro le politiche di Zingaretti, per un’alternativa a Zingaretti.»

L’ex consigliere di Forza Italia Antonio Aurigemma ha esordito affermando che «non è un caso che il 9 agosto alle 5 del mattino ci avete bloccati sulla legge di compensazione del PTPR, quella del compostaggio, per poi rinviarla ad oggi pomeriggio.

Ma ben venga.»

Ha proseguito nel modo seguente: «Ciò che chiedo alla maggioranza è di avere quella onestà intellettuale di dire se c’è la possibilità di poter continuare nell’amministrazione di questa Regione, che ormai sembra sia diventata una succursale delle tematiche nazionali.

….. La famosa Roma-Latina si fa o non si fa oggi che c’è un accordo palese con il Movimento 5 Stelle?»

Il consigliere della Lega Daniele Giannini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: «Penso che fin dall’inizio della legislatura una parte da lei capitanata in questo caso del 5 Stelle si è dimostrata sempre pronta a chiudere degli accordi con Zingaretti.

Non ci vedo nulla di strano, ma bisogna essere anche qui leali e coerenti nel dire che quando fu presentata la mozione di sfiducia la consigliera Lombardi disse – mozione di sfiducia presentata dal centrodestra – “Il Movimento 5 Stelle non verrà in Aula”.

Fu poi ripresa dopo poche ore, o il giorno successivo, da Di Maio e Grillo che disse: dovete andare e votare.

Vi siete poi salvati perché bene o male tutti sapevamo che c’erano un paio di defezioni, ahimè, nel centrodestra, di cui non solo non andiamo fieri, ma di cui ci vergogniamo.

Ci vergogniamo di queste persone che hanno fatto da stampella.

Ma sapevamo che una parte, e ripeto, una parte dei Consiglieri all’interno di quest’Aula, erano sulla sua linea d’onda, quella di fare un patto d’Aula mascherato su delle linee programmatiche o su dei punti,

……. Anche da questo punto di vista quindi vogliamo vedere sui rifiuti, visto che ci sono stati tre anni di battibecchi tra Zingaretti e la Raggi, cosa riuscirete a fare adesso che siete diventati più compositi in questa nuova forma di maggioranza che andate a formare.

…. Questa legislatura era già iniziata con delle dichiarazioni della presidente Lombardi di apertura al PD.

Furono poi messe un attimo in naftalina, perché con l’accordo nazionale in quel momento il presidente Zingaretti, in maniera intelligente, aveva un chiaro imbarazzo a dire “in Regione, invece, io sono appoggiato dai Cinque Stelle”, che comunque ha rivendicato la Presidenza di importanti Commissioni.

Chiedo soltanto che tale accordo venga fatto anche alla luce del sole, perché così non abbiamo più bisogno di inventarci, cara Consigliera, dei patti su dei punti, anche perché, come abbiamo visto, qui si legifera, ma poi gli uffici non riescono poi a portare sul territorio nessun beneficio».

L’ex consigliere di Forza Italia Pasquale Ciacciarelli ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Vorremmo capire – non mi addentro in voli pindarici nazionali che non mi competono – la geografia politica che si va a delineare nell’Aula del Consiglio regionale e soprattutto capire come verranno ricoperti i posti vacanti in Giunta.

È importante fare questo perché oggi si suggella quello che accadeva già dall’inizio della legislatura, e cioè un accordo non detto con i 5 Stelle.

Molte volte abbiamo visto che sono venuti in soccorso di molti provvedimenti; provvedimenti che sono passati grazie all’astensionismo oppure grazie al voto favorevole dei dieci seggi che assicurano su quest’Aula.

Era importante capire quali dovevano essere e quali saranno le condizioni future politiche del Consiglio regionale del Lazio

Il consigliere del gruppo “Noi con l’Italia” Massimiliano Maselli ha esordito affermando di voler  «subito ricordare che un conto è puntare il dito su una coalizione, altro conto è puntare un dito su un singolo partito.

Ogni singolo partito si assume la responsabilità delle proprie scelte.

Credo che non sia opportuno, in questa fattispecie, gettare fango su un singolo partito.

… la coerenza, questo valore non negoziabile, deve essere all’interno della coalizione dei singoli partiti.

Noi oggi qui vogliamo una risposta certa.

“Certa” vuol dire chiarezza, vuol dire che noi dobbiamo sapere che qui in Consiglio regionale non ci sono più due opposizioni, ma ce n’è solo una.

Francamente ce n’è stata sin dall’inizio solo una e sin dall’inizio il movimento è stato sempre dialogante.

Si è visto su tante cose.

Oggi sconfessiamo, debelliamo tutte queste ombre.

Dite con chiarezza quello che volete fare

La consigliera del M5S Francesca De Vito ha voluto fare la seguente precisazione: «Al consigliere Giannini ironicamente dico che a Roma c’è solo un capitano.

Al consigliere Parisi, che dice che si governa attraverso le persone, che io guardo da quella parte e non so neppure a chi mi sto rivolgendo, tanti sono i movimenti tra i vari scranni, e non so neanche quanti siano, ormai, i loro Capigruppo, però l’attacco alla poltrona del Movimento 5 Stelle riceve l’applauso da chi oggi sta assistendo a questo inutile Consiglio, dove io mi sarei aspettata tutto il centrodestra, visto che l’hanno chiesto loro a gran voce».

Il consigliere della “Lista civica Zingaretti” Gianluca Quadrana ha rilasciato la seguente dichiarazione, riferendosi all’intervento di Stefano Parisi: «Tra le altre cose, tu denunci il cambio di casacca eventuale o il tradimento eventuale del centrosinistra e dei Cinque Stelle qualora dovessero trovare una convergenza.

Ma spiegalo al collega Pirozzi, però, che sta aderendo e aderirà al Gruppo dei Fratelli d’Italia.

Spiegalo a lui, prima che spiegarlo a noi, visto che siete anche vicini.

Anche lui si è candidato e passa da Ernesto Nathan a Rampelli.

Il passaggio mi sembra ardito.

Su questo potrai convenire con me.

Quindi, sostanzialmente qual è il tema?

Che dobbiamo tornare al voto?

Anche tecnicamente la motivazione che voi apportate è una motivazione debole, così come sono deboli le argomentazioni.

Il nostro non è un sistema maggioritario puro o proporzionale puro.

Il nostro è un sistema misto, nel quale c’è una rappresentatività tutta proporzionale, altrimenti liste con l’1,2, l’1,3 o l’1,4 per cento non avrebbero rappresentanza in quest’Aula.

In quest’Aula tutte le liste, non quelle di maggioranza e poi quelle di opposizione, vanno al riparto dei seggi da assegnare, il che dimostra, appunto, che è un sistema proporzionale, con un premio di governabilità, non un premio di maggioranza.

D’altronde, la Consulta sul “Rosatellum” è stata chiara: premi di maggioranza superiori al 20 per cento sono contrari alla Carta costituzionale.

Quindi, se da una parte il Presidente viene eletto direttamente dal popolo, non necessariamente la legge regionale prevede che quel Presidente abbia anche una maggioranza in Aula.

Quindi, è legittimo, se non addirittura auspicabile, quello di stabilizzare una maggioranza, stabilizzare una maggioranza, con un accordo politico chiaro.

….. Proprio per impedire che nella logica del branco forse come la Lega e Fratelli d’Italia si rincorressero in una deriva liberticida abbiamo detto che dovevamo prendere in mano la situazione.

L’abbiamo presa con grande responsabilità, abbiamo trovato un’altra forza che insieme a noi, il Movimento 5 Stelle, hanno capito la situazione, hanno anche loro fatto una scelta di responsabilità e già i risultati che si stanno mostrando ai nostri occhi lo dimostrano.

Abbiamo fatto la scelta giusta.

Se faremo anche questa scelta, se sarà possibile anche questa scelta nelle Regioni e nella Regione Lazio io sarò felice e credo che ne sarà felice e soddisfatto anche il popolo italiano e il popolo laziale.»

È stata poi la volta del consigliere di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera: «Innanzitutto è giusto dire ai colleghi che si è inteso chiedere questo Consiglio per parlare del tema delle alleanze politiche nella Regione Lazio perché è evidente che quello che sta accadendo in questi giorni può in qualche modo cambiare le sorti del Consiglio regionale, della Giunta regionale.

Sarebbe stato anomalo non convocarlo, ed è anche strano che i colleghi del Movimento 5 Stelle o del PD pensino che sia anomalo aver convocato o chiesto di convocare un Consiglio per parlare appunto della futura o meno maggioranza che ci sarà nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, ma che, secondo noi di Fratelli d’Italia, c’è già, c’è già stata, c’è stata sempre in questo anno e mezzo circa di legislatura Zingaretti bis, possiamo dire.

C’era già da prima, era naturale.

Io probabilmente ho avuto la possibilità di dirlo per primo quando ci fu l’esperienza Marino al Comune di Roma, dove il Movimento 5 Stelle spesso o spessissimo fece, di fatto, un puntello.

Noi lo chiamiamo stampella.

C’era allora il Movimento 5 Stelle che in qualche modo si lagnava di questo per essere tacciato appunto di essere la stampella del loro sindaco Marino, che fu di fatto un proto sindaco grillino con le sue scelteinnaturali e illogiche.

Poi abbiamo visto la fine che ha fatto.

Il Movimento 5 Stelle non ha esitato un attimo per attaccare nonostante invece l’avesse sostenuto.

Addirittura Marino fece una prima proposta di far entrare in Giunta il Movimento 5 Stelle.

Ricordiamo anche lo screzio interno tra gli allora quattro Consiglieri comunali che si accapigliarono e c’era chi non voleva entrare nel Movimento 5 Stelle magari nazionale c’era quello invece locale con l’allora consigliera Raggi che poi diventò Sindaco che voleva entrare nella Giunta Marino.

  È evidente che c’è, oggi, anche la possibilità di avere due posizioni importanti a livello di Giunta, vista la promozione di due Assessori che hanno avuto posti importanti come Sottosegretario al Governo nazionale.

Quindi, si apre questa trattativa, che in realtà c’è già stata.

C’è già stata perché dall’inizio di questa consiliatura c’è la continua collaborazione su alcuni temi che riguardano, ovviamente, la vita regionale a livello di questa esperienza “Zingaretti bis”.

È anomalo che un movimento nuovo, che doveva in qualche modo dare un supporto per migliorare la situazione, vada a sostenere una maggioranza, come quella di Zingaretti, che ha già mal governando cinque anni.

Soprattutto, mi appello ai colleghi del Movimento 5 Stelle più critici a questa situazione, visto che hanno fatto opposizione anche negli scorsi cinque anni: francamente, vedere i loro interventi e quello che hanno detto nel passato, che oggi vanno ad una trattativa che magari li porterà in maggioranza e in Giunta, mi fa dire che sono loro che dovranno essere in imbarazzo, sicuramente, non noi.»

Ha chiesto di parlare poi la consigliera della Lista Civica Zingaretti Marta Bonafoni che ha fatto il seguente intervento: «Non so se oggi saremo chiamati a votare una qualche risoluzione, alla fine di questo Consiglio straordinario chiesto dal centrodestra, ma ascoltando gli interventi, guardando plasticamente l’Aula, arrivando oggi alla Pisana, credo che l’unica risoluzione possibile da votare oggi sarebbe proprio una risoluzione di solidarietà al centrodestra.

È solidarietà perché avete ricevuto schiaffoni dalla capogruppo Lombardi, perché avete ricevuto una lezione credo istituzionale e politica dal mio collega di gruppo, consigliere Quadrana.

Solidarietà perché anche qui le telecamere non inquadrano, ma non siete tutti, siete pochissimi: altro che compatti.

Non siete neanche venuti in Aula a sostenere questa mattina quello che avete richiesto come Consiglio straordinario.

Peraltro, tutti non vi abbiamo mai visti, neanche in occasione della mozione di sfiducia, ha ragione chi lo ricorda.

….  Se noi siamo qua, se siamo in grado di parlare di una possibilità per il nostro Paese e – chissà? – anche per le Regioni che vanno al voto e – chissà? – anche per quest’Aula, è perché noi abbiamo fatto la differenza nell’unità e senza le divisioni, valorizzando anche la pluralità delle posizioni.

E se voi riuscite a dialogare con questa parte oggi prima di altri è perché insieme siamo riusciti a mantenere questo schema.

Allora io penso che su questo schema, non sui posti e le poltrone, come giustamente ha ribadito il consigliere Quadrana, sui luoghi di Governo, dove il potere è quello con la “p” minuscola, il poter fare le cose, il poter cambiare in meglio la vita dei cittadini e delle cittadine, il poter far progredire questa nostra regione, noi dovremo e potremo insistere, sempre rispettando quello che voi o non conoscete o volete buttare al macero, da ultimo, ieri, la nostra Costituzione.»

Il consigliere del gruppo “Sergio Pirozzi Presidente” Sergio Pirozzi ha fatto le seguenti precisazioni: «Oggi la situazione nella Regione Lazio è questa.

Ritornando al discorso che il più pulito ha la rogna, io capii immediatamente il giorno dopo il giorno delle elezioni del Presidente del Consiglio che c’era qualche cosa che passava sopra le nostre teste.

La minoranza aveva 26 voti, il vicepresidente Leodori fu eletto Presidente del Consiglio con 26 voti.

Qualche cosa già lì non funzionava, tralasciando il patto d’Aula, il non patto d’Aula.

Per cui, il più pulito ha la rogna.

…. Mi auguro che il Movimento 5 Stelle e il PD, che fino a ieri parlavano due lingue diverse, oggi trovino una conversione, perché ricordo che durante la prima gestione del terremoto il Movimento 5 Stelle contestava aspramente la gestione, negli ultimi quindici mesi, però, il Movimento 5 Stelle è stato al Governo e non mi sembra che abbia cambiato niente di quella gestione

A seguire è intervenuto il consigliere della Lega Orlando Tripodi: «Questo Consiglio regionale è stato chiesto per una cosa basilare, ovverosia per farci comprendere che cosa fate per capire quello che possiamo fare.

Era semplicemente questa la richiesta di questo Consiglio. Poi naturalmente è uscito fuori di tutto.

… Questa Regione ha già visto, in questi mesi scorsi, questa collaborazione tra PD e Cinque Stelle.

Ci sono state solamente quelle due oramai definite “stampelle” che hanno portato a nascondere un po’ questa collaborazione, questa maggioranza che si era creata, ma sin dall’inizio, perché tanti personaggi, non tutti, del Movimento 5 Stelle derivano dalla sinistra, derivano da essere compagni e da centri sociali.

Come ho detto all’inizio, chiediamo di sapere su che strada possiamo lavorare, quale percorso dobbiamo fare, chi è maggioranza e chi è opposizione, senza più nascondersi. Invece, è uscito fuori di tutto.

….  Chiedo una cosa al mio collega, capogruppo del PD. Almeno tu, Marco, dicci qualcosa di concreto su quello che succede in quest’Aula, perché fino adesso purtroppo non è stato fatto.

Gli interventi del centrodestra sono stati volti a spiegare una situazione della quale parlano i giornali, ma realmente, politicamente, non è stata…

…  Fateci capire qual è la maggioranza, fateci capire quale percorso volete portare avanti con l’opposizione, che è di centrodestra e che se anche ci sono state o ci saranno scissioni rimane il centrodestra, rimangono.

capogruppo Vincenzi, aspettiamo una risposta al quesito presente nella convocazione di questo Consiglio.

Almeno voi diteci qual è il percorso che volete seguire con questa nuova maggioranza e quali sono le vostre intenzioni da portare avanti soprattutto sugli argomenti e non nella marchetta sul compostaggio, come si farà dopo questo Consiglio con il Movimento 5 Stelle, guarda caso, nel prossimo percorso di questa Assise.»

Ha chiesto quindi di parlare il capogruppo del PD Marco Vincenzi: «Per quanto riguarda la nostra Regione, la posizione della maggioranza e la realtà di questo Consiglio credo siano abbastanza chiare e possano essere ulteriormente chiarite, anche in questa sede, le prospettive.

…. Io credo, giustamente, che siano stati fatti passi in avanti con il sostegno di gran parte del Partito democratico, del popolo democratico della comunità del centrosinistra, che ha ritrovato un punto di speranza per un futuro proprio del campo del centrosinistra.

Questa inevitabilmente è un’opportunità, evidentemente, anche per la nostra Regione: l’opportunità di ampliare una base politica-amministrativa e di consenso nell’opinione pubblica.

Non è scontato, così come non è scontato a livello nazionale che questo riuscirà nel lungo periodo. Sicuramente, io credo che sia nell’interesse della nostra Regione, delle nostre comunità, tentare di raggiungere questo obiettivo.

Oggi siamo in una fase in cui la proposta di alleanze, anche a livello regionale, è già sul tavolo della discussione a livello nazionale, quindi lo è anche nella nostra Regione, con convinzione.

Sapendo che noi abbiamo però un vantaggio, che è la nostra storia: è la storia di questa legislatura, della precedente legislatura e in particolare di questa legislatura.

Nella precedente legislatura abbiamo governato confrontandoci sempre con chiarezza, alla luce del sole, in quest’Aula, approvando numerosissimi provvedimenti che hanno cambiato profondamente il corso di questa Regione.

….. Quindi, la volontà di ritrovare la possibilità di un accordo anche nella Regione Lazio, anche nel Consiglio regionale e, quindi, anche in Giunta è una volontà piena, chiara e legittima, che non contrasta con nessuna legge elettorale.

… Del resto, se è vero che le coalizioni presentano un proprio candidato Governatore, è vero anche che ne vince uno e tutti gli altri siedono in Consiglio regionale, e nessuna legge elettorale né tantomeno statutaria della Regione Lazio prevede un impedimento all’allargamento di maggioranza.

L’importante è che questo avvenga in modo chiaro.

E la chiarezza dov’è?

Nella rappresentazione, così come la facciamo oggi e come la faremo nei prossimi giorni, di obiettivi programmatici, di obiettivi di contenuto, di obiettivi di governo e anche – e credo che questo sia un valore aggiunto – di obiettivi politici generali, quale appunto quello di dare il nostro contributo nella nostra Regione con l’esperienza specifica, così come ho ricordato fino adesso, di un laboratorio originale e di sintesi in questo Consiglio per il confronto che avviene fra i vari Gruppi politici di allargare una maggioranza, che non sarà più larga soltanto in questo Consiglio regionale, ma per quello che ci riguarda e per quello che è il nostro obiettivo principale che sia una maggioranza che si allarghi nella nostra comunità e nel Lazio e, quindi, dia il suo contributo a questo progetto che è anche di carattere nazionale.»

Come intervento conclusivo a nome della Giunta è stato quello dell’assessore Daniele Leodori: «Innanzitutto voglio ringraziare i Consiglieri presenti in Aula per il dibattito e per questa occasione di confronto, un confronto di natura politica anche su temi nazionali. Sul tema nazionale non vorrei soffermarmi più di tanto, ma vorrei concentrarmi quasi esclusivamente sui temi della nostra regione e sulla situazione politica della nostra Regione.

Sul tema nazionale voglio fare solo una battuta, e lo dico agli amici del centrodestra, in particolare agli amici della Lega.

Ogni tanto un po’ di autocritica ci starebbe bene, perché c’è una parte che ha semplicemente assistito a un “suicidio politico” evidente e unilaterale.

Gli altri sono stati soltanto fermi a osservare come lentamente ci si avviava verso un burrone e hanno cercato poi di capire come comportarsi, con un dibattito pubblico peraltro, non semplice e non scontato, stesso dibattito che deve avvenire nella nostra Regione.

Ho detto, forse nella mia prima intervista di questa legislatura, otto giorni fa, che è prematuro, se non azzardato, parlare di accordo già definito con il Movimento 5 Stelle.

Oggi aggiungo che ho difficoltà a capire perché questa cosa desta stupore, vista la situazione politica nazionale, perché credo possa essere una conseguenza della situazione politica nazionale anche ipotizzare un percorso comune sui temi, non sugli incarichi e sulle poltrone, su temi sui quali dobbiamo confrontarci.

Rispetto a quello che diceva il consigliere Aurigemma, che definiva la Regione Lazio una succursale della politica nazionale, credo sia il contrario, che è all’inverso, è esattamente l’inverso perché noi qui da un anno e mezzo su temi specifici e concreti ci siamo comportati in maniera molto chiara, alla luce del sole, prima garantendo all’Aula e a questa legislatura di poter continuare e di poter proseguire un percorso politico amministrativo importante, già iniziato nella precedente legislatura, almeno al presidente Zingaretti.

La legge elettorale è chiara: elegge il Presidente e poi in Aula i numeri questa volta non ci sono stati di maggioranza assoluta all’interno dell’Aula, ma non per una legge elettorale sbagliata.

Questo lo voglio dire anche alla consigliera Lombardi, perché è la prima volta che questa Regione non ha una maggioranza tale da poter essere governata dal Presidente che ha ottenuto un voto in più alle urne.

Quella era una legge elettorale pensata sul bipolarismo, 25 anni fa.

Nel momento in cui si è passati all’elezione diretta del Presidente quello schema e quella legge elettorale rifletteva un panorama politico bipolare, bipolare non psichiatrico, bipolare politicamente parlando.

Nell’ultima tornata elettorale per la prima volta c’è stata un’elezione in cui tre candidati sono arrivati a circa cinque punti percentuali di differenza, di fatto andando a “tripolarizzare” il quadro politico e per la prima volta si è dovuti tornare in Aula e andare in Aula per cercare di capire se c’erano i numeri tali da poterci permettere di andare avanti.

Lo voglio ribadire e voglio ringraziare quei due Consiglieri, i due Consiglieri, il consigliere Cangemi e il consigliere Cavallari, che hanno fatto una scelta alla luce del sole e non sottobanco, qualche volta anche con altri Consiglieri che in Aula su provvedimenti specifici ci hanno messo la faccia e hanno votato a favore di provvedimenti importanti, in un caso anche a sfavore della mozione di sfiducia, in maniera sempre chiara, sempre mettendoci la faccia.

Questo lo voglio ribadire perché è stato un atto di coraggio che ha garantito stabilità…

Devo dire sottobanco peraltro apprezzata da più del numero dei Consiglieri che l’hanno votata, così ci capiamo.

Su questo i consensi erano anche più ampi.

Però, ecco, lo abbiamo fatto alla luce del sole.

Anche sui temi, sui temi specifici ci siamo confrontati con tutte le forze politiche presenti in Aula, spesso anche con il Movimento 5 Stelle.

Ricordo al consigliere Parisi che probabilmente il provvedimento più importante votato da quest’Aula lo abbiamo votato con l’astensione del centrodestra e con il voto contrario dei 5 Stelle, a dimostrazione che noi abbiamo cercato di confrontarci con le forze politiche su temi concreti e su temi specifici, ripeto, sempre tutto alla luce del sole.

È chiaro che oggi politicamente si apre una fase nuova, questo va riconosciuto perché a livello nazionale si è aperta una fase nuova.

Siccome noi siamo in un contesto politico e rientriamo in un contesto politico che è nazionale, che non può non avere implicazioni nella nostra Regione, come vi dicevo, probabilmente siamo stati anche fautori di una apertura di un percorso nuovo, perché quando ci si scandalizza perché non si è tornati alle urne ci dobbiamo ricordare che non è che si è votato 55 mesi fa, si è votato 16-18 mesi fa.

Questa legislatura è appena agli albori, sia regionale che nazionale.

È chiaro che noi ad agosto eravamo osservatori interessati perché, come dicevo prima, siamo francamente agganciati anche alla politica nazionale.

Però, è un bene anche per il Lazio e anche per i temi del Lazio, perché un passaggio del consigliere Tripodi mi ha fatto riflettere e deve far riflettere l’Aula, quando ci dice che l’uscita dal commissariamento non è tanto riuscita nel precedente Governo gialloverde.

Questo qualche antennina la deve far addrizzare a tutti e ci deve far capire che, probabilmente, era un quadro anche politico che ha comportato un ritardo nell’uscita da un commissariamento che tutti quanti noi auspichiamo per il bene di questa regione, non per il bene del centrosinistra o del Presidente Zingaretti e dell’assessore D’Amato.

Per il bene di questa regione, per iniziare, francamente, ad invertire ancora di più la direzione della sanità di questa regione, che ha ancora delle criticità, meno rispetto a sei anni fa, ma ancora non è per tutti noi, Assessori in testa, la sanità che vorremmo per questa regione.

Negli ultimi diciannove anni questa Regione è stata governata per undici anni dal centrosinistra e per otto dal centrodestra.

Se la Roma-Latina, una delle opere citate, è ancora bloccata e ferma, credo che una articolazione di responsabilità debba essere portata avanti, di responsabilità e di interrogativi da porre sul piatto e di nodi da sciogliere, da fare anche qui con chiarezza.

Sappiamo che c’è il Movimento 5 Stelle.

Non parliamo di temi astratti, ma ci confrontiamo su cose e proposte concrete.

Nel momento in cui ci si deve cimentare in una nuova fase politica all’interno del Consiglio lo si deve fare con chiarezza e anche con sincerità.

Quel tema specifico ha avuto in passato anche posizioni diverse tra noi e all’interno di quest’Aula.

Non soltanto nel centrosinistra.

Tra il centrodestra e il centrodestra, tra il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle.

Credo sia dovere e obbligo di quest’Aula iniziare ad affrontare, partendo da lì, anche altri temi.

Ne cito tre o quattro: l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, un Piano delle infrastrutture vero, che questa Regione non vede da tempo.

Parlavo della Roma-Latina, ma ci sono anche altre opere.

Mi riferisco alla OrteCivitavecchia, per citarne un’altra, alla cura del ferro, che in qualche modo noi abbiamo e dobbiamo porre al centro degli interventi di sviluppo di questa Regione.

Questi sono i temi su cui ci confronteremo per cercare di capire se ci sono i presupposti per una collaborazione più stretta rispetto al passato con chi in questo momento è un interlocutore, l’alleato di Governo nazionale.

Niente è ancora fatto, questo ci tengo a ribadirlo.

Niente ancora è iniziato.

Inizieremo ‒ auspico ‒ a confrontarci su temi specifici e, successivamente, su questioni più di governo e di dettaglio.

Su questo voglio ribadire l’idea che noi abbiamo a cuore un lavoro importante, di sviluppo per questa regione, così come abbiamo fatto in questi anni, in questi ultimi diciotto mesi di legislatura e nei cinque anni della precedente legislatura.

In questa legislatura noi abbiamo approvato trenta leggi: dodici nel 2019 più una decina di proposte di deliberazione consiliare.

La maggior parte di queste o hanno avuto l’unanimità, o hanno visto numeri più ampi dei numeri del centrosinistra in Aula.

A dimostrazione di una volontà costante, non a spot, non sporadica, ma di una volontà costante di confrontarci con i Consiglieri all’interno delle Commissioni per cercare di allargare il consenso sulle proposte di legge che abbiamo portato all’attenzione prima della Commissione e poi dell’Aula.

Adesso abbiamo peraltro, da qui a dicembre, quando si concluderanno, altri testi importanti.

Il Testo unico del commercio, da quello che so, è stato già deliberato e licenziato dalla Commissione competente, peraltro con il presidente Maselli; e se non vado errato, anche dalla Commissione bilancio, quindi è pronto per essere posto all’attenzione dell’Aula. »

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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