Botswana, all’asta licenze per uccidere gli elefanti. Da aprile apre la caccia

 

GABORONE – Oggi si battono all’asta le licenze per uccidere gli elefanti.

Succede in Botswana, il Paese con la popolazione più numerosa al mondo: 130 mila.

L’anno scorso, a maggio, il governo del nuovo presidente, Mokgweetsi Masisi, ha fatto decadere un precedente divieto di caccia in vigore dal 2014, varato dall’ex presidente Ian Khama.

Fino a un anno fa il Paese africano era considerato il santuario della fauna selvatica per le leggi messe in campo a protezione dell’ambiente.

Il ritiro del divieto ha sollevato un polverone e moltissime critiche.

Per giustificare il provvedimento le autorità di Gaborone hanno fatto riferimento al crescente conflitto tra esseri umani e animali, quegli animali che distruggono colture su vasta scala e minacciano la sopravvivenza stessa dei residenti in alcune zone rurali.

Era da tempo che le potenti lobby esercitavano pressioni sulle autorità per ottenere la rimozione del divieto di caccia dei pachidermi.

Il governo oggi offre 7 pacchetti di 10 elefanti ciascuno, secondo quanto riferito dalla casa d’aste Auction It Ltd, responsabile della vendita per conto di Gaborone.

Gli offerenti per partecipare dovranno versare la somma di circa 18 mila dollari.

La maggior parte di loro sono americani molto facoltosi.

Il governo ha stabilito una quota di 272 elefanti “abbattibili” nel 2020, di cui 202 destinati agli stranieri.

La stagione della caccia va da aprile a settembre, la stagione secca, quella in cui l’erba è bassa e gli animali sono più visibili.

(Articolo pubblicato con questo titolo il 7 febbraio 2020 sul sito online  del quotidiano “la Repubblica”)

 

 

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