Salvi i villini liberty a Roma, stop a demolizioni e cemento

 

Dalle vie che circondano villa Paganini su via Nomentana, poi giù lungo corso Trieste, tra i pini di piazza Trento, piazza Trasimeno.

Ancora, i gioielli architettonici di viale Gorizia, via Reno, via Fucino, con piazza Ledro, piazza Sabazio e piazza Trasimeno.

Le meraviglie liberty di piazza Caprera e piazza Mincio.

Tutto il tessuto storico, architettonico e paesaggistico, tutti i villini del primo Novecento, sono adesso vincolati e sotto tutela.

Mai più demolizioni e ricostruzioni, come nel caso di via Ticino, mai più sopraelevazioni, ampliamenti con aggiunta di balconi, bow- window e altro, mai più alterazioni dei giardini con box, garage o depositi.

Dopo la lunga battaglia di Repubblica, dei comitati degli abitanti dei quartieri e del Municipio, è stata pubblicata alla fine di gennaio sulla Gazzetta ufficiale la dichiarazione di tutela del direttore generale di Archeologia, belle arti e paesaggio del Mibact Federica Galloni.

Il provvedimento, avviato e portato avanti negli mesi scorsi dall’allora soprintendente Francesco Prosperetti, si è concluso con un atto storico, un vincolo paesaggistico praticamente quasi su un intero quartiere, il tutto in base al Codice dei beni culturali.

Questo vincolo – ha spiegato ad AgCult la soprintendente Daniela Porro – ha un valore fortemente innovativo, anche per il coinvolgimento delle istituzioni del territorio, Comune e Regione, per aver garantito forse per la prima volta in Italia la tutela paesaggistica a una area importante di una grande città e, non da ultimo, per la metodologia di lavoro.

Si è iniziato evidenziando gli ambiti di valore culturale.

È nato così il decreto, accompagnato da provvedimenti di tutela su singoli sugli edifici con particolari caratteristiche storico- architettoniche” .

E ha annunciato che si stanno definendo tutele anche per una seconda area, quella della Nomentana, che ha già visto la campagna vinta contro la demolizione di Villa Paolina a largo XXI Aprile.
Insomma quello che la stessa Porro definisce “un ambito omogeneo per caratteristiche e qualità architettoniche“, è stato salvato.

Il perché è semplice.

Tutto l’alternarsi di villini, giardini, ma anche fregi e particolari architettonici che rimandano allo stile floreale, è ispirato al modello della “città giardino”, una vera e propria caratteristica che non può essere persa.

L’obiettivo è semplice: non snaturare l’identità e il valore culturale della città otto-novecentesca, in presenza di “dinamiche di trasformazione che pongono a rischio i valori riconosciuti “.

Un vero e proprio atto d’accusa al Piano casa che ha permesso anche in luoghi di pregio interventi di demolizione e ricostruzione allettando gli imprenditori con premi di cubatura.

Poi le considerazioni storiche: con il corso Trieste, paesaggio indicato come vulnerabile, che fu progettato con il piano regolatore del 1909 e la variante del 1926, confermata poi nel nuovo Prg del 1931.

Il vincolo è un grande risultato” afferma la presidente dem del II Municipio Francesca Del Bello “ma l’attività di tutela non si deve fermare qui.

Perché nel nostro territorio ci sono tanti altri simboli della storia di questa città, come ad esempio il cinema Palazzo, le case popolari di Tiburtino, tipiche del barocchetto romano, e quelle del Flaminio intorno a piazza Perin Del Vaga“.

(Articolo di Paolo Boccacci, pubblicato con questo titolo il 14 febbraio 2020 sul sito online del quotidiano “la Repubblica”)

 

https://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2020-01-28&atto.codiceRedazionale=20A00536&elenco30giorni=true

Con nota VAS prot. n. 47 del 9 ototbre 2019 il Circolo Terrkitoriale di Roma ha trasmesso le sue osservazioni, facendo la seguenrte proposta.

“Si propone in conclusione di integrare il perimetro del vincolo proposto da codesta Soprintendenza secondo la planimetria allegata alla presente, di eliminare ogni menzione al Quartiere Nomentano ed alle “Città Giardino” ed infine di eliminare il riferimento al “Paesaggio degli insediamenti urbani“ ed all’art. 27 delle norme del PTPR, sostituendolo con il più corretto riferimento al “Paesaggio degli insediamenti urbani storici e territori contermini” ed all’art. 43 delle norme del PTPR.

In tal modo il vincolo paesaggisitico, una volta approvato definitivamente, verrà inserito nella TAV. B del PTPR (Foglio 374), andando ad estendere il vincolo paesaggistico del “centro storico” di Roma: conseguentemente dovrà essere modificata la TAV. A (Foglio 374), estendendo la perimetrazione dell’ambito di “Paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto”, che sarà quindi disciplinato dall’art. 43 delle norme del PTPR che, riguardo ai manufatti di interesse storico-monumentale di età medioevale, moderna e contemporanea, consente esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, di manutenzione straordinaria e di restauro e risanamento conservativo.”

Si riportano di seguito gli estratti del decreto di vincolo dell’8 gennaio 2020

… Vista la nota prot. n. 41360 del 20 novembre 2019 con la  quale  la Soprintendenza speciale ABAP di Roma ha trasmesso le  controdeduzioni alle osservazioni presentate sia dall’Associazione Verdi  ambiente  e società’ Onlus (V.A.S.) – circolo territoriale di Roma, acquisite  al protocollo con n.  37045  del  18  ottobre  2019,  che  dal  comitato «Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt» acquisite al protocollo  con n. 40538 del 14 novembre 2019;

  Considerato  che,  anche  in  seguito  all’accoglimento  di  alcune osservazioni, si è determinata la modifica della  titolazione  della proposta di dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  che  è pertanto: «Complesso urbano,  rappresentativo  dell’idea  di  «Città Giardino», nella città di Roma, lungo la direttrice di  impianto  di corso Trieste»;

…. Ritenuto, al fine di assicurare  il  necessario  coordinamento  del presente dispositivo con la struttura del  PTPR  e  tenuto  conto  di quanto segnalato nel parere della Regione Lazio prot. n. 508436 del 2 luglio  2019,  che  il  complesso  urbano  individuato  dal  presente provvedimento debba  intendersi  più  opportunamente  ascritto  alla tipologia dei paesaggi di  cui  all’art.  29  delle  norme  del  PTPR «Paesaggio dei  centri  e  nuclei  storici  con  relativa  fascia  di rispetto», e che tuttavia, per la sua peculiarità, rappresentata dai caratteri identitari degli edifici unitamente alle relazioni che essi stessi instaurano fra di loro e con  lo  spazio  urbano  circostante, riferibile  in  particolare  alla   «città   storica   di   impianto otto-novecentesco»  necessiti  della  definizione  di  una  specifica disciplina d’uso che e’ contenuta nel presente provvedimento;

…. Ritenuto di poter procedere con l’accoglimento parziale  di  alcune delle  osservazioni  formulate  dall’Associazione  Verdi  ambiente  e società Onlus (V.A.S.) circolo territoriale di  Roma,  dal  comitato «Salviamo Villa Paolina di Mallinckrodt» ed  approvate  dal  Comitato nella seduta del 27 novembre 2019, nonché  di  poter  procedere  con l’accoglimento parziale di alcune delle  osservazioni  formulate  dal Dipartimento  programmazione  e  attuazione   urbanistica   Direzione pianificazione generale di Roma Capitale, così come  indicato  dalla Soprintendenza speciale ABAP di  Roma  nelle  note  già  richiamate, provvedendo di conseguenza a modificare  i  documenti  relativi  alla dichiarazione  di  notevole  interesse  pubblico  come   di   seguito indicato, con riferimento ai rispetti  paragrafi  e  sotto  paragrafi individuati nella Proposta:

Decreta:

«l’ambito urbano» sito nel II Municipio del Comune di Roma Capitale (RM) identificato come complesso urbano, rappresentativo dell’idea di «città giardino» nella città di Roma, lungo la direttrice di impianto di corso Trieste compreso nella presente dichiarazione, meglio indicato in premessa è dichiarato di notevole interesse pubblico ai sensi e per gli effetti dell’art. 136, comma 1,  lettera c, decreto legislativo n. 42/2004 «Codice dei beni culturali e del paesaggio», rimane sottoposto a tutte le disposizioni contenute nel predetto decreto legislativo;

ai fini del coordinamento con il PTPR, il perimetro dell’ambito urbano di cui al presente provvedimento deve intendersi ascritto alla tipologia dei paesaggi di cui all’art. 29 delle norme del PTPR «Paesaggio dei centri e nuclei storici con relativa fascia di rispetto»;

nell’area perimetrata dichiarata di notevole interesse pubblico, come specificata nell’allegato A, parte integrante del presente provvedimento, ai sensi dell’art. 140, comma 2, del decreto legislativo n. 42/2004 vige la disciplina d’uso contenuta nell’allegato B – «Relazione generale e disciplina di tutela», parte integrante del presente provvedimento, intesa ad assicurare la conservazione dei valori espressi nel complesso urbano considerato.

La citata disciplina di cui al presente provvedimento sostituisce pertanto, nell’area perimetrata, le corrispondenti norme del PTPR della Regione Lazio del quale costituisce, al contempo, parte integrante ai sensi dell’art. 143, comma 1, lettera b) del codice, e non suscettibile «di rimozioni o modifiche nel corso del procedimento di redazione o revisione» del succitato PTPR.”

 

 

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