E MENTRE NOI SIAMO IN QUARANTENA, C’E’ CHI SI DA DA FARE E SI MANGIA IL TERRITORIO A PROPRIO USO E CONSUMO; E I CONTROLLI?

 

Rimessaggio barche piana di Seiano

Prima di scrivere questo post, dichiaro che sono a casa in isolamento, per evitare che qualche sciocchino, come è avvenuto qualche giorno fa mi rinfacci di non rispettare le normative vigenti; chiuso in casa come tutti… o quasi, e che la rete dei miei amici cittadini attivi sparsi per il territorio, mi invia foto e allarmanti notizie, non sul  Covid 19, bensì sull’aggressione al territorio, sul consumo di suolo e sul raggirare le normative urbanistiche che ormai sembrerebbero non esistere più, ammettendo che siano mai state rispettate.

Eh si, suvvia,  parliamo pure di qualche altra cosa, dobbiamo pur sopravvivere e, in questo clima di controllo poliziesco e di terrorismo virale, in questa momentanea sospensione delle libertà costituzionali,  ci sta invece chi, alla faccia di noi che restiamo chiusi in casa,  si sta dando da fare con ramazze e cazzuole, a costruire tettoie e appartamentini, chi si fa l’allaccio fognario per conto proprio, chi addirittura si costruisce la strada, chi si  edifica la prossima casa vacanza in attesa che passi il virus, che scarica materiale di risulta e amianto sul  Faito nello spazio  di fronte all’area pic nic, che abbatte l’ultimo pino secolare che faceva parte di un paesaggio che non abbiamo più a Seiano, chi lavora instancabilmente giù alla marina di Aequa, chi allarga varchi e rimessaggi barche improvvisati, senza dire dove si scaricano gli oli e le vernici usate, tanto il Rivo d’Arco e li vicino, insomma un frenetico quanto inarrestabile lavorio edificatorio.

Via Mulini e strada privata

Ultimo pino abbattuto di Seiano

San Francesco

Amianto a Faito

Costruzione via Raffaele Bosco tra Bonea e Sant’Andrea

Scrajo 2019

Scrajo 2020

Controlli?

Nessuno, i vigili sono troppo impegnati a controllare chi cammina da solo per strada per andare a fare la spesa o in farmacia e allora, nel frattempo,  le ruspe, le betoniere, i muratori con mascherina o senza continuano a lavorare instancabilmente e alacremente, senza mai fermarsi in cantieri sparsi ,su tutta la collina di Vico Equense: saranno autorizzati?

Si possono tenere cantieri aperti con le ordinanze straordinarie vigenti?

Le ditte, sempre le stesse, sempre le solite.

Ce l’hanno  il beneplacito dell’ufficio tecnico  che, ormai  sembra autorizzare sempre in deroga al PRG e al PUT ?

Dalla colina di San Francesco, alla Sperlonga,  alla Trine del Monte, da via vecchia Scraio, dalla Raffaele Bosco tra Bonea e S. Andrea, da giù Seiano fino al Monte Faito c’è un pullulare di attività di cittadini, che nel silenzio pauroso della quarantena imposta, come le Api panacridi in Alvisopoli  si stanno mangiando operosamente pezzi del territorio inquinandone altro, con il motto: “ A robba è la mia e ne faccio chello che voglio”.

E’ un sistema collaudato: chi dovrebbe controllare sembrerebbe chiudere  gli occhi, ma l’epidemia prima o poi finirà e allora bisogna darsi da fare,  poi magari dopo aver eseguito i lavori, passa chi di dovere per il redde rationem: hai fatto questo e non lo potevi fare “mettimece d’accordo” .

E si.

Funziona proprio così.

Funzionava già prima, ma ora, ve lo assicuro, nonostante la quarantena, molto, ma molto di più.

(Articolo di Franco Cuomo, responsabile del Circolo Territoriale di Vico Equense “Giovanni Esposito”, pubblicato con questo titolo il 18 marzo 2020 sul blog “Cronache da Agharta”)

 

 

 

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