Le proposte di VAS per la prossima fase politica e sociale

 

Nei giorni scorsi Vas ha pubblicato un comunicato stampa sul documento “Colao”.

Il riscontro fra gli iscritti e non solo, è stato positivo e molti ci hanno chiesto di mettere ordine alle riflessioni proponendo un documento di indirizzo e guida per la prossima fase politica e sociale.

VAS nella sua lunga vita (30 anni) ha prodotto documenti che sono stati il frutto di studi, di iniziative, di ricerche che analizzate alla luce di oggi potrebbero dare ancora delle risposte concrete all’empasse che stiamo vivendo.

La prima considerazione che ci viene di fare è che tutti noi abbiamo una memoria corta e veniamo catturati dall’immediato e dalla cronaca quotidiana.

Intanto bisogna rovesciare tale stato di cose.

Ci chiedono (Governo,Colao,corifei) di affrontare una serie di questioni in un mare di proposte intitolate “SOS ECONOMIA”.

Tutto ciò significa non voler dare risposte concrete e credibili.

Noi modestamente vorremmo sfidarli su un terreno che abbiamo già “arato” (non da soli per carità) e che ha dato e potrebbe dare dei frutti.

Il silenzio assordante delle istituzioni (tutte e sempre) ha impedito una svolta ecologica e ora si parla ma per ora sempre a parole di un Paese più verde e sostenibile. Vediamole insieme queste sollecitazioni, restando nel campo a noi più congeniale.

Risanamento Ambientale: è solo un auspicio.

Le bonifiche sono rimaste sulla carta.

Negli anni se si fosse messo mano a questo problema avrebbero potuto trovare occupazione, come possono ancora trovarla, decine di migliaia di giovani tecnici.

Senza queste scelte non c’è stato il  risanamento dei siti di interesse nazionale.

Il progetto Aria Pulita è andato avanti per tentativi e durante la quarantena in Lombardia e non solo, abbiamo verificato come la soluzione più efficace sia stata il blocco della circolazione che ha fatto crollare l’inquinamento.

Sono anni che abbiamo lanciato la campagna DIRITTI DEL MARE, DIRITTI AL MARE: dobbiamo registrare che molte spiagge del nostro Paese non sono balneabili e quando lo sono non sono fruibili perchè preda dei privati.

L’Europa ci ha chiesto più volte di cambiare registro.

Lettera morta, altrimenti si perdono voti.

ACQUA PUBBLICA: abbiamo vinto il referendum sull’acqua pubblica.

Giorno dopo giorno hanno disatteso la volontà popolare.

Ci sarà un governo o un giudice supremo che farà rispettare tale volontà ?

Intanto i signori dell’acqua fanno profitti.

Siamo il Paese che consuma più acqua minerale di tutti.

ECONOMIA CIRCOLARE: stiamo facendo una battaglia storica e con i movimenti abbiamo costretto l’Europa a chiedere all’Italia di bloccare  il conferimento dei  rifiuti in discarica.

Con la campagna MANGIASANO abbiamo sostenuto la necessità di una lotta agli sprechi alimentari, ivi compreso l’eccesso di consumo di carne da allevamenti in tensivi che contribuisce in misura non secondaria all’aumento della CO2.

Continuiamo a chiedere che le scuole di ogni ordine grado si assumano questo impegno ma soprattutto pensiamo ad un’agricoltura diversa non invasiva che aiuti i giovani a riappropriarsi della terra e scoprire il suo valore atavico.

Lo stato distribuisca a prezzi simbolici i terreni di sua proprietà e incolti ai giovani e poi gli accompagni con mezzi e tributi fino alla reddittività.

Bisogna farla finita con le favole dei giovani che tornano alla terra, buone per fare qualche servizio televisivo e poi li si lascia indebitati.

DISSESTO IDROGEOLOGICO: il territorio italico è stato massacrato dall’incuria e dalla speculazione: cosa si aspetta a farlo diventare un immenso cantiere a cielo aperto che lo ristrutturi e lo renda fruibile?

Naturalmente riformando la legge sugli appalti rendendola snella e applicabile con severi controlli per impedire la penetrazione malavitosa.

Si continua a parlare di turismo competitivo con il resto del mondo e non si fa niente per sistemare il Paese che alle prime piogge va in tilt.

BONIFICA DEL TERRITORIO DALL’AMIANTO: la nostra storica campagna “BASTAMIANTO” non ha finito il suo corso, visto quanto teritorio c’è ancora da bonificare, dando così ulteriore lavoro.

CONSUMO DI SUOLO E RIGENERAZIONE URBANA: si continua a consumare suolo, urbanizzando soprattuto il territorio agricolo di cui viene così a frantumarsi la continuità, senza che il Parlamento si sia ancora deciso a far approvare la legge sul consumo di suolo e la rigenerazione urbana      

Scuola, università e ricerca sono la cenerentola di un Paese che non vuole crescere.

Solo il covid e la scellerata politica di Boris Jonsson ha fermato l’esodo dei nostri giovani verso l’estero.

Per bloccare tale esodo certo è importante la digitalizzazione ma bisogna fare una grande riforma della scuola che renda competitiva l’istruzione e la formazione dei giovani e soprattutto dia linfa alla ricerca di base.

Questo libro dei sogni che è sotto i nostri occhi non può restare tale.

Se mai non si parte da scelte precise, i risultati non si avranno.

Si isolino una o due emergenze ambientali sulle quali tutti sono d’accordo (forze politiche e sociali), si facciano leggi o decreti, si destinino soldi e mezzi e si sperimenti un metodo che può essere vincente.

Il governo faccia il resto, sburocratizzi la macchina politica, se ci riesce, aiuti gli italiani, non diciamo ad uscire dalla più grave crisi che ha subito, ma perlomeno a sopravvivere.

Non si lasci incantare dalle sirene che hanno sempre lucrato sulle spalle di tutti senza pagare dazio.

Le città a dimensione umana non possono essere una chimera, le soluzioni negli anni sono state proposte e vanno applicate.

I progetti devono essere assemblati e realizzati.

La montagna di soldi che potrebbero arrivare dall’Europa va indirizzata attraverso una progettazione esecutiva, a monte, di piani e riforme credibili che meritino l’approvazione della Commissione europea, ivi compresa la riforma del sistema sanitario che se non avesse capitolato a favore del privato, forse poteva far fronte al disastro.

Più presidi sanitari, più ospedali attrezzati, più personale specializzato, più medici, più specializzandi.

Finirla con la sperequazione salariale. Il personale sanitario non deve essere definito eroe, se tutto funziona.

Non siamo dei visionari.

Le proposte che abbiamo fatto in questi anni erano e sono praticabili.

Certo, alcune erano prioritarie e non averle accettate ha comportato disastri e morti. Per favore e lo diciamo con forza non perdiamo altro tempo, ognuno di noi non sia spettatore passivo sia protagonista e faccia sentire la sua voce personale e collettiva.

Guido Pollice

Pino Boccia

Rodolfo Bosi

Giorgio Diaferia

Eduardo Fiorentino

 

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