Borghetto San Carlo, storia senza fine di una compensazione edilizia

 

Una lettera indirizzata direttamente alla sindaca Virginia Raggi.

È l’ultimo tentativo, ma solo in ordine cronologico, che la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio ha fatto per riaccendere i riflettori su Borghetto San Carlo, ventidue ettari di terreno situati all’interno del Parco di Veio e un complesso di 1.400 mq di casali dei primi del ‘900 con accesso da Via Cassia 1450 a La Giustiniana.

Una vicenda, quella della piazza verde di Borghetto, che non sembra trovare fine o perlomeno appare sempre più complessa e inverosimile nonostante gli sforzi perseguiti negli anni dai ragazzi della Cooperativa Romana Agricoltura Giovani.

Lettera a Virginia Raggi

Nel documento inviato al Campidoglio, la Cooperativa si dice esausta di “veder perpetrato un grave illecito che sottrae milioni di euro alle casse del nostro Comune di Roma Capitale, ostacola la produzione di lavoro e servizi ai cittadini di tutti i Municipi, manifesta alla luce del sole il vilipendio di accordi presi tra i costruttori romani come parte privata e l’Amministrazione che Lei rappresenta”.

Una storia che oltre a sembrare infinita – anni e anni di trattative e progetti che non decollano – per i giovani di Co.r.ag.gio è fuorilegge, un danno erariale, sociale, agricolo ed ambientale di milioni di euro.

Sostenuta da decine di sigle afferenti al Consiglio del Cibo ROMA FOOD POLICY, la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio ha sottoposto all’attenzione della Sindaca le gravi problematiche che ancora oggi ostacolano il progetto “Centro agricolo Borghetto San Carlo”, approvato vincitore nel 2015 del bando pubblico “Roma città da coltivare” e sostenuto da migliaia di cittadine e cittadini romani.

La storia dei terreni di Via Cassia

Con il punteggio più alto tra i concorrenti delle quattro aree messe a bando da Roma Capitale, l’affidamento dei terreni sulla Cassia alla Cooperativa è arrivato dopo una lunga rivendicazione per la valorizzazione delle terre pubbliche abbandonate e prevede un contratto di affitto per trent’anni.

Si trattava, e si tratta tuttora, di un progetto di multifunzionalità in grado di manutenere e far sviluppare un’area verde pubblica trasformata in parco agricolo per la città, con l’obiettivo di promuovere la produzione agroalimentare biologica e l’offerta di servizi socio-ambientali per i cittadini.

Nel cedere terreni e manufatti al Comune di Roma come compensazione urbanistica per cubature di cemento realizzate in un altro municipio – che ha portato alla completa realizzazione di Parco Talenti e alla vendita di numerosi appartamenti – il precedente proprietario, il costruttore Mezzaroma con Impreme S.p.a., si era impegnato nella ristrutturazione dei casali presenti nel borgo.

I lavori, che sarebbero dovuti terminare entro il 31 marzo 2016, sono stati solo parzialmente avviati e a oggi la struttura risulta in completo stato d’abbandono.

E qui arriviamo al punto perché quello che la cooperativa denuncia è proprio questo. La ristrutturazione dei casali, nonostante due proroghe concesse e un impegno di quasi 3 milioni di euro, non è mai avvenuto facendo così naufragare quello che doveva essere un progetto destinato a patrimonio pubblico.

Una volta recuperati, i casali dovevano essere destinati a servizi pubblici del XV Municipio e per due terzi alla Cooperativa per progetti di formazione, ospitalità, accoglienza e servizi verdi per la città.

Finora a nulla sono servite le lettere ufficiali, le convocazioni di commissioni delegate, gli incontri e le interrogazioni nei consigli municipali e comunali;  oggi a distanza di 5 anni dall’acquisizione delle terre la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gi non si arrende e fa un ultimo tentativo con la Raggi “per mettere tutti e tutte a conoscenza della grave e insostenibile situazione, di questa e di tutte le altre compensazioni inesaudite a Roma” – scrivono sul loro sito ufficiale.

Quello di Borghetto San Carlo infatti è solo uno dei tanti casi di compensazioni edilizie non portate a termine, vale a dire decine di milioni di euro mai riscossi dall’Amministrazione comunalebeni verdi persi per sempre e accordi mai rispettati ma grossi guadagni per i costruttori come parte privata, che hanno acquisito spese del cittadino immobili, terreni e servizi.

Oltre al danno morale vige naturalmente anche quello pratico; con la mancata ristrutturazione dei casali, che tra le altre destinazioni sarebbero serviti anche per il ricovero degli attrezzi agricoli, già rubati più volte, la cooperativa si vede costretta infatti a posticipare il cronoprogramma per lo sviluppo del piano aziendale.

Ancora un rinvio

Con la presente chiediamo un intervento urgente e un incontro per discutere dello sviluppo delle proposte sulle terre pubbliche, sullo stato delle Compensazioni edilizie e per trovare le migliori soluzioni per Borghetto San Carlo” – concludono nella lettera invitando la Sindaca a partecipare alla Commissione lavori pubblici urbanistica programmata per la mattinata di oggi proprio a Borghetto San Carlo.

Nulla di fatto anche per l’incontro di oggi; ancora una volta abbiamo dovuto rinunciare a un appuntamento importante per il nostro progetto.” – fanno sapere proprio dalla Cooperativa – “Impreme S.p.a. non ha dato disponibilità e l’appuntamento è stato rimandato alla settimana prossima. Oltre alla presenza dei costruttori, per giovedì 3 dicembre, ci aspettiamo quella del Campidoglio; dopo tutto questo tempo sarebbe importante una risposta concreta da parte delle Istituzioni, è ora di dare un segnale. 

La sfrontatezza che permette ai costruttori di trasgredire le regole e di fare quello che vogliono, indifferenti alle autorità pubbliche, mentre noi cerchiamo di fare il possibile per lavorare e migliorare la qualità della vita urbana nel rispetto delle regole condivise, non è davvero più tollerabile”.

(Articolo di Ludovica Panzerotto, pubblicato con questo titolo il 26 novembre 2020 sul sito online “VignaClaraBlog”)

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