Afghanistan, è finita una guerra iniziata con false motivazioni”

“Afghanistan, è finita una guerra iniziata con false motivazioni”

IL FONDATORE DI EMERGENCY E IL RITIRO DELLA NATO: “BIN LADEN E LE DONNE IN BURQA FURONO SOLO DEI PRETESTI”

L’annuncio del ritiro americano dall’Afghanistan dopo vent’anni ha fatto tirare un sospiro di sollievo al fondatore di Emergency, Gino Strada, considerato da tutti gli afghani, talebani compresi, un medico che ha fatto del Giuramento di Ippocrate, ovvero del dovere di curare tutti coloro che ne hanno bisogno indipendentemente dall’appartenenza etnica, politica e religiosa, il faro della propria missione.

Perché la nuova Amministrazione statunitense ha deciso di ritirare l’esercito dall’Afghanistan?

Innanzitutto perché l’Amministrazione Biden ha bisogno di liberare le truppe per utilizzarle nel contrastare l’espansione cinese; secondo, perché questa lunghissima guerra è costata all’America migliaia e migliaia di vite e la cifra di 2mila miliardi di dollari. Inoltre, come i russi e gli inglesi ancora prima, gli americani si sono finalmente resi conto che gli afghani non accetteranno mai l’invasore e che piuttosto sono disposti a riunire tutte le tribù specialmente se si tratta di occupanti che per giustificare la guerra accampano motivazioni false dalle conseguenze disastrose, per usare un eufemismo.

Cioè ?

L’invasione dell’Afghanistan da parte americana non è stata causata dal fatto che il regime talebano ospitasse Osama bin Laden, il fondatore di al Qaeda nonché mente dell’11 settembre. Se ne parlava infatti già durante la presidenza Clinton e, non va dimenticato, prima di bombardare questo già martoriato paese, l’Amministrazione Bush tentò un accordo con i talebani per convincerli a farla entrare nella partita della rotta petrolifera che parte dai territori delle ex repubbliche sovietiche per arrivare in Occidente. La questione dell’emarginazione femminile, l’altra giustificazione usata dalla coalizione occidentale, sotto le insegne Nato, per muovere guerra ai talebani non è mai stata reale. A nessuno è mai interessata realmente la condizione delle donne costrette a portare il burqa. Se così fosse, gli americani e, di conseguenza, i paesi alleati servili, tra cui l’Italia, sarebbero dovuti intervenire in molti paesi. Uno degli esempi più eclatanti è l’Arabia Saudita, stretta alleata degli Stati Uniti e anche dell’Europa che non solo non è mai stata invasa ma a cui vengono vendute enormi partite di armi nonostante la figura femminile sia discriminata e repressa.

A proposito di condizione femminile, il ritorno dei talebani al potere, conseguenza dei recenti negoziati di Doha cancellerà i passi avanti compiuti in questi vent’anni ?

Io sono stato a lungo in Afghanistan dove ho anche conosciuto i mujaheddin del comandante Massud così come i talebani. A differenza dei talebani, Massud voleva che le donne potessero studiare e lavorare affinchè, di conseguenza, si liberassero dal burqa e non viceversa. Ritengo pertanto che la questione del burqa e delle limitazioni a cui sono sottoposte le donne risiedano più nella tradizione oscurantista nelle aree rurali, che nel volere dei talebani; loro del resto, sono l’espressione del volere della maggior parte degli afghani data la loro appartenenza all’etnia pashtun che rappresenta il 65 per cento della popolazione.

Ritiene inevitabile il ritorno al potere dei talebani?

Sicuramente avranno un ruolo di peso nell’imminente riassetto politico, ma voglio sottolineare un fatto: i talebani non sono un fronte così compatto e omogeneo come si crede. Io ne ho conosciuti molti e tra questi c’erano fanatici estremi ma anche persone intelligenti e moderate. Nei nostri ospedali e presidi compresi quelli nella roccaforte talebana di Lashkargat, non abbiamo mai avuto problemi a impiegare personale infermieristico femminile.

Ci sarà una nuova guerra civile che contrapponga i talebani ai vari signori della guerra assorbiti dall’attuale governo centrale di Kabul ?

Potrebbe ma non è certo, mentre è sicuro che finché l’Afghanistan sarà occupato da potenze straniere ci sarà sempre e solo guerra. Questa iniziata all’indomani dell’11 settembre con false motivazioni, ha impoverito l’Afghanistan sotto tutti i profili e costretto a fuggire migliaia di giovani che ora l’Occidente respinge con l’ignobile menzogna che si tratti di migranti economici. Sono invece in tutto e per tutto dei profughi di guerra nati e vissuti sotto le bombe.

A proposito di paesi e regioni povere e corrotte, l’impegno di Emergency in Calabria prosegue ?

Sì, a Crotone c’è ancora la nostra presenza con un reparto dedicato al Covid all’interno dell’ospedale. Non abbiamo bisogno di stellette per fare il nostro dovere e collaboriamo con la Protezione civile.

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