Lettera di Green Cross al Presidente della Repubblica sulla neutralizzazione dell’arsenale chimico siriano

 

Immagine.logo Green CrossIl 4 febbraio 2014 il senatore Guido Pollice, Presidente Fondatore di Green Cross Italia, ed Elio Pacilio, Presidente di Green Cross Italia,  hanno trasmesso al Presidente Giorgio Napolitano la seguente lettera.

 

On.le Giorgio Napolitano

Presidente della Repubblica

Palazzo del Quirinale

Roma

Roma, 4 febbraio 2014

Prot. N° 55/14 ep

 

Oggetto: Neutralizzazione armi chimiche siriane in Italia

Illustrissimo Signor Presidente,

conoscendo con quale sensibilità e lungimiranza Lei segue ed ha a cuore il benessere delle nostre comunità, di come questo non sia disgiunto da un ancoraggio a valori di pace e cooperazione, insieme all’assunzione di responsabilità internazionali, vogliamo informarLa su una specifica iniziativa che Green Cross International ha intrapreso.

La nostra organizzazione internazionale, da lungo tempo impegnata sui temi del disarmo, della sicurezza e sostenibilità, sta seguendo con particolare attenzione e prossimità l’evoluzione del processo di distruzione e neutralizzazione dell’arsenale chimico siriano.

A questo scopo, in considerazione del tradizionale lavoro svolto dalle nostre affiliate sia negli USA che in Russia, così come per l’apprensione che vediamo crescere nell’opinione pubblica di vari Paesi del Mediterraneo, abbiamo ritenuto necessario indirizzare un messaggio al governo statunitense per sollecitare e rafforzare un loro coinvolgimento concreto nei processi di coinvolgimento delle comunità direttamente interessate da questa importante iniziativa di pace e disarmo.

Abbiamo ritenuto utile trasmettere copia – che Le alleghiamo – della lettera indirizzata ai Segretari di Stato e alla Difesa del governo USA al nostro Presidente del Consiglio, ai ministri degli Affari Esteri e delle Infrastrutture e Trasporti, e al presidente della Regione Calabria, confermando loro la piena disponibilità della nostra organizzazione internazionale – e delle altre organizzazioni firmatarie – ad offrire la nostra collaborazione per agevolare il superamento delle apprensioni ingenerate i molti cittadini sui rischi delle operazioni di disarmo previste, rafforzando dialogo, trasparenza e conoscenza.

Signor Presidente, cogliamo l’occasione per inviarLe il ringraziamento e la stima per quanto sta facendo per il nostro Paese in un frangente così fragile e turbolento.

Distinti Saluti

Elio Pacilio Guido Pollice Presidente Green Cross Italia Presidente Fondatore

Green Cross International Board Member Green Cross Italia

Immagine.Guido Pollice

Guido Pollice

Immagine.Elio Pacilio

Elio Pacilio

La lettera trasmessa il 3 febbraio 2014 è la seguente.

 

Washington, 3 febbraio 2014

Segretario di Stato John KERRY

US Department of State

2201 C Street, NW

Washington DC 20520

Segretario della Difesa Chuck HAGEL

US Department of Defense

1400 Defense Pentagon

Washington DC20301-1400

 

Oggetto: Opinione pubblica e coinvolgimento degli stakeholder nel processo di distruzione delle armi chimiche siriane

Egregi Segretari Kerry e Hagel,

noi sottoscritti, esperti di ambiente, salute, non proliferazione e controllo degli armamenti, abbiamo seguito da vicino tutti gli aspetti del processo di disarmo chimico siriano.

Crediamo che la questione più urgente oggi sia quella di assicurarsi che tutti gli agenti chimici più pericolosi provenienti dagli arsenali siriani vengano rapidamente consegnati al porto di Latakia e caricati sulle navi norvegesi e danesi.

Allo stesso tempo riteniamo importante la fase di monitoraggio della distruzione, dove gli Stati Uniti hanno preso, per evidenti ragioni, la leadership.

Abbiamo esaminato i piani per la distruzione del materiale chimico bellico sulla nave cargo militare statunitense Cape Ray e condividiamo l’approccio tecnico previsto.

Siamo consapevoli che la distruzione sulle navi in questo momento possa essere l’approccio meno rischioso da adottare, rispetto alla difficoltà di distruzione delle stesse direttamente in Siria, e viene incontro all’urgenza della questione offrendo anche un’alternativa praticabile, data la riluttanza di altri Paesi alla distruzione delle sostanze chimiche tossiche e dei relativi precursori nel proprio territorio.

Riteniamo, inoltre, che l’uso del Field Deployable Hydrolysis System (FDHS) installato sulla Cape Ray per lo smaltimento degli agenti chimici pericolosi, ridurrà al minimo i rischi potenziali per la salute pubblica e l’ambiente.

È importante, a nostro avviso, per far sapere che nelle scorte che dovranno essere distrutte non ci sono munizioni a carica chimica, eliminando così la necessità di affrontare la questione di esplosivi, propellenti e sistemi d’arma a corto raggio; che non vi sono agenti nervini, solo 22 tonnellate metriche di agente mostarda e circa 540 tonnellate di precursori chimici, per i quali è previsto il trattamento a bordo della nave.

Queste cose non sono segrete, sono note agli esperti, ma per far sì che la maggioranza dei cittadini venga rassicurata, vi è la necessità di uno sforzo mirato per portare queste informazioni e la consapevolezza alle comunità locali.

Coloro che tra noi sono stati coinvolti attivamente nei programmi di Stati Uniti, Russia e negli altri programmi di demilitarizzazione delle armi chimiche nel corso degli ultimi due decenni, possono testimoniare che l’iniziale assenza di dialogo attivo con le comunità locali, e in generale con i cittadini, ha portato a gravi fraintendimenti e, di fatto, alla riluttanza ad ospitare gli impianti di distruzione; questo, a sua volta, è diventato un ostacolo importante, che ha contribuito ai lunghi ritardi nell’attuazione degli obblighi nazionali di Stati Uniti e Russia nel quadro della Convenzione sulle armi chimiche.

Sebbene la nostra analisi ci abbia persuaso a concludere che il rischio del rilascio degli effluenti in atmosfera, terra o mare derivante da questa operazione sarà basso, capiamo perché le persone che vivono nell’area mediterranea, e anche altrove, possano rispondere con sospetto o addirittura opposizione a questa demilitarizzazione delle sostanze chimiche tossiche.

Ci sono già chiari segnali di malcontento e ansia in questo senso provenienti da Italia, Grecia, Turchia e Cipro. Un’opposizione che potrebbe chiaramente ritardare o impedire una missione così tempestiva e importante per eliminare in sicurezza le scorte di armi chimiche della Siria nel 2014.

Pertanto consigliamo i seguenti tre passi per contribuire ad affrontare questa sfida:

  1. Le organizzazioni multilaterali e non governative dovrebbero programmare immediatamente incontri e forum pubblici in Italia e negli altri Paesi dell’area mediterranea per spiegare i processi tecnici, discutere sui potenziali rischi e i benefici derivanti dal programma di distruzione delle armi chimiche siriane, e rispondere a domande, dubbi e suggerimenti dei cittadini delle amministrazioni locali, enti di controllo ed esperti.
  2. Le agenzie degli Stati Uniti, che operano per il processo di neutralizzazione a bordo della Cape Ray, dovrebbero fornire aggiornamenti costanti attraverso un sito web dedicato, che includa anche i dati di monitoraggio della qualità dell’aria e dell’acqua relativamente alle operazioni di smaltimento. Un portale che potrebbe anche essere collegato ai siti web delle Nazioni Unite e dell’OPAC (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche). Inoltre, si dovrebbe considerare l’installazione di una webcam attiva 24 ore su 24 a bordo della nave, come misura di fiducia, in linea con i requisiti di sicurezza, al fine di documentare e rendere disponibile al pubblico l’attività di demilitarizzazione attraverso un sito web.
  3. Alle comunità, probabilmente di Stati Uniti, Gran Bretagna e altri Paesi europei che potrebbero ricevere i precursori chimici e/o gli effluenti derivanti dal programma di neutralizzazione e distruzione delle armi chimiche siriane, dovrebbero essere notificate eventuali proposte di manipolazione o distruzione dei prodotti chimici e degli effluenti tossici nelle loro aree prima dell’inizio delle operazioni. La missione congiunta Opac-Onu, insieme ai governi nazionali e al settore privato, dovrebbe essere incoraggiata a sostenere e cooperare con ogni forma di dialogo pubblico, forum nazionali, regionali o locali e tutte le regolamentazioni che sono stabilite per controllare e supervisionare queste operazioni di smaltimento di sostanze chimiche tossiche.

Siamo tutti convinti che la piena trasparenza, la sensibilizzazione dei cittadini, e l’impegno generalizzato di tutte le parti interessate deve essere parte integrante di ogni processo di gestione dei rifiuti tossici, specialmente con i componenti di un programma di armi chimiche.

Coinvolgere, in modo tempestivo e trasparente, le comunità potenzialmente impattate non solo rafforzerà la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, ma aiuterà anche ad alleviare le preoccupazioni delle popolazioni, che altrimenti potrebbero minare questa storica e importante missione di demilitarizzazione.

Nel senso più ampio, tutto ciò sarà un contributo importante per il successo, così necessario, di questo progetto inedito di cooperazione internazionale per il disarmo e la non proliferazione delle armi di distruzione di massa in un Paese inghiottito da una costosa guerra civile e parte di una delle aree più sensibili del mondo, il Medio Oriente.

Grazie per la vostra tempestiva attenzione relativamente a questo argomento.

Le risposte possono essere indirizzate al dottor Paul F. Walker, direttore del programma di “Sicurezza e sviluppo sostenibile” di Green Cross International, 1100 15th Street, NW, Suite 1100, Washington DC 20005, USA, tel +1-202-222-0700, pwalker@globalgreen.org.

Cordiali saluti,

 

Dr. Paul F. Walker

Direttore del programma Sicurezza e sviluppo sostenibile di Green Cross International e coordinatore della Coalizione per la Convenzione per la proibizione delle armi chimiche (Washington DC, USA)

Ambasciatore Sergey Batsanov

Direttore dell’Ufficio di Ginevra delle Conferenze Pugwash sulla scienza e gli affari mondiali, membro del consiglio del Pugwash, e già capo sovietico e negoziatore russo della Convenzione sulle armi chimiche (Ginevra, Svizzera)

Daryl Kimball

Direttore esecutivo dell’Arms control association (Washington DC, USA)  

Irene Kornelly

Presidente della Colorado Citizens’ Advisory Commission for Chemical Demilitarization (Pueblo, Colorado, USA)

Elio Pacilio

Presidente di Green Cross Italia (Roma, Italia)

Erich Pica

Presidente di Friends of the Earth (Washington DC, USA)

Lenny Siegel

Direttore esecutivo di Center for Public Environmental Oversight (California, USA)

Sharon Squassoni

Direttrice del Programma per la proliferazione e la prevenzione al Centro studi strategici e internazionali (Washington DC, USA)

Dr. Ralf Trapp

Consulente per le questioni del Controllo e del Disarmo CBW (Chessenaz, France)

Craig Williams

Co-presidente del Chemical Destruction Citizens’ Advisory Board (Blue Grass, Kentucky, USA)

Dr. Jean Pascal Zanders

Direttore di The Trench e membro del consiglio delle Conferenze Pugwash sulla scienza e gli affari mondiali (Ferney-Voltaire, Francia)

 

Le affiliazioni organizzative sono elencate solo a scopo identificativo

Copia della lettera è stata inviata a:

On.le Enrico Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri

On.le Emma Bonino, Ministro degli Affari Esteri

On.le Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture e Trasporti

On.le Giuseppe Scopelliti, Presidente della Giunta della Regione Calabria

Sua Eccellenza Dr. Sa’ad Abdul Majeed Ibrahim Al-Ali, rappresentante permanente dell’Iraq all’OPAC e presidente della Conferenza dei paesi membri dell’OPAC

Sua Eccellenza Francesco Azzarello, rappresentante permanente dell’Italia presso l’OPAC

Onorevole Thomas M. Countryman, assistente del Segretario di Stato degli USA per la sicurezza e la non proliferazione internazionale

Sua Eccellenza Dott. Olexandr Horin, rappresentante permanente dell’Ucraina all’OPAC, Chairman e consiglio esecutivo dell’OPAC

Sigrid Kaag, coordinatore speciale della missione congiunta OPAC-ONU

Angela Kane, alto rappresentante delle Nazioni Unite per il disarmo

Sua Eccellenza Mr. Roman A. Kolodkin, rappresentante Permanente della Federazione Russa all’OPAC

Sua Eccellenza Dr. Robert Mikulak, ambasciatore statunitense dell’OPAC

Carmen J. Spencer, ufficio esecutivo del Programma congiunto per la difesa chimica e biologica dell’esercito Usa

Sua Eccellenza Ahmet Uzumcu, direttore generale dell’OPAC

Onorevole Andrew C. Weber, assistente del Segretario alla Difesa per i programmi di difesa nucleare, chimici e biologici

 

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