Ecoreati, coro di sì ad approvazione ddl alla Camera

 

(ANSA del 23 marzo 2015, ore 22:34) – C’è la quasi unanimità nella richiesta di approvazione del Ddl sugli Ecoreati alla Camera.

Dalla politica all’industria si sollecita subito un’approvazione anche se nel provvedimento c’è qualche criticità, ad esempio sull’Air gun.

Ma si potrà pensare ad una modifica nell’arco di qualche mese.

Il presidente del Senato Pietro Grasso si dice “orgoglioso” del “primo importantissimo passo contro gli ecoreati che è stato compiuto” con l’approvazione del provvedimento sui reati ambientali approvato in Senato e che attende adesso la lettura definitiva da parte della Camera dei deputati.

Sono molte le novità, direi rivoluzionarie, che mi auguro verranno confermate, come se lo augurano le decine di associazioni che hanno lanciato una campagna affinché non si cambi ‘neanche una virgola’ del testo per farle diventare definitivamente legge” ha sottolineato Grasso aprendo i lavori del convegno ‘Delitti contro l’ambiente, prospettive di una riforma attesa’ organizzato dalla Commissione parlamentare ecomafie.

La norma sull’Air gun che vieta l’esplorazione nel sottosuolo in ambiente marino per ricerca e ispezione finalizzate alla coltivazione di idrocarburi “è sbagliata e andrà modificata nel più breve tempo possibile tenendo conto delle direttive Ue” ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, precisando che la modifica andrà fatta “una volta testata sul campo la norma“, nell’arco di sei mesi.

Il ministro dimostra quindi un’attenzione verso un nuovo modello industriale nell’ottica dello sviluppo che deve essere “competitivo in Europa ed ecocompatibile”.

Ad avviso di Galletti, il disegno di legge sugli Ecoreati risponde anche alla necessità di disegnare regole che sorreggano questo sistema di cui il ddl “è un tassello importantissimo“.

Sugli ecoreati “il percorso non è stato né breve né facile, molte resistenze, tante paure, critiche ingenerose all’impianto sanzionatorio – giudicato troppo duro – e agli aspetti preventivi, – ritenuti, al contrario, troppo carenti.

Le stesse difficoltà e le stesse critiche incontrate nel percorso delle norme anticorruzione – ha spiegato Grasso – C’è sempre qualcuno pronto a dire che non servono, che ci vuole ben altro, che occorre semplificare altre leggi, rivedere altri codici.

Bene, facciamolo, muoviamoci in parallelo su tutti i fronti: da parte mia posso assicurare massima attenzione e massimo impegno nel sostenere queste riforme, a cominciare da quella del Codice degli appalti attualmente in (VIII) Commissione in Senato“.

Una risposta sempre pronta, ha spiegato Grasso, è: “se scoppia lo scandalo si vede che le norme ci sono e funzionano, quindi non ne sono necessarie di nuove“.

Vero, ma fino a un certo punto – ha detto il presidente del Senato – Anche lo scandalo Eternit è scoppiato, ma abbiamo visto come è andato a finire, almeno per ora.

Ogni cambiamento, ogni legge che ci fa fare un passo avanti nella serietà e nella forza di contrasto a questi fenomeni è necessario, nessuno è da solo sufficiente“.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha rilevato che “il disegno di legge sulla corruzione chiama in causa una patologia del sistema mentre una legge come quella sugli ecoreati mette in discussione il sistema” e poi ha sottolineato che il provvedimento sugli ecoreati “è stato a bagno maria un anno“, “senza contatori” come quello di Sky sul ddl anticorruzione e quindi “con una rilevanza mediatica sotto traccia“.

Da ministro dell’Ambiente la prima visita che feci fu nella Terra dei fuochi, dove ho riscontrato una incongruenza e l’inefficacia del sistema sanzionatorio“.

Così il ministro auspica che il ddl sugli ecoreati venga approvato rapidamente.

Non si può allungare all’infinito la prescrizione” e “configurare esattamente il disastro ambientale è la risposta politica forte ad una vicenda forte e di dolore come quella di Casale Monferrato” riferendosi al processo Eternit.

Il ministro ha assicurato che “non sono fondate le preoccupazioni espresse sul possibile impatto che sui nuovi reati ambientali potrebbe avere la ‘causa di non punibilità’ per tenuità del fatto, di recente approvata in termini generali“.

Infatti spiega Orlando, “le pene previste per i due delitti principali (inquinamento e disastro ambientale), anche a prescindere dalle aggravanti, sono più elevate del limite di pena massimo (cinque anni) per il riconoscimento della causa di non punibilità.

Ed inoltre, se le pene ‘in concreto’ dovessero essere ridotte a un livello inferiore ai 5 anni per effetto di attenuanti comuni o della scelta di riti alternativi, queste riduzioni non inciderebbero sull’applicazione della causa di non punibilità per quale conta soltanto la pena massima prevista ‘in astratto’ dal legislatore”.

Intervenendo ad un convegno sugli ecoreati, il ministro ha poi detto che “per i delitti meno gravi previsti dal nuovo ddl o per i reati contravvenzionali previsti da altre discipline preesistenti a tutela dell’ambiente l’impatto negativo della nuova causa di non punibilità dovrebbe essere escluso“. Per il presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realaccila legge sugli ecoreati, al centro oggi di un importante appuntamento al Senato, e il ddl anticorruzione sono due facce della stessa medaglia, due aspetti di una battaglia comune per la legalità e per un’economia forte perché rispetta l’ambiente, la trasparenza e il futuro.

Entrambi i provvedimenti vanno varati al più presto“.

Per Confindustria il ddl Ecoreati “criminalizza l’uso dell’air gun, una tecnologia universalmente utilizzata per la ricerca scientifica e per i rilievi dei giacimenti nel sottosuolo marino.

La norma, se approvata, rischia di determinare la chiusura delle attività upstream a mare (investimenti previsti, o già partiti, in impianti e servizi per oltre 10 miliardi), oltre a tagliare filoni di ricerca nei quali sono attivi numerosi Enti“.

Il l d.g. di Confindustria, Marcella Panucci, intervenuta al convegno sul Ddl ecoreati ha ricordato che l’associazione degli industriali “ha sempre condiviso la necessità di introdurre nel codice penale i delitti ambientali e di inasprire le sanzioni per contrastare il dilagante fenomeno delle ecomafie“.

Così ha voluto “quindi smentire tutti coloro che hanno scritto o detto che noi ci opponiamo all’approvazione della riforma dei reati ambientali“.

Panucci, intervenendo ad un convegno sul Ddl sugli ecoreati, ha spiegato che tuttavia il testo approvato dal Senato, “pur rappresentando il risultato di un ampio dibattito che ha sicuramente prodotto risultati positivi, presenta a nostro avviso alcuni elementi di criticità“.

Nonostante si moltiplichino da più parti gli appelli ad approvare il ddl sugli ecoreati ‘senza cambiare una virgola’ credo che ‘una virgola’ vada cambiata ed in particolare la norma che introduce il ‘disastro ambientale abusivo’, che, come ha denunciato in un articolo su Lexambiente Gianfranco Amendola, autorevole e storico magistrato specializzato nel contrasto ai reati ambientali, crea una zona franca per chi inquina e distrugge l’ambiente in presenza di un’autorizzazione“.

È l’opinione del leader dei Verdi Angelo Bonelli che rivolge un appello ai deputati che saranno chiamati a votare il provvedimento: “La norma assurda che introduce il disastro ambientale abusivo va modificata perché se fosse approvata così com’è renderebbe impossibili i processi per disastro ambientale contro chi ha inquinato con autorizzazione lasciando impuniti, da sud a nord, i grandi inquinatori“.

Un esempio degli effetti dell’introduzione del disastro ambientale abusivo? – conclude Bonelli -. Un processo come quello sull’Ilva di Taranto non si sarebbe mai potuto svolgere perché l’acciaieria inquinava con autorizzazione dello Stato“.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Vas