Via il divieto all’air gun, la Camera dà ok a ddl Ecoreati

 

(ANSA del 6 maggio 2015, ore 00:11) – La Camera sopprime le norme che vietavano l’uso della tecnica air gun per la ricerca di idrocarburi sui fondali marini e dà il via libera alla proposta di legge sugli Ecoreati.

Il provvedimento torna al Senato dove potrebbe avviarsi verso un traguardo tanto atteso di rendere la nostra normativa adeguata a combattere i reati contro l’ambiente e la salute dei cittadini.

Ne è convinto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti secondo cui “l’Italia è vicina a un risultato epocale“, perché “senza la zavorra dell’air gun” il testo “sarà legge entro fine mese“.

E aggiunge che “c’è l’impegno del governo“.

Ma dall’opposizione agli ambientalisti si levano le accuse a Renzi “di aver ceduto ai petrolieri“, di “ennesimo colpo di mano del governo“, con il timore che a palazzo Madama ci sarà un insabbiamento e il M5S assicura che starà “con il fiato sul collo“.

L’ex ministro dell’Ambiente Andrea Orlando insiste che è “un testo storico” e replica: “Ci sono poteri forti?

Non so se residuino, ma so che ci sono interessi legittimi.

E oggi siamo davanti a una impostazione ragionevole e condivisa“.

L’Aula ha licenziato il provvedimento con 353 sì, 19 no e 34 astenuti dopo aver fatto passare l’emendamento soppressivo dell’air gun su cui c’era il parere favorevole del governo con 283 sì, 160 no e 2 astenuti.

Il M5S punta l’indice contro Galletti attribuendogli “pura schizofrenia politica” perché “viene in Aula a dirci che gli articoli sull’air gun sono inopportuni, eccessivamente stringenti” mentre “quegli articoli al Senato sono stati introdotti proprio dal suo partito e da coloro che alla Camera inorridiscono leggendoli“. (vedi http://www.vasonlus.it/?p=14262#more-14262)

La “sorpresa” per questo “atto incomprensibile” del governo, viene espressa, fra gli altri, dalle associazioni Legambiente e Libera: ”Era la volta buona ma a pochi metri dal traguardo il governo cambia idea e, dopo tante rassicurazioni e prese di posizione pubbliche da parte di diversi ministri sostiene l’emendamento per togliere il comma sull’air gun e lo rispedisce al Senato dove rischia l’affossamento, vista la maggioranza risicata, l’ostracismo delle commissioni Giustizia e Ambiente e visto che una parte dei senatori Pd non vogliono i reati ambientali nel codice penale”.

Il M5S teme “la guerra tra bande della maggioranza” al Senato, per questo – assicura – “già da oggi parte il countdown: mancano 26 giorni.  

Staremo col fiato sul collo perché non si può più aspettare.  

La Terra dei Fuochi, il dramma dell’amianto, Taranto e Porto Torres: tutti i buchi neri della nostra Italia ammalata non possono più sopportare i giochini e le bugie di questa maggioranza“. L’air gun, spiega Greenpeace, è una tecnica di prospezione geosismica: consiste nel sondare il fondo del mare sparando ripetutamente e con alta frequenza aria compressa contro i fondali.

L’impatto di questi spari (vere e proprie esplosioni) finisce per generare onde di rifrazione, usate per mappare la composizione geologica degli strati sottostanti il fondo del mare.

L’air gun è quindi il primo strumento normalmente impiegato – prima dei pozzi di esplorazione – per capire se sotto i fondali marini possono esservi giacimenti gassosi o liquidi.

Immagine.Corriere Sera 6.5.2015

Immagine.Italia Oggi 6.5.2015

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