Emissioni CO2 degli aerei triplicheranno entro il 2050

 

Emissioni CO2

Se fosse uno Stato, il settore aeronautico sarebbe ventunesimo al mondo in termini di Pil, ma settimo in termini di emissioni, appena dietro la Germania ma davanti alla Corea del Sud, con 700 milioni di tonnellate di CO2 a livello globale nel 2013.

Da qui al 2050, anno in cui molti Paesi sviluppati puntano a tagliare le proprie emissioni dell’80%, l’inquinamento generato dagli aerei è destinato a triplicare.

A dirlo è uno studio dell’International Council on Clean Transportation (Ictt), l’organizzazione no profit indipendente che ha fatto esplodere il Dieselgate.

L’Icct si cimenta con le emissioni dei velivoli in vista della conferenza sul clima di Parigi, quando i decisori mondiali dovranno discutere anche di come inserire le emissioni dell’aviazione in un quadro normativo.

L’indagine prende in esame nel dettaglio l’efficienza energetica nel 2014 di venti compagnie aeree che fanno rotte transatlantiche, dall’Europa a Usa e Canada.

In media queste rotte generano una tonnellata di CO2 per passeggero, l’equivalente di quanto emette una Toyota Prius in un anno percorrendo 35 km per ogni giorno lavorativo.

Esistono però differenze notevoli tra i vari vettori, legate principalmente all’anzianità dei velivoli.

L’aviolinea più efficiente è la Norvegian Air Shuttle, rispetto alla quale Alitalia, all’undicesimo posto in classifica, ha il 30% di efficienza in meno.

Per ogni passeggero la Norvegian percorre 40 km con un litro di carburante con la sua flotta di Boeing 787-8.

A confronto Alitalia percorre 31 km, meno della media delle compagnie che è di 32 km.

C’è tuttavia chi registra performance nettamente peggiori, in primis British Airways, che con un litro percorre appena 27 km per passeggero e ha il 51% di efficienza in meno rispetto alla Norvegian.

Sorprende vedere differenze così grandi in termini di consumi tra le compagnie aeree“, osserva Dan Rutherford, coautore del rapporto.

La scelta della compagnia con cui si vola fa la differenza, se si è preoccupati per il clima“.

 

(ANSA del 17 novembre 2015, ore 16:17)

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