La Nasa conferma, 2015 l’anno più caldo di sempre

 

Anno 2015 più caldo

Il 2015 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1880, cioè da quando si ha disponibilità di dati.

La notizia, finora presumibile ma non ufficiale, è certificata dalla Nasa e dall’Agenzia federale Usa per la meteorologia (Noaa).

La temperatura media globale è stata di 1 grado sopra la media del periodo 1880-1899.

È la cifra più alta mai registrata negli ultimi 136 anni, e supera il record del 2014 di 0,16 gradi.

La temperatura sulla superficie terrestre è stata più alta di 1,33 gradi rispetto alla media; quella della superficie marina ha registrato +0,74 gradi sopra la media.

Il termometro è stato da record anche a dicembre, che con 1,11 gradi sopra la media si è confermato il dicembre più caldo di sempre.

Nel corso del 2015 sono stati 10 i mesi che hanno segnato un primato delle temperature, con le sole eccezioni di gennaio e aprile.

Anno 2015 più caldo.1.

Nel corso del 2015 il caldo record ha interessato diverse aree del globo: l’America Centrale e la parte settentrionale del Sud America, varie parti dell’Europa settentrionale, meridionale e orientale fino all’Asia occidentale, e ancora la Siberia centrorientale, alcune regioni del Sud Africa, ampie aree del Pacifico nordorientale ed equatoriale e del Nordatlantico occidentale, la maggior parte dell’Oceano Indiano e zone dell’Oceano Artico.

Anno 2015 più caldo.2.

A contribuire è stato certamente il fenomeno climatico periodico El Nino, che riscalda l’Oceano Pacifico tropicale, “ma è l’effetto cumulativo di un trend di lungo periodo che ha portato al record di temperature a cui assistiamo“, evidenziano gli esperti.

Il cambiamento climatico è la sfida della nostra generazione“, sottolinea l’amministratore della Nasa Charles Bolden.

L’annuncio di oggi è un dato chiave che dovrebbe far alzare in piedi i decisori politici e farli prendere atto che ora è il momento di agire“.

Sempre in base ai dati, l’estensione della copertura nevosa nell’emisfero Nord durante il 2015 è stata di 24,6 milioni di km quadrati.

Si tratta dell’undicesima estensione più bassa dall’inizio delle misurazioni, nel 1968, e la più bassa dal 2008.

L’estensione annuale media del ghiaccio marino artico si è attestata a 11 milioni km quadrati, la sesta più piccola negli ultimi 37 anni.

Al contrario, l’estensione del ghiaccio marino in Antartide è stata la terza più grande mai registrata dopo quelle del 2013 e del 2014, a 12,7 milioni di km quadrati.

Le notizie sul record delle temperature come quella che riguarda il 2015 dimostrano che il continuo cambiamento climatico ormai è diventato realtà“.

Questo il commento di Wolfgang Lucht, del Potsdam Institute For Climate Impact Research, ai dati della Nasa e del Noaa che certificano il 2015 come anno più caldo di sempre.

Nel sistema climatico, ovviamente, ci sono sempre variabili naturali – dice Lucht in riferimento al fenomeno El Nino – ma il trend è chiaramente in crescita. Pertanto è stato essenziale che l’accordo di Parigi sul clima abbia preso in considerazione la scienza. Adesso è importante agire di conseguenza“.

La Germania – evidenzia – può essere ulteriormente pioniera per affrontare l’attuazione dell’accordo in modo più sistematico, arrivando a raggiungere la fine dell’era dei combustibili fossili“.

Anche in Italia il 2015 è stato l’anno più caldo dell’ultimo decennio con temperature massime superiori di 1,3 gradi celsius sulla media.

Lo afferma la Coldiretti sulla base di elaborazioni di dati Ucea (Unità di ricerca per la climatologia e la meteorologia applicate all’agricoltura).

L’agricoltura è l’attivita’ economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli“, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, nel sottolineare che “si tratta però di una sfida per tutti che può essere vinta solo se si afferma un nuovo modello di sviluppo più attento alla gestione delle risorse naturali nel fare impresa e con stili di vita più attenti all’ambiente nei consumi, a partire dalla tavola“.

La nuova normalità è l’instabilità. Mai come in questi ultimi anni gli eventi estremi sono stati ‘rafforzati’ dal riscaldamento globale che ha modificato l’intera dinamica energetica dell’atmosfera, e le devastanti conseguenze stanno già impattando sia sulle comunità umane, sia sulle popolazioni di animali e gli ecosistemi che sono diffusi dall’Artico all’Amazzonia“.

Il direttore scientifico del Wwf, Italia, Gianfranco Bologna, commenta così i dati diffusi dalla Nasa e dal Noaa, che hanno incoronato il 2015 anno record per le temperature.

Gli eventi estremi registrati negli ultimi anni – dice la responsabile Clima ed Energia del Wwf Mariagrazia Midulla – ci impongo di agire in fretta per evitare il cambiamento climatico più catastrofico, limitando il riscaldamento globale a 1,5 gradi come deciso a Parigi. È urgente cambiare passo verso un’economia a basso tenore di carbonio basata sul risparmio, sull’efficienza e sulle fonti rinnovabili di energia, lasciando sotto terra la maggior parte dei combustibili fossili che non abbiamo ancora bruciato. Allo stesso tempo – prosegue – dobbiamo prepararci ad affrontare gli effetti ormai inevitabili del cambiamento climatico. In Italia, come in tutti i paesi, è urgente e imprescindibile una strategia climatica, richiesta anche dall’accordo di Parigi“.

 

(ANSA del 20 gennaio 2016, ore 00:53)

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