Filippine a rischio per cicloni sempre più estremi

 

Filippine a rischio

Nelle Filippine il rischio di tifoni della potenza catastrofica di Haiyan – che nel 2013 provocò oltre 7300 tra morti e dispersi – è sempre più alto.

Secondo uno studio condotto dall’Università di Sheffield, pubblicato sull’International Journal of Climatology, l’aumento della temperatura della superficie del mare, provocato dai cambiamenti climatici, potrebbe essere fattore scatenante di cicloni tropicali sempre più estremi e intensi nell’arcipelago.

Con conseguenze drammatiche in termini di perdite di vite umane e danni economici. Analizzando gli eventi verificatisi tra il 1951 e il 2013, i ricercatori hanno rilevato una lieve diminuzione di cicloni di piccola entità (quelli con venti al di sopra dei 118 chilometri orari), in particolare negli ultimi due decenni.

Tuttavia negli ultimi anni sono aumentati i fenomeni più pericolosi, con venti che superano i 150 chilometri orari, colpendo principalmente l’isola settentrionale di Luzon.

Studi precedenti suggeriscono che l’aumento di cicloni tropicali particolarmente intensi potrebbe essere imputato all’aumento della temperature della superficie marina registrato almeno dal 1970 come effetto dei cambiamenti climatici. Un dato che fa riflettere anche se, precisano gli scienziati, è ancora presto per giungere a conclusioni.

Secondo il rapporto 2014 sui rischi globali della United Nation University le Filippine sono tra i Paesi più a rischio per una serie di eventi naturali: piogge monsoniche, cicloni tropicali, terremoti e tsunami. Nel novembre 2013 il tifone Haiyan fu uno dei più violenti mai registrati.

 

(ANSA del 29 febbraio 2016, oere12:54)

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