Glifosato, la Commissione Ue prolunga di 18 mesi l’autorizzazione

 

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Malgrado l’opposizione di alcuni Stati, Italia compresa che però alla fine si è astenuta, al termine di una riunione del ministri dell’agricoltura e della pesca dell’Ue, la Commissione europea ha deciso di prolungare di 18 mesi l’autorizzazione per il glifosato.

Il Commissario europeo alla salute e alla sicurezza, Vytenis Andriukaitis,  ha dichiarato: «La Commissione conosce gli obblighi giuridici, sappiamo che c’è un termine fissato al 30 giugno e quindi adotteremo la proroga di 18 mesi dell’autorizzazione del glifosato».

La Commissione, che non ha mai nascosto di essere molto sensibile alle pressioni di Monsanto e delle altre multinazionali dei pesticidi, e che voleva prorogare l’autorizzazione per 15 anni, ha quindi approfittato delle riunioni inconcludenti su questo argomento per dare  un altro anno e mezzo di via libera all’erbicida, 18 mesi che dovrebbero permettere all’European chemicals agency (ECHA) di terminare la sua valutazione sulla pericolosità del glifosato nel  RoundUp, l’erbicida più venduto nel mondo.

Una decisione condivisa dalla relatrice Angélique Delahaye, del Partito Popolare europeo, che ha detto che «il settore agricolo  è in gran parte dipendente dall’erbicida e, se esistono delle alternative sono ancora marginali.  

Prima di vietare il glifosato, bisognerebbe quindi sviluppare altri mezzi di protezione delle coltivazioni».

Ma le associazioni ambientaliste e quelle dell’agricoltura biologica ribattono che da analisi svolte  in Germania emergono che ci sono tracce di glifosato nel corpo del 99,6% dei cittadini.

Le concentrazioni dell’erbicida nell’urina erano da 5 a 42 volte superiori al valore Massimo autorizzato nell’acqua potabile in Europa.

La Francia ha classificato già nel 2011 il glifosato come  perturbatore endocrino e il ministro della salute, Marisol Touraine, a maggio aveva ricordato che «il presidente della Repubblica ha chiaramente detto durante l’ultima conferenza ambientale che il glifosato non sarà autorizzato in Francia perché, indipendentemente dai dibattiti sul carattere cancerogeno o meno del glifosato, noi consideriamo gli studi di cui disponiamo mostrano ugualmente che è un perturbatore endocrino».

L’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella, ha detto che «il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato è la prova di una grave défaillances all’interno dell’Ue.  

È una decisione assurda!  

Mettere il profitto di Monsanto prima della salute di 500 milioni di europei: è questa la decisione della Commissione europea […]  

La Commissione europea, ma anche i governi che sono stati favorevoli a questa decisione sono colpevoli di mancata assistenza ai cittadini in pericolo.  

Delle istituzioni europee sorde, delle multinazionali  cieche e dei governi nazionali muti: all’indomani della Brexit, avremmo apprezzato una più forte rimessa in questione!»

Un’opinione condivisa da ONG come Foodwatch, Générations Futures e la Ligue contre le cancer, che in una nota congiunta accusano la Commissione Ue di «ignorare le legittime preoccupazioni di centinaia di migliaia di cittadini per cedere alle sirene delle lobbies» e chiedono il rispetto del principio di precauzione previsto dalle m normative europee.

 

(Articolo pubblicato con questo titolo oggi 29 giugno 2016 sul sito online “greenreport.it”)

 

N.B. – Sarebbe opportuno che chi era presente nella Commissione europea in nome e per conto dell’Italia spiegasse la coerenza tra “opposizione” iniziale ed “astensione” finale, anche per capire  alla fine quanti sono stati i voti contrari in Commissione e quelli favorevoli.

 

 

 

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