“C’è ancora tempo, di qui al referendum di ottobre, perché ci possa davvero essere uno spazio di confronto liberato da contrapposizioni che ricordano le tifoserie delle curve di uno stadio”. Anche e soprattutto per questo, guardare alla riforma costituzionale dal punto di vista degli studiosi è utile, spiega il consigliere regionale Andrea Pieroni, intervenuto ieri pomeriggio a palazzo Panciatichi, alla presentazione del libro di Emanuele Rossi “Una Costituzione migliore? Contenuti e limiti della riforma costituzionale”, (Pisa University Press). Il dibattito politico “così come si è sviluppato fino a oggi ci fa perdere un po’ di vista i contenuti della riforma – spiega Pieroni –. Prevalgono i toni della polemica politica. Sono tra coloro che ritengono che il clima esasperato e i toni esasperati non aiutino”. Una collocazione “da curve di uno stadio”, una “divisione tra chi è pro e chi è contro Renzi fa perdere di vista la riforma, che presenta aspetti non compiuti, imperfezioni, limiti e punti di forza che meritano il confronto e il dibattito. Non mi piace, ad esempio, quando si dice che se vince il sì un terzo dei politici andrà a casa. Credo che non si faccia un buon servizio, si dà il senso che la politica sia una sovrastruttura pesante, qualcosa di abusivo”. Sono da rigettare allo stesso modo le “esasperazioni” e le “grida di allarme” di chi “ha parlato di attacco alla sacralità della Carta costituzionale, o addirittura di colpo di Stato”. Nei suoi aspetti rilevanti, ripete Pieroni, la riforma invece merita attenzione e interesse: “Il superamento del bicameralismo, la definizione di corsie preferenziali per i provvedimenti che il governo ritenga più urgenti e più qualificanti per l’attuazione del programma, la semplificazione tentata attraverso l’eliminazione della legislazione concorrente tra Stato e Regioni”. E il percorso di riforma costituzionale “è perfettamente coerente con […]